La censura, per le famigerate associazioni di partiti che desiderano il potere per difendere i propri privilegi e i loro sporchi affari, è alla base del loro dominio.
Senza censura un tempo il sistema feudale, che fu potente in Italia e non solo da noi, sino ai primi decenni del secolo scorso, non sarebbe resistito.
Ovvero i nobili potevano imporre lo sfruttamento dei poveri contadini solo avendo in mano il potere, anche culturale, considerando eversivo ogni atteggiamento che non rientrava nei loro schemi.
In Italia e nel mondo Occidentale è in corso il tentativo di celare schifezze con criminali affari con i mafiosi di ogni genere, commercio di sostanze tossiche, sfruttamento di manodopera importata dal Terzo Mondo, per esempio, per tutti i lavori legali e illegali, anche criminali, da manovali.
In Italia abbiamo il caso del MPS, ovvero lo svuotamento, per 5 miliardi, di un istituto bancario, senza arrivare a colpevoli, senza che nessuno paghi, in nessun senso.
Quindi un tempo la censura, religiosa o laica, serviva a tenere sotto controllo la popolazione, oggi invece serve a imporre valori assoluti da rispettare ad ogni costo, abbiamo i principi della legge Zan, che è saltata per grazia di Dio, che voleva l'imposizione dell'ideologia gender, ovvero la scomparsa definitiva della natura maschile e femminile, ma la nascita di un mostro ibrido, tanto utile al sistema economico dominante.
Il reato di opinione serve oggi, come nell'anno Mille, a combattere ciò che non rientra negli schemi dominanti di allora e di oggi, così non si può criticare i potenti, sfruttatori e ladri, mentre i pennivendoli, razza bastarda, mediocri fanfaroni, come i venditori di cianfrusaglie, dei tele imbonitori, presentano come giusto processare non gli spacciatori nelle stazioni, ma chi osa dire che una famiglia ha un padre e una madre.
La nostra costituzione democratica come finirebbe?
Se non posso neppure contestare una criminale e demenziale teoria, nata tra i consumatori di alcool e cocaina nel mondo della grande finanza statunitense, senza rischiare il carcere, non mi rimane che passare alla lotta armata, clandestina per una nuova e vera resistenza?
Questa è un'ipotesi che io non prenderò mai in considerazione, preferisco una resistenza culturale ed economica, con i vari sabotaggi.
Chi ha orecchie per intendere intenda.