I nuovi farmaci, anzi, le nuove molecole, così le chiamano, hanno alle spalle anni di ricerca, si parla di 20 anni in media, con la sperimentazione prima in provetta, sui vetrini, poi, per stabile quanto se ne deve utilizzare, lo provano sugli animali, le povere cavie per esempio.
Infine bisogna provarli sugli esseri umani, a questo punto la faccenda si fa oscura.
Chi sono i volontari, a migliaia e forse a decine di migliaia, che sono utilizzati per valutare gli affetti contrari, malsani dei farmaci, che esistono sempre?
Si sa che poi la cura viene utilizzata sui malati e come per il cancro, si provano, a questo punto, sui casi disperati.
Anni fa un medico mi disse che utilizzavano gli anziani nei ricoveri, poi negò la sua sparata, anche perché costoro erano meno adatti a svolgere tale funzione, avendo già diversi loro acciacchi.
In realtà servirebbero persone sane e di età giovane o almeno sotto i 50 anni.
L'unica ipotesi strana è improbabile sta nelle cavie umane volontarie e super pagate, in Svizzera.
Dicono che sono studenti universitari che lo fanno per pagarsi gli studi, fatto incredibile e ridicolo, sia perché esistono altri sistemi per finanziare le spese scolastiche e proprio questa categoria di persone è tra quelle più attente alle conseguenze dannose di certe sostanze.
La panzana pare evidente perché si vuol far credere che a fare da cavie siano persone istruite e coscienti di ciò che fanno.
Il mio sospetto prende forma da alcune dicerie di anni fa, i carcerati, sia quelli dentro le prigioni sia quelli usciti dopo aver scontato la pena, siano tra i volontari di queste ricerche, di queste sperimentazioni.
I farmaci nuovi devono essere provati prima di stabilire se possono essere usati, commercializzati, quindi i volontari ci sono, oppure lo sono senza la loro autorizzazione.
Chi sono le cavie umane?
Il loro consenso si ottiene con una firma e più disperati si hanno nelle nostre strade e più avremo volontari a basso costo.
Comunque il silenzio e la mancanza di dati, di inchieste giornalistiche, dimostra che dove ci sono i miliardi investiti nessun giornalista ribelle, a parole coraggioso, osa mettere il muso.
Una nuova molecola costa in investimenti dal mezzo miliardo di Euro in su, così ci possiamo immaginare quanti soldi si muovono e quanti interessi ne escono.
Una nuova moleca renderà decine e decine di miliardi di Euro e tutto questo pare spiegare il silenzio assoluto sul passaggio dalla sperimentazione in laboratorio a quella umana.