6 giu 2010

05/6 Guerra oggi nel mondo (Arduino Rossi)


Tanto per cominciare tutte le mentalità che vedono i conflitti tra i buoni e i cattivi, come un vecchio film western in bianco e nero, creano le premesse che favoriscono le guerre.
In tutti i conflitti il bene e il male non è chiaro, né ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra: esistono solo le vittime e i carnefici, ma questa suddivisione è più complessa di quanto si creda.

06/6 Conflitto di interessi, guerra (Arduino Rossi)


In pratica siamo tutti pacifisti perché la guerra non piace a nessuno, escludendo qualche esaltato o psicolabile, che desidera combattere per coprire le sue paure profonde e interne.
La pace però è qualcosa di strano: non è una condizione facile da raggiungere né semplice come si crede.

06/6 Crisi finanziaria dal 2008 /Angelo Ruben)


I conflitti interpersonali sono sempre più complessi e articolati, infatti la crisi sta mettendo le persone sempre più in competizione: i conflitti personali diventano famigliari, sul posto di lavoro e sociali.
Le categorie dei lavoratori si affrontano e si scontrano perché non esiste più il concetto e i sentimenti di solidarietà sociale, ognuno pensa a se stesso.

06/6 Crisi economica globale (Maria Valota)


Le notizie di Stati pieni di debiti continuano a colpire le borse, ma questi debiti hanno decenni e non hanno mai provocato un effetto tale.
La colpa è tutta delle scoperte di organizzazioni internazionali, che dovrebbero controllare i conti pubblici di Stati e grandi società: i falsi di bilancio erano conosciuti da tanti, ma loro si sono accorti in questo periodo, facendo cadere l'euro e borse europee.

06/6 Crisi economica, rimedi (Paolo Rossi)


La crisi ora è solo finanziaria, ma tutto pare legato a una speculazione pilotata dalle solite forze finanziarie, che manipola pure le notizie giornalistiche: stampa e speculazione devono andare di pari-passo.
Senza titoloni che creano panico certi affari non si potrebbero fare: senza le notizie vecchie di anni, ma date come nuove le borse non crollerebbero.

6/06 Calderoli Ministro (Paolo Rossi)



I calciatori dovranno fare dei sacrifici, per dare il buon esempio, lo chiede il ministro Roberto Calderoli.
Tra polemiche e sberleffi l'uscita del ministro delle semplificazioni colpisce ancora e non si capisce perché pure i calciatori dovrebbero fare sacrifici e non i proprietari delle squadre di calcio, notoriamente molto più ricchi.
Calderoli non voleva offendere e chiedere sacrifici pure a Silvio?
Silvio non farà certamente sacrifici, si sa.

6/06 Calderoli e i tagli ai calciatori ricconi (Angelo Ruben)





Il ministro Roberto Calderoli vuole un po' di sacrifici per tutti, anche per i calciatori: “E' giusto che anche il mondo del calcio partecipi ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi”
I rappresentanti dello sport più popolare d'Italia devono dare il buon esempio: 'In vista dei Mondiali faccio appello alla Figc affinché gli eventuali premi che spetteranno ai calciatori vengano ridimensionati rispetto alla crisi. Anzi sarebbe un bel gesto se calciatori e Federcalcio ne devolvessero parte a titolo onorifico”.



La tempesta sedata

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La tempesta sedata
35 In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». 36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37 Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». 39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 41 E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».

Parabola del grano di senapa

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Parabola del grano di senapa
30 Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31 Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; 32 ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Conclusione sulle parabole
33 Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. 34 Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.

Parabola del seme che spunta da solo

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Parabola del seme che spunta da solo
26 Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; 27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. 28 Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. 29 Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».