4 lug 2010

04/7 Roma, insulti contro il papa

La Scala Santa a Roma è stata imbrattata con scritte offensive contro il papa: il luogo simbolo della Roma papale è di fronte la basilica di San Giovanni.
A scoprire il gesto criminale e demenziale è stata la gendarmeria vaticana: le scritte erano in parte in una lingua straniera e delle lettere erano capovolte.
Le ingiurie sono state tracciate nella notte verso l'una e trenta: alcuni testimoni hanno visto fuggire l'autore del gesto insensato.

04/7 Fini l'eretico alza la voce e minaccia



Silvio Berlusconi promette sorprese e intanto sacrificherà il ministro Brancher, poi ci sarà il regolamento di conti con Gianfranco fini, forse.
C'è pure l'incontro scontro con il Presidente della Repubblica, che ha già posto dei limiti alla manovra fiscale, tutto tagli e nessuna iniziativa contro l'evasione e i grandi interessi economici.
Intanto Silvio promette da buon commendatore milanese di risolvere tutto con un bel «ghe pensi mi».

LUNARE

Silloge di poesie scritte da Arduino Rossi, negli anni Novanta.
Arduino Rossi

LUNARE
I
Natale tra i cespugli
fioriti e sopra l'alba
fischiava la bufera
di catrame e il profumo
della terra saliva.
La sabbia
accende gli occhi
e i cuori rudi
come rocce cristalline,
come diamanti sradicati
dalle montagne di argilla
annosa.
II
I sultani si donano
al caldo australe
e spalancano
le loro grandi case,
i loro palazzi dorati,
i loro Harem
non sono più dimore
di povere femmine
smarrite, ma la sabbia
copre ogni cosa.
III
Egli regge il Cielo
e i suoi sacerdoti
gridano dalle loro alte
torri contro i peccati
e gli infedeli.
Lontano l'orizzonte si spegne
e l'aroma del mare si disperde.
Esistono città abbandonate,
soffocate da millenni di rena,
dove gemme e pensieri di sultani,
spettri di soldati smarriti
e mercenari in cerca d'oro,
briganti, eremiti e Santi
si rifugiano, si nascondono
per cercare ciò che non ebbero
dagli umani.
IV
Deserto, Patria di Dio, tra fiamme
e fuoco, tra odori di incenso
e concetti satanici, morte del tempo,
del flusso degli eventi, spazi
smisurati e gocce di rugiada
delle notti aride e avare, palme
ostili alla luna e dune distrutte
e ricomposte dal libico,
violatore dei sogni.
V
Creste rocciose
e pulviscolo,
polvere nei cuori
dei soldati e dei briganti,
pianto dei mille
profeti che intuirono
l'esito del fato
umano e il percorso
infinito.
Cimeli tra i ruderi
di un passato sovrumano,
tra dolori e angosce
sottomesse alla vista
dei viventi.
Spettri pallidi
che appaiono sulla terra
lunare e fuggono tra veli
neri dentro grotte
e anfratti.
Gli umori delle tenebre
e dell'eternità si miscelano:
è tutto di un sapore vecchio,
inumano e rammenta
quando la terra era vergine
e lontana, le pene
erano giganti.
VI
Raccogliamo questo sasso
e gettiamolo sulla spiaggia
dei naufraghi, attendiamo
che la linea dell'orizzonte
sfumi tra le dita di Allah,
che regge il Cielo sopra
le nostre teste.
Lasciamo che i peccatori
si disperdano nell'arena
e gli spiriti dei beduini
si confondono con i lamenti
del vento, con le ombre
delle dune.
VII
Le idee si librano lontane,
distanti; nessuno è più
vicino all'uomo di chi
lo fugge e di chi sta
nelle isole oltre il mare
e di chi ci ritroverà
tra gli uccelli.
VIII
Viandanti remoti si inseguono;
città modello tra surrogati
di pensieri di servi dagli occhi
di cristallo e il ventre obeso.
Giovani bevono bibite
e liquori nei bar
alle periferie delle città
del Sud, là, dove tutto
suda e il passato si rincorre.
IX
Le riflessioni sfuggono
tra memorie dolorose,
lagne e singhiozzi.
Venite con noi, figli
della notte, Signori
del giorno, uccelli migratori,
venite tra gladioli e le rose
selvatiche del mio giardino.
X
La fragranza è di questa notte,
dei vostri sentimenti avvizziti;
festeggiamo per la luna novella
e per i sermoni del padre
predicatore che, dall'alto
del pulpito, lancia strali
contro i nostri cuori appassiti
e un po' stanchi.
XI
Contro di voi, figli
della luna, di nessuno,
ci sarà guerra.
Seminerò su nuovi campi
e pianterò alberi
e peschi giovani.
Campanule si sono
arrampicate e avvolgono
i muri a secco dei viottoli
di montagna.
Questo è il nuovo suolo,
questa è la lusinga
dentro spazi abbandonati,
dove tutto ha un peso
infinito.
Rinnegare significa
tradire e vivere
significa uccidere.
XII
Le note delle arie
e le cortigiane
si chinano
dinnanzi a Lui,
anziano e spossato,
e lo supplicano
di seguirle
nelle camere
dei sogni
e dell'evasione
vetuste
e dei piaceri
recenti.
XIII
Il Sultano
è fiacco
e desidera
solo
dormire
e inseguire
l'aurora,
cavalcare
tra nubi e uccelli
su cavalli alati
dai petti bianchi,
dalle criniere
rosse come le fiamme,
sellati da mani
diaboliche
e guidati da cuori
illibati.
Il Sultano
precipiterà
sulla terra,
cadrà
da cavallo
e di Lui resterà
un sussurro
nella notte.
XIV
Salamandre, rospi
e rane, pipistrelli,
sciacalli, lupi, iene
e furfanti si rincorrono
dentro i ruderi dell'urbe.
XV
E' giunto il potere
della sera su tutto:
sul dì, sui pensieri,
sui cavalieri di cavalli
folli, vigorosi e giovani.
E' arrivata
l'ora della riscossa
per noi, cuori
distrutti:
tutto ciò che era
da annientare
è stato
demolito.
XVI
E Dio chiede
giustizia
anche per noi.
Una generazione
è putrida,
l'altra
è passata
e l'altra
non esiste più.
Tre sono i cuori
e tre gli stolti,
tre sono
i sentimenti
che percorrono i Cieli,
quattro i pensieri,
sette gli astri
e ventuno gli anni
che ci separano dalla meta.
XVII
Giungeremo dove nessuno
è mai giunto
e percorreremo
ciò che gli altri
mai percorsero;
la terra d'avorio
non è un luogo
sicuro per un poeta.
La poesia è serva
e padrona: non conosce
limiti e animi freschi;
è una fortezza inespugnabile.
Non ha vigore virile,
né intelligenza casta,
né possanza immane;
è solo pianto stridulo
e sciocchezze di vecchi
e ragazzi, di donne infangate
di acidi, arcigni, draghi
dalle fauci arrossate
dal fuoco.
XVIII
I sultani e i Maharaja
si addobbano
con vesti
di seta
della lontana
Cina, nell'antica
terra del drago.
Le indiane
donne velate
escono in cerca
di spazio
e di odori
per pugnare
la speme:
è una guerra
santa, tutte
le guerre
sono sante
e figlie
di Satana.
XIX
Assassinare
è un onore
per il guerrieri
e per i mercenari:
si arrischiano
quanto
i saltimbanchi
e i furfanti,
i pennivendoli
e gli sciacalli.
XX
Intanto
chi vince
è sempre colui
che muore:
di Lui
rimangono
ossa sparse
sulla terra
e il flusso
lieve che percorre
le menti.
E' un'energia vitale
che fa scavalcare
le catene montuose.
XXI
Le orazioni del mattino
non conoscono tregua
e chi lotta cade pregando
e chi combatte muore
per l'eternità inutile.
XXII
Allah
sta con i perdenti,
con i miseri
e con i defunti.
L'odio
si è radicato
nelle menti
degli stolti,
dei furfanti,
dei nuovi Saladini,
innumerevoli
quanto i barlumi
dello spirito.
XXIII
La terra
è arsa
e arderà
per il sole
bruciante
nei millenni.
Il vento del Nord,
delle steppe aride,
riporta
il fruscio
dei passi
di generazioni
di nomadi
lungo le piste
battute
dai predoni
e dai mascalzoni
di ogni nazione,
dai sognatori,
dai sicari
sanguinari.
XXIV
Per Allah
si prega,
si muore,
si piange
e si spera:
è Lui che dà
è Lui che toglie.
FINE

PREDIZIONE

Poesia appartenente alla raccolta di Arduino Rossi intitolata


VERITA'SILLOGE DI 9 POESIE "BREZZA"




PREDIZIONE



Quanti rumori,
quante urla, strilli
e maledizioni,
si va verso un tempo
di gran baccano
e chi vivrà vedrà.
Le teste cadranno?
I colpevoli marciranno
dentro le gabbie
degli zoo?
E' più facile che la luna
sposi il sole e le stelle
precipitino sopra noi,
che la notte diventi
dì.
(5/4/1994)

PREGHIERA


Poesia appartenente alla raccolta di Arduino Rossi intitolata VERITA'
SILLOGE DI 9 POESIE "BREZZA"

PREGHIERA

Mio Dio, ti chiedo
ancora un favore,
per me e per chi
ancora non c'è:
fa che il vento
non riporti il lamento
degli innocenti,
sacrificati sugli altari
della nuova divinità,
sempre presente,
vecchia come il mondo.
Ti scongiuro!
Non concedere agli empi
troppo spazio, troppi liberi
pensieri fioriti,
troppe false glorie, fatte
di sangue e lacrime
dei miseri, miserevoli,
miserabili ultimi non giusti,
ma peccatori penitenti.

PANTANO


Poesia appartenente alla raccolta di Arduino Rossi intitolata VERITA'
SILLOGE DI 9 POESIE "BREZZA"

PANTANO

Decrepite
situazioni
per animi
altezzosi:
è l'ora
della vendetta
dei signorotti
di campagna,
e i grigi scrivani,
dei farisei di sempre,
dei venduti
al miglior acquirente.

GIOSUE'


Poesia appartenente alla raccolta di Arduino Rossi intitolata VERITA'
SILLOGE DI 9 POESIE "BREZZA"

GIOSUE'

Oro è per gli animi guerrieri,
santa guerra per Dio il Giusto,
il Grande e Unico Signore
del deserto di Giuda.
Abramo, il padre,
ci condusse al di sopra
delle nostre riflessioni,
pregavamo e piangevamo
per la gloria di aver sconfitto
i Filistei, gli Egiziani,
i Re Cananei con tutti i loro
idoli di legno e marmo,
rosso per il sangue versato
dagli innocenti nostri figli.

04/7 La riforma intelligente e la riforma ...stupida delle pensioni

Perché non si propone una riforma ….intelligente?
Forse vogliono che andiamo tutti dalle banche e dalle assicurazioni private a fare le nostre pensioni alternative?
Questa ipotesi può benissimo riguardare la destra come la sinistra, senza escludere i sindacati.

04/7 La rendita della pensione

All'inizio saranno di più dei 12mila euro all'anno, poi l'inflazione renderà povero il pensionato e a 80 anni si dovrà accontentare di un potere di acquisto da fame.
Nel secondo caso il pensionato avrà almeno 400 mila euro, con altri interessi da maturare: il vecchietto potrebbe campare tranquillamente bene sino ai cento anni e oltre, senza trovarsi un potere d'acquisto totalmente svalutato.

04/7 Calcoli dei soldi spesi in contributi pensionistici

In 40 anni sono 240mila euro versati: se fossero stati versati in alcune forme di investimento sicuro come titoli di Stato, o altro, si avrebbero alla fine dei 40 anni almeno un capitale di 400mila euro (questa è una valutazione per difetto).
Così il nostro lavoratore inizierà a lavorare a 20 anni, a 60 anni andrà in pensione e morirà a 80: con il primo sistema dovrà accontentarsi di mille euro al mese di pensione per vent'anni.