23 giu 2010

23/6 La Turchia nell'Ue, ma con calma (Antonio Rossi)


Fini preferisce attendere che vedere subito la Turchia nell'Ue?
La Turchia deve maturare, crescere nella democrazia?
Probabilmente la religione islamica, in Turchia e nel resto del mondo islamico, deve diventare qualcosa non solo di tollerante, ma pure si deve separare la religione dal potere che deve restare laico, così si avrà una vera democrazia.

23/6 Manovra finanziaria 2010 e il Capo dello Stato (Paolo Rossi)


Napolitano chiede la partecipazione di tutte le forze politiche per quanto riguarda la Manovra Fiscale, che deve essere equa e solidale tra tutti i ceti del Paese:
“...non può non dominare l'agenda parlamentare nel breve tempo che separa le Camere dalla pausa estiva. Ciò significa anche esprimere nella massima misura il senso di una comune responsabilità nazionale. E' necessario esprimere questa responsabilità, sottolinea il Presidente della Repubblica,'nell'attuale, grave momento.

23/6 La difesa dell'Idv (Antonio Rossi)


Di Pietro si difende e parla di polverone per nulla: “Per cui la Procura della Repubblica di Roma non poteva non procedere, anche questa volta, a seguito del solito esposto. Porteremo, ancora una volta le carte ai magistrati per dimostrare che è tutto in regola...”
La guerra delle carte bollate prosegue e tutto finisce davanti ai giudici per poco, per una chiacchiera o meno.

23/6 Giustizia, Di Pietro e accuse (Arduino Rossi)


Di Pietro si dovrà recare in Procura a Roma per rispondere per l'uso dei rimborsi elettorali di Idv: è appunto un indagato, ovvero iscritto nel registro degli indagati: il clamore è grande, ma Di Pietro minimizza.
Parla di accuse vecchie e archiviate e sostiene che tutto finirà presto: "E' sempre la solita storia trita e ritrita su cui già, più volte, si sono espresse le varie procure della Repubblica, archiviando il caso”.

23/6 Di Pietro e le mani quasi pulite (Mecca Elisa)


Di Pietro continua a ribattere e risponde per il solito esposto che cerca di intaccare l'immagine dell'eroe di mani pulite: "Ci vuole pazienza. Ci sono persone, che non si rassegnano alla propria sconfitta politica e continuano ad infangare gli altri".
Purtroppo in questo Paese conta non la sentenza finale, che quasi mai arriva, ma essere iscritti nel registro degli indagati, che spesso è un obbligo burocratico e nient'altro.

23/6 Buonismo e politica estera (Maria Valota)


Il buonismo nella politica estera porta solo guai e disastri: io faccio un esempio forse divertente per dimostrare cosa sia la libertà di opinione e di fede.
Quando ogni villaggio turco avrà i suoi testimoni di Geova che busseranno, chiedendo in modo insistente di poter entrare per parlare del Signore, allora pure in Turchia esisterà libertà.
Si potrà liberamente non fare entrare tali signori in casa oppure si potranno ospitare con cortesia, ma sarà tutto secondo la libertà individuale.
Le idee e le religioni degli altri non sono mai cattive se proposte e non imposte con la forza.


23/6 Religione e progresso (Arduino Rossi)


La religione è spesso utilizzata come arma contro il progresso, non quello che serve a costruire le bombe atomiche, ma quello che è utile a diffondere, a comunicare, a trasmettere scienza, cultura.
La Turchia apra le sue città, i suoi borghi agricoli al libero pensiero, alla critica, punisca i fanatici violenti e diventi un Paese occidentale: allora potrà entrare nell'Unione Europea, solo allora e non prima.

23/6 Internet, terrorismo islamico, globalizzazione e paure (Antonio Rossi)


Tutto questo però non può funzionare in Europa, anzi in questo mondo globalizzato.
Il pericolo che colpi di coda dell'assolutismo medioevale facciano male al mondo ci sono: il terrorismo islamico è un esempio da parte di forze retrograde di ostacolare questo confronto di idee tra gente diversa.
Un fatto è certo: non è l'Islam in se stesso a creare problemi, ma il malsano confronto del potere temporale con il potere religioso.

23/6 Dio, patria e famiglia e servi (Paolo Rossi)


C'è tutta una cascata di “servi” che assecondano, che credono e impongono tutto, perché “non si sputa mai nel piatto dove si mangia”.
Così Dio, Patria e famiglia si uniscono in un abbraccio soffocante: per la Turchia la religione da credere è quella islamica.
Così per i Turchi la lingua è una, i curdi sono degli estranei, la fede è una e lo Stato nazione è uno, con un suo passato “glorioso”, imperiale, dell'impero Ottomano.

23/6 Giornalisti e statali, gli scemi del villaggio globale (Mecca Elisa)


Neppure l'imposizione delle idee ufficiali con quegli scemi del villaggio globale che sono quegli impiegati statali detti giornalisti di Stato, che diffondono, con motivazioni che solo i bambini non troppo svegli possono dare, le verità del potere centrale.
Quindi attendiamo con calma che le idee si diffondano nel mondo e ammorbidiscano i poteri governativi che da sempre uniscono religione e autorità: attorno a costoro abbiamo poi i classici burocrati.