Siamo in guerra detta civile, ma le ideologie sono sempre fuorvianti, i buonisti, raccomandati di ceto medio, detto mediocre, sono accoglienti per avere inservienti sotto costo, mentre chi vive lavorando duramente odia i migranti, specialmente se islamici, noti per i loro atteggiamenti violenti e le prepotenze contro le donne in genere.
Però non è uno scontro tra buoni e cattivi, tra colti e ignoranti.
Qui si scontra il mondo tecnologico contro quello del lavoro salariato, sotto pagato e falsamente difeso da istrioni dalle troppe chiacchiere, in carriera facile.
Le manifestazioni dei coglioni, tanto lodate dalla nostra stampa buonista, non cambieranno il corso degli eventi.
Ormai i servi analfabeti, che lavorano per stipendi da fame, servono sempre meno e in futuro saranno solo un fastidio.
Infatti l'uomo più ricco del mondo, produttore di robot tutto fare, sta con i razzisti, ma lo fa non per simpatie ideologiche, ma per i vantaggi economici che scaturirebbero da una minore presenza, sul mercato del lavoro, di manovali di basso costo, favorendo il commercio dei suoi robot.
Quindi non è uno scontro tra buoni o cattivi, ma tra interessi contrapposti.
Chi vincerà?
I robot ovviamente.