Anonymous ha scovato 70 siti pro-Isis e 14000 account Twitter, la guerra contro il terrorismo islamico prosegue, ma il fatto sospetto non sta in Anonymous che fa il lavoro da sbirro, ma in quello delle grandi società di Internet che non lo fanno.
Infatti pare che lascino fare, pur avendo gli strumenti per identificare i fiancheggiatori del terrorismo eppure questa guerra, sull'web, è importante, molto importante, fondamentale.
La sconfitta dell'Isis passa anche attraverso questo strumento.