1 lug 2010

01/7 La stampa, il Belgio e gli Usa, tutti uniti contro la verità


Quello che è capitato in Belgio, nonostante il tentativo di smorzare le polemiche, è senza dubbio una prova di questa tendenza grave e feroce: la pedofilia esiste ed è esistita nel passato, qualche errore si è commesso nella Chiesa, come in altre realtà, ma solo la Chiesa cattolica è accusata.

01/7 Pedofilia e vescovi belgi


Belgio, l'inchiesta sulla pedofilia con botta e risposta, ma solo per la Chiesa cattolica.
Si vede che in altre categorie sociali questo orribile abitudine sessuale non viene preso in considerazione: si vede che pure tra le varie categorie professionali, dai medici agli insegnanti, per esempio, non ci sono state sottovalutazioni del fenomeno, negligenze, coperture e favoreggiamenti.

01/7 Belgio e lotta contro la libertà religiosa


La scelta della magistratura di usare i modi forti contro il vescovado belga potrebbe nascondere il tentativo di cercare capri espiatori in questo momento, per distrarre l'opinione pubblica.
Ancora una volta dovrò scrivere di pedofilia, vizio disgustoso e orrendo che non dovrebbe esistere: la caccia al pedofilo però ultimamente sta prendendo toni esagerati, la stampa è sempre più unilaterale, contro la Chiesa.

01/7 Criticare significa legittimare la libertà


Il problema è il genere di critiche che la stampa nazionale propone: spesso stanno in una presa di posizione fine a se stessa, contro Silvio, ma anche sempre a favore di Silvio.
Guai a criticare tutto questo modo stereotipato di fare giornalismo, si è accusati di essere dei nemici della libertà, che è sempre intesa solo quella proposta da certi periodici.
Sono loro i depositari della democrazia?
Ho molti dubbi, perché la libertà è un bene di tutti, aperto a tutti: non è mai elitaria, per pochi.

01/7 Le critiche fanno bene a Silvio Berlusconi


Invece sapere che arrivino critiche a Silvio dovrebbe dare gioia: Lui è un imprenditore e l'imprenditoria ha bisogno di spazio e di libertà.
La libertà di opinione e di critica sono tutt'uno con quelle degli imprenditori, che sono uomini affrancati da vuoti servilismi: devono pure criticare e ricevere critiche, senza le quali non ci sarebbe sviluppo e progresso.

01/7 Giornalisti senza personalità


In branco seguono le mode del momento e non cercano visioni alternative.
E' un limite dei giornalisti?
E' un'imposizione del direttore, che segue gli obblighi dell'editore?
Forse è semplice pigrizia e poi andare contro corrente non conviene, perché omologarsi porta il vantaggio di dimostrarsi......servizievoli con chi conta.

01/7 I fedeli pagano per gli errori di pochi


Tutti gli altri perché devono pagare?
Le vecchine che fanno l'elemosina, i semplici fedeli o i preti onesti e leali perché devono essere umiliati, insultati dai fanatici anticattolici?
Perché non si applica lo stesso principio giuridico, usato per la Chiesa cattolica, con chiamate in correo, anche per tutte le altre categorie....oso suggerire pure quella dei giornalisti?

01/7 La critica è legittima e la censura non la ferma


Per fortuna questo non avviene e grazie a Dio non abbiamo la stampa …. governativa, ovvero controllata direttamente dal potere esecutivo.
Invece la libertà di stampa torna a galla non solo per Berlusconi, ma per tutte quelle forze politiche che vogliono controllare il potere politico con la diffusione dell'opinione pubblica: infatti da troppo tempo i periodici paiono tutti, o quasi, a poche voci, due o tre al massimo.

01/7 Editoriali, giornali e stampa democratica


Invece la linea giornalistica che esalta le lodi del capo, del premier e del partito non mi è mai parsa ammirevole: se Silvio vuole dei giornalisti asserviti e obbedienti non può che …..pagarli, altrimenti non gli rimane che imporre la sua volontà.
A quel punto non avremmo più una democrazia, ma solo una stupida dittatura con gli scemi del villaggio che cantano le lodi del sovrano, con un “direttore d'orchestra” che li bacchetta.

01/7 La stampa libera e la libertà di opinione


Si sa che la libertà di stampa comporta opinioni differenti e guai se non fosse così, invece la nostra stampa è troppo schierata, destra e sinistra sono senza sfumature e obbiettività: il lavoro del giornalista dovrebbe essere libero e pur ponendo linee editoriali, obblighi morali ed etici, con un po' di obbiettività e di coerenza, si dovrebbero avere tantissimi pareri differenti.