Di tutte le lotte della sinistra rimane solo questo e la stampa la segue, con le solite menzogne ridicole e palesi.
Per esempio il Gay Pride di Milano, secondo la questura, era formato da 50 mila persone, ma loro dicono di essere in un milione di partecipanti.
Ovviamente i giornali si scordano dei dati delle questure e sparano quelli sputati dal palco.
Ora vogliono una legge contro l'odio, che esiste già perché chiunque istighi, con propaganda varia, contro qualcuno e gruppo di persone, commette reati vari, discriminatori, che i legali conoscono bene.
Invece loro vogliono perseguitare le barzellette, sono più assurdi e ridicoli dei censori di Facebook.
Sì, vogliono una legge contro le battutine ironiche e loro ormai sono solo dei cattivi comici, diventati buffoni squallidi, che deprimono più che far ridere.
Di tutto il resto non rimane nulla, la lotta dei lavoratori sono solo proclami vuoti, che portano a blocchi nei trasporti, che colpiscono proprio i lavoratori.
Lottano contro le stesse leggi, prorogate da loro, sul lavoro precario.
Sono contro il lavoro nero, ma sono per le porte spalancate ai migranti, la prima causa che lo favorisce.
Quando erano al potere non hanno mai imposte leggi ed azioni per reprimere il mondo del caporalato, oggi le pretendono dalla destra al potere, che inizia a fare qualcosa, ma non troppo.
Oltre alla retorica vuota dei discorsi, l'arroganza sprezzante degli atteggiamenti, non hanno più nulla da dire e da fare.
La sinistra esiste solo come forza aggregante per i vantaggi clientelari di cui restano un punto fermo, nei concorsi, nelle carriere, nei giochi di potere locali e nazionali.