3 giu 2010

02/6 Giustizia e tasse (Gustavo Longhi)


Le tasse sono al primo posto e bisogna pagarle, poi si deve pretendere un'amministrazione funzionante: quando lo Stato, o meglio l'apparato pubblico, è zoppicante si può pretendere se si è in regola con il proprio dovere di cittadini, altrimenti si è delle campane stonate.
Oggi una parte dell'opinione pubblica si sta allontanando dalla politica attiva, perché il Paese non crede nell'apparato dei partiti, che si sono trasformati in strutture parallele al potere costituito.

02/6 Stato e cittadini (Adolfo Rossi)


Questa Repubblica ha pure una struttura che la indebolisce: il rapporto tra Stato e cittadini è un po' malato.
In troppi vedono nella Repubblica il continuo della Monarchia, quella monarchia paternalista che doveva dare ai suoi figli, ai suoi sudditi beni, nella sua immensa benevolenza.
Lo Stato Repubblicano dovrebbe rendere tutti liberi, con diritti, ma pure con doveri: invece in molti non capiscono il principio che conviene mantenere un potere centrale, non formato da signori e padroni, ma da cittadini democratici che chiedono diritti e sanno molto bene cosa sono i loro doveri.

02/6 La storia della democrazia italiana (Maria Valota)


Il problema italiano è che essere democratico o antidemocratico non dipende dagli atteggiamenti di rispetto o non rispetto verso le idee differenti.
E' un modo di vivere, è un'appartenenza a un partito o a uno schieramento ben preciso, il centro destra o il centro sinistra.
Non si difendono le idee dell'avversario non perché sono ritenute giuste, ma perché lui, il tuo avversario, ha il diritto di esprimerle.

02/6 Partiti italiani (Antonio Rossi)


Oggi il sistema dei partiti, così concepito, allontana i cittadini sempre più dalla vita politica: la lottizzazione e il clientelismo stanno incrinando la fiducia dei cittadini.
Abbiamo avuto un centro democratico e un centro sinistra che ha dominato e ha contrastato per anni un partito legato all'Unione Sovietica, il Pci: la politica nazionale così si è irrigidita per anni su posizioni contrapposte.

02/6 Festa della Repubblica (Luigi Rossi)


Il 2 giugno è la festa della Repubblica e quindi della costituzione democratica, la prima costituzione con dei principi unici nella storia italiana: l'uguaglianza dei cittadini, uno Stato laico, l'uguaglianza dei due sessi, la libertà religiosa.
Questi principi in questo Paese hanno avuto momenti di massima espansione, poi questi valori hanno perso la forza iniziale.

02/6 Pacifisti all'italiana (Michele Belotti)


Lo sapete chi sta con i pacifisti italiani a Gaza?
Non sapete chi è pronta a....lottare accanto a loro e li difende?
E' lei, l'unica e irripetibile.
E' Stefania Craxi, la figli di Bettino Craxi.
Si vede che la tale figlia di tale padre ha tempo per preoccuparsi dei nostri pacifisti professionisti, dopo aver inaugurato un monumento a papà.

02/6 Giornali italiani (Arduino Rossi)


I nostri giornali hanno tutti gli stessi toni e le stesse argomentazioni: da quando esiste questa benedetta e maledetta globalizzazione la noia trionfa.
Gli argomenti sono sempre quelli, gli scandali pure, le idiozie tremende che si odono sono pure terribili: tutti ripetono le stesse accuse contro i cattivi di turno: gli israeliani, la Chiesa Cattolica, gli integralisti islamici.
Costoro non sanno presentare analisi e osservazioni differenti?
Temo di no, strillano tutti in branco.

02/6 Stampa italiana (Barbara Valota)


La rabbia che si prova nel leggere la maggioranza dei periodici nazionali sta nel fatto che quando odiano qualcuno lo fanno tutti assieme: l'idea, che poi è una certezza, sta nel fatto che ci sia una sola regia.
Questo fatto pare umiliante per i pennivendoli di tutto il mondo e italiani è almeno una giustificazione, altrimenti sarebbero tutti dei pecoroni.

02/6 Chiesa cattolica tedesca (Mecca Elisa)


Torno con un forte dubbio.
Perché solo la Chiesa Cattolica è investita dallo scandalo pedofilia?
La risposta è semplice: è l'unica voce che hanno i poveri e quelle forze economiche che non vogliono ostacoli, neppure morali, alle loro speculazioni, hanno orchestrato un movimento in piena crisi economica.
Infatti i nostri grandi giornali, i cui editori sono tutti dei grandi uomini d'affari, ovvero i responsabili della crisi attuale, non sopportano accuse e rispondono con i loro servi, i giornalisti.

02/6 Territorio italiano (Barbara Valota)


Lo sperpero del territorio è quello che infastidisce di più: il territorio è un patrimonio e proprio in questa epoca, in questi decenni, è stato consumato in un modo orrendo: oggi non ci sono più, o quasi, movimenti che si interessano degli sperperi di amministratori locali, di speculatori e di imbecilli che costruiscono dove non dovrebbero.
Solo la santa ruspe potrebbe risolvere il problema, ma è una questione di volontà politica.