17 giu 2010

17/6 Imprese e lavoro (Mecca Elisa)


Questi prodotti saranno fabbricati da altri operai, che costano 5, 10 volte di meno: è certo che non avranno la qualità di prima, l'esperienza di gente che lavora da due o tre generazioni in quella fabbrica non può essere sostituita dalla sera alla mattina.
Eppure le cose stanno andando in questo modo.
Di chi è la colpa?

17/6 Imprese in Italia (Arduino Rossi)


Sì, spesso le nostre aeree industriali sono in vendita, da economisti che hanno fatto i loro studi in università prestigiose e guardano con superiorità chi li ha preceduti e che ha lottato per intere esistenze per salvare l'azienda.
Così migliaia di operai perdono il posto e con loro tanti artigiani, ma pure attività collegate, come intere zone produttive, si trovano in crisi perché.....non conviene più investire in lavatrici, in motorini, in biciclette e frigoriferi.

17/6 Imprenditori d'Italia (Paolo Rossi)


La cultura dei genitori imprenditori svanisce e spesso costoro diventano ben più ricchi dei padri e dei nonni, che non uscivano mai dalla ditta e sono morti al loro posto di lavoro.
Non sempre le cose vanno nel verso giusto e alcuni di costoro fanno cattivi affari, talvolta entrano pure in un mondo affaristico non pulito e arrivano i guai giudiziari, ma poi tutto va bene, gli avvocati costano caro, ma fanno....miracoli.

17/6 La triste logica della deindustrializzazione in Italia (Arduino Rossi)


Da imprenditori conviene di più diventare faccendieri, speculatori, importatori: si rischia di meno e si guadagna di più.
Le industrie sono palle al piede, mentre i soldi vanno e vengono in tutto il pianeta: si spostano in Cina per finire in India, investono negli Emirati Arabi, poi rischiano in America Latina, in futuro sbarcheranno pure in Africa, mentre non disdegnano neppure un po' di denaro in borsa, quando conviene rischiare.

17/6 Deindustrializzazione in Italia (Paolo Rossi)


Questo fatto sorprende ancora di più e sconvolge: aziende svendono gli edifici perché conviene abbattere tutto e costruire dei bei condomini con centinaia di garage sotterranei, con pure un paio di centri commerciali incorporati.
Questo strano fenomeno è legato alla mobilità del capitale, che in questi anni ha raggiunto veramente la velocità della luce: basta scoprire che si guadagna di più acquistare quella merce a bassissimo costo da un Paese emergente e poi rivenderla sul mercato, senza rischi che parte l'iniziativa degli imprenditori.


17/6 Nazione e Stato (Arduino Rossi)


Invece io vedo semplicemente una nazione che non capisce quello che sta capitando e lascia fare, anzi lascia non fare alla classe politica: oggi gli italiani si distraggono per il campionato mondiale e così per una sera almeno non pensano ai drammi che stanno capitando.
Industrie consolidate sul territorio chiudono i battenti improvvisamente, spesso senza motivi seri apparenti: non sono fabbriche da tempo in crisi, non sono industrie che producevano debiti, ma erano pure produttive, in attivo.

17/6 Calcio, nazionale italiana e crisi economica (Maria Valota)


Dopo la partita di Italia – Paraguay, finita con un 1 a 1, con tutto il Paese incollato ai televisori, mentre non si pensava ai gravi problemi nazionali, in tanti erano disperati, senza più lavoro e speranza.
Sarebbe facile fare della retorica contro il tifo sportivo e riproporlo come oppio dei popoli.

17/6 Si suicida perché perché sfrattata (Paolo Rossi)


In via Borghetto 2/A a Genova una donna di 41 anni si è uccisa perché era stata sfrattata: si è gettata dalla finestra del suo appartamento ed è caduta sulla corsia di emergenza dell'autostrada A/4.
La donna è morta sul colpo: la donna soffriva di problemi psichici, ma a scatenare l'insano gesto è stato lo sfratto esecutivo.

17/6 Blog e giornali on line (Barbara Valota


I giornali online colpiscono ancora, ma paiono sempre uguali a quelli cartacei: si capisce, si intuisce che le sovvenzioni pubbliche alla stampa uccidono il libero pensiero.
Non sarà per caso che le sovvenzioni siano uno strumento per limitare la libertà e favorire le linee editoriali filo questo politico o quel politico?
I blog liberi intanto sono tanti, ma per sfondare su internet occorre tanto lavoro e ancora di più parecchio impegno, o meglio tanta gente che lavora.

17/6 I blog, giornali on line e la stampa pagata (Paolo Rossi)


Blog e siti giornalisti fioriscono, ma tranne quelli che sono il proseguo dei giornali cartacei,tranne quelli che sono su base volontaria, senza costi o quasi, tutti gli altri hanno delle sovvenzioni dirette o indirette, probabilmente.
La falsariga dei giornali classici, con la linea politica precisa, anzi con la corrente esatta da seguire prosegue in questi giornali online, con le frasi trite e ritrite mille volte con una cultura dei paraocchi.