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19 giu 2010
19/6 Sfruttamento del lavoro nei Paesi emergenti (Angelo Ruben)

Tutto questo deve essere contrastato non solo da una politica doganale severa, ma pure da una politica estera che non premi i tiranni e i regimi criminali del Pianeta, per favorire gli interessi dei soliti speculatori, che si arricchiscono senza rischiare, senza rinnovare, neppure con un particolare genio imprenditoriale e affaristico, solo corrompendo politici e (questo lo devo dire) pure giornalisti, che assecondano, coprono o esaltano queste situazioni.
19/6 Imprenditori e imprenditoria tutta forma e niente sostanza (Antonio Rossi)

Invece con la politica dei cambi falsati e doganale a favore di imprenditori in doppio petto, ma ignoranti spesso di tecnica e di tecnologia, tutto cade sulle spalle dei lavoratori europei, che perdono il posto e sui miserabili della Terra: nel Terzo Mondo si lavora anche per 30, 40 euro al mese, 10, 12 ore di lavoro al giorno.
Con questa concorrenza solo una politica economica adeguata ci può salvare.
Con questa concorrenza solo una politica economica adeguata ci può salvare.
19/6 Costo del lavoro e tecnologie /Mecca Elisa)

Gli imprenditori utilizzavano le nuove tecnologie perché il costo del lavoro era giusto, secondo il mercato e il rischio di ridurre parte di questo costo con tecniche di lavoro più moderne era ricompensato dai risultati.
Quando il costo del lavoro è troppo basso ed è preferibile non reinvestire non si rinnova la tecnologia, si preferiscono i bambini cinesi, indiani e africani per certi compiti, che potrebbero costare pochissimo, con macchine, però da ammortizzare in qualche hanno.
Quando il costo del lavoro è troppo basso ed è preferibile non reinvestire non si rinnova la tecnologia, si preferiscono i bambini cinesi, indiani e africani per certi compiti, che potrebbero costare pochissimo, con macchine, però da ammortizzare in qualche hanno.
19/6 Internet, blog, web e o segreti conosciuti (Teresa Togni)
19/6 Villaggio globale (Arduino Rossi)

Il villaggio globale ha il suo centro di comando e forse la fantascienza questa volta ha visto giusto: il mondo sarà controllato e diretto da chi sa come muoversi e conosce tutto di tutti.
Silvio è fermo ancora ai cellulari, ma il vero scontro futuro sarà, anzi è nella rete: chi guiderà Internet e potrà mettere il naso nelle faccende di ciascuno avrà il dominio del mondo, o quasi.
Silvio è fermo ancora ai cellulari, ma il vero scontro futuro sarà, anzi è nella rete: chi guiderà Internet e potrà mettere il naso nelle faccende di ciascuno avrà il dominio del mondo, o quasi.
19/6 La rete di Internet e la privacy (Teresa Togni)
19/6 L'euro e il dollaro, speculazioni preordinate (Angelo Ruben)

Dietro alle speculazioni monetarie ci sono accordi e traffici loschi, oltre a movimenti di grandi capitali organizzati a monte: quasi mai seguono la logica spontanea di un mercato libero.
Alle spalle ci sono situazioni di monopolio o peggio ancora di cambi fissi o preordinati dagli Stati come quelli della Cina.
Alle spalle ci sono situazioni di monopolio o peggio ancora di cambi fissi o preordinati dagli Stati come quelli della Cina.
19/6 Merci estere e e merci italiane /Mecca Elisa)

Il costo finale sarà bassissimo anche perché le speculazioni sulle monete e quindi sui cambi rendono competitive certe scelte: il tutto viene visto come libero mercato, ma con la libertà di commercializzazione ha poco a che vedere.
Infatti non esiste la libertà degli operai, spesso donne o bambini, che vengono sfruttati in modo bestiale, senza poter protestare e le rivolte spontanei di questi disperati vengono soffocate anche nel sangue.
Infatti non esiste la libertà degli operai, spesso donne o bambini, che vengono sfruttati in modo bestiale, senza poter protestare e le rivolte spontanei di questi disperati vengono soffocate anche nel sangue.
19/6 Imprenditoria italiana (Antonio Rossi)

Questa cultura imprenditoriale è la causa della perdita di posti di lavoro nel settore manifatturiero dei Paesi industrializzati: si è visto infatti la scomparsa di tutti quei lavori ripetitivi, alienanti, almeno per quanto riguarda l'industria.
Così dati compiti sono trasferiti in Stati poveri, magari dittatoriali, senza sindacati: abbiamo la merce progettata e disegnata in un Paese avanzato, prodotta in un altro e assemblata in un terzo, dove la manodopera è di fatto schiavizzata.
19/6 Finanza e lavoro che non c'è (Michele Belotti)
Il mondo della finanza però non è l'unico responsabile di questa grave situazione economica: esistono tante scelte sbagliate e decisioni politiche che nel passato hanno portato alla decadenza, alla deindustrializzazione.
Sono le logiche che hanno favorito la fuga del lavoro verso terre lontane, la speculazione a ribasso del costo del lavoro, senza cercare la qualità della produzione, senza cercare di automatizzare il più possibile i lavori pesanti e ripetitivi, ma solo spostando la produzione verso Paesi in via di sviluppo, con salari da vera fame e cambi che rendono quasi nulli i costi.
Sono le logiche che hanno favorito la fuga del lavoro verso terre lontane, la speculazione a ribasso del costo del lavoro, senza cercare la qualità della produzione, senza cercare di automatizzare il più possibile i lavori pesanti e ripetitivi, ma solo spostando la produzione verso Paesi in via di sviluppo, con salari da vera fame e cambi che rendono quasi nulli i costi.
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