3 giu 2010

03/6 Monarchia e repubblica (Adolfo Rossi)


Questa Repubblica ha pure una struttura che la indebolisce: il rapporto tra Stato e cittadini è un po' malato.
In troppi vedono nella Repubblica il continuo della Monarchia, quella monarchia paternalista che doveva dare ai suoi figli, ai suoi sudditi beni, nella sua immensa benevolenza.
Lo Stato Repubblicano dovrebbe rendere tutti liberi, con diritti, ma pure con doveri: invece in molti non capiscono il principio che conviene mantenere un potere centrale, non formato da signori e padroni, ma da cittadini democratici che chiedono diritti e sanno molto bene cosa sono i loro doveri.

02/6 Libertà e giustizia (Giuseppe Rossi)


Così i nemici della libertà sono sempre gli altri, quelli che si vestono in nero o in rosso: questo Paese ha conosciuto poi una guerra civile terribile che ha portato a tante fucilazioni e a torture nel periodo della seconda guerra mondiale.
I rossi, i neri si sono fronteggiati e si fronteggiano ancora, gli avversari si chiamano ancora nemici: l'accusa di essere comunisti o fascisti appare sempre nelle elezioni e hanno effetto su una parte degli elettori.

03/6 Il centro sinistra e il centro destra (Maria Valota)


Il problema italiano è che essere democratico o antidemocratico non dipende dagli atteggiamenti di rispetto o non rispetto verso le idee differenti.
E' un modo di vivere, è un'appartenenza a un partito o a uno schieramento ben preciso, il centro destra o il centro sinistra.
Non si difendono le idee dell'avversario non perché sono ritenute giuste, ma perché lui, il tuo avversario, ha il diritto di esprimerle.

03/6 Clientelismo italiano (Antonio Rossi)


Oggi il sistema dei partiti, così concepito, allontana i cittadini sempre più dalla vita politica: la lottizzazione e il clientelismo stanno incrinando la fiducia dei cittadini.
Abbiamo avuto un centro democratico e un centro sinistra che ha dominato e ha contrastato per anni un partito legato all'Unione Sovietica, il Pci: la politica nazionale così si è irrigidita per anni su posizioni contrapposte.

03/6 Serve ancora l'ordine dei giornalisti? (Paolo Rossi)


Cicchitto del Pdl aveva promesso l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, ma qualcuno gli ha sconsigliato di andare avanti nel suo proposito: si vede che questo ferro vecchio tutto italiano, che l'Europa ci chiede di buttare, in questo caso a ragione, ha ancora troppi simpatizzanti.
Tutti possono fare il giornalista, basta saper leggere e scrivere e tanti giornalisti proprio non lo sanno fare.

03/6 2 giugno 2010 (Luigi Rossi)


Il 2 giugno è la festa della Repubblica e quindi della costituzione democratica, la prima costituzione con dei principi unici nella storia italiana: l'uguaglianza dei cittadini, uno Stato laico, l'uguaglianza dei due sessi, la libertà religiosa.
Questi principi in questo Paese hanno avuto momenti di massima espansione, poi questi valori hanno perso la forza iniziale.


03/6 Chiesa Cattolico e scandali (Mecca Elisa)


Torno con un forte dubbio.
Perché solo la Chiesa Cattolica è investita dallo scandalo pedofilia?
La risposta è semplice: è l'unica voce che hanno i poveri e quelle forze economiche che non vogliono ostacoli, neppure morali, alle loro speculazioni, hanno orchestrato un movimento in piena crisi economica.
Infatti i nostri grandi giornali, i cui editori sono tutti dei grandi uomini d'affari, ovvero i responsabili della crisi attuale, non sopportano accuse e rispondono con i loro servi, i giornalisti.

03/6 Periodici italiani (Barbara Valota)


La rabbia che si prova nel leggere la maggioranza dei periodici nazionali sta nel fatto che quando odiano qualcuno lo fanno tutti assieme: l'idea, che poi è una certezza, sta nel fatto che ci sia una sola regia.
Questo fatto pare umiliante per i pennivendoli di tutto il mondo e italiani è almeno una giustificazione, altrimenti sarebbero tutti dei pecoroni.

02/6 Ordine dei giornalisti da rifare (Paolo Rossi)


Cicchitto del Pdl aveva promesso l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, ma qualcuno gli ha sconsigliato di andare avanti nel suo proposito: si vede che questo ferro vecchio tutto italiano, che l'Europa ci chiede di buttare, in questo caso a ragione, ha ancora troppi simpatizzanti.
Tutti possono fare il giornalista, basta saper leggere e scrivere e tanti giornalisti proprio non lo sanno fare.

03/6 Giornalismo e banalità (Arduino Rossi)


I nostri giornali hanno tutti gli stessi toni e le stesse argomentazioni: da quando esiste questa benedetta e maledetta globalizzazione la noia trionfa.
Gli argomenti sono sempre quelli, gli scandali pure, le idiozie tremende che si odono sono pure terribili: tutti ripetono le stesse accuse contro i cattivi di turno: gli israeliani, la Chiesa Cattolica, gli integralisti islamici.
Costoro non sanno presentare analisi e osservazioni differenti?
Temo di no, strillano tutti in branco.