Io spesso dico, che c'è gente che ci crede ancora a quello che scrivono e dicono eppure sono adulti.
Il dramma nazionale sta, fatto provabile, nelle varie caste famigliari, ereditate, o peggio ancora, che si vantano di tessere politiche e sindacali.
Questo branco di idioti parassiti, dannosi spesso, sono la prima causa dei debito pubblico nazionale, basta ricordare i banchi con le rotelle.
Per unificare questo popolo di minchioni professionisti abbiamo le voci autorevoli della stampa, o dei nostri atenei universitari, dove ne hanno sparate tante, come Dostoevskij filo Putin.
Ovvero uno scrittore della metà dell'Ottocento era amico di Putin molto prima che il presidente russo nascesse.
Ora abbiamo la sparata del governatore della Banca di Italia, che sputa, scusate, afferma che servono altri immigrati in Europa e in Italia.
Il personaggio fa parte degli amici degli amici sopra descritti, che rischia il posto con il cambio di potere in Italia.
Così l'ha sputata grossa la cazzata e la sua autorevolezza dimostra che siamo messi in cattive mani da troppi anni.
Così il poverino non conosce i guai delle nostre periferie invase da disperati multietnici.
Non sa nulla dell'invasione delle nuove tecnologie, che rubano già oggi milioni di posti di lavoro, poi per ogni robot in arrivo scompaiono tre posti almeno.
In Europa siamo secondi solo alla Germania e siamo quinti nel mondo per numero di questi macchinari presenti sul nostro territorio.
Servono immigrati, ma laureati in informatica e in materie tecniche, scientifiche.
Dobbiamo far tornare a casa i nostri ragazzi fuggiti all'estero, premiando le menti migliori, non i soliti coglioni con tessera.
Se qualcuno crede a certe idiozie sulla stampa nazionale c'è o ci fa.