6 lug 2010

06/7 Lo scontro tra la destra di Fini e di Berlusconi

Fini resta e non si farà cacciare con i suoi fedelissimi
Fini resta e non si farà cacciare con i suoi fedelissimi Dovranno trovare nelle loro file gli argomenti per far cadere il Cavaliere: certamente dovranno perdere tutta la demagogia, tutta la presunzione, da partito guida dei lavoratori e conquistare i ceti in crisi.
Dovranno convincere le classi popolari che c'è posto per tutti, italiani o stranieri: dovranno avere argomenti persuasivi con i senza casa o gli sfrattati, quando dovranno rinunciare a un'abitazione alle case popolari per gli extracomunitari con 15 figli e tre mogli.

06/7 Berlusconi e Fini, amore e odio


Così i finiani resteranno e continueranno ad essere la spina nel fianco di Berlusconi: loro sanno bene che fuori dal Pdl per loro non c'è futuro, ma sanno pure che non possono essere scacciati dal partito senza provocare una gravissima crisi di governo.
Loro restano e Gianfranco Fini manterrà la sua calma, la sua aria di uomo superiore: intanto le opposizioni devono rinunciare all'alleanza innaturale con la corrente di Fini.

06/7 Fini e i finiani resistono


Italo Bocchino parla del problema Fini nella maggioranza: “Dobbiamo deludere Berlusconi, non c'è la possibilità né di cacciarci né di farci andare via dal Pdl...... Non ci saranno conte perché noi sosterremo sempre lealmente il Governo senza però far venir meno la volontà di porre all'interno del partito e all'esterno i problemi che riteniamo utili sottolineare. Per le intercettazioni vale lo stesso discorso del caso Brancher: se Berlusconi ascoltasse di più Fini potrebbe risolvere il problema”.

06/7 Le colpe degli americani

Le responsabilità morali, civili e penali cadono non solo sugli esecutori materiali, ma sui comandanti militari e civili: seguo solo la logica dei tribunali Usa e della loro stampa.
Naturalmente questo per loro sarebbe ingiusto: la legge non è uguale per tutti, chi ha il denaro e il potere, mondiale in questo caso, si impone come meglio crede, fregandosene della giustizia e della verità.

06/7 Usa, i crimini di guerra

Si può iniziare con gli effetti collaterali delle bombe intelligenti, con i bombardamenti contro i civili, con le prostitute bambine che hanno sempre caratterizzato il “meritato riposo” dei combattenti di tutte le guerre.
Ci sono pure le vittime per il contro spionaggio e le politiche non sempre chiare di questa super potenza: non basterebbe neppure l'intero Pil degli Stati uniti a ripagare tutti questi danni.

06/7 Cattolici aggrediti

Ora molti cattolici sono insultati sui posti di lavoro, altri sono umiliati o addirittura sono accusati di infamie: si sa che la madre degli imbecilli è sempre incinta, ma ci sono pure gli istigatori degli imbecilli.
E' interessante scoprire invece che la Corte Suprema Usa ci ha dato l'occasione di rivalsa contro il governo Usa: quando ha lasciato i tribunali dell'Ohio di agire contro uno Stato straniero, il Vaticano, fregandosene del diritto internazionale, ha aperto la strada a milioni di richieste di danni contro gli Stati Uniti.

06/7 La difficoltà di aggredire e distruggere i fedeli

Ora questo è solo l'inizio, poi ci saranno i “coraggiosi” che si sentiranno in diritto di colpire e danneggiare.
Quando si insulta la verità, la si soffoca con stratagemmi infantili ed efficaci, con analisi parziali e viziate, senza aver il coraggio di un confronto, ma solo giocando sul sogghigno, sull'ovvio e il banale, sui luoghi comuni, si risvegliano i mostri.

06/7 Odio e disprezzo verso la fede cristiana

Eppure la campagna di odio, si potrebbe definire fetente, non ha valutato queste situazioni e prosegue senza pudore: qualcuno dovrebbe provare vergogna perché non si preoccupa dei cristiani uccisi in certi Paesi, anche bruciati vivi, ma imbastisce accuse su insinuazioni e teoremi di nessun valore giuridico, ma di grande effetto mediatico.

06/7 Attacchi e pedofilia, pedofili

Invece con questa campagna vigliacca (solo così si può definire) tutti i sacerdoti sono insultati, anzi tutti i fedeli, più di un miliardo di persone, compreso coloro che non sanno neppure cosa sia la pedofilia, sono ingiuriati da certi “eroi”, da certi vendicatori dal tasso alcolico alto.
E' vero che c'è stato qualche vescovo che non ha creduto alle vittime, che non ha capito la gravità del fenomeno, che ha addirittura coperto lo scandalo, ma questo non significa che tutti i vescovi erano colpevoli, che tutti i cardinali erano responsabili, compreso il papa.

06/7 Colpa e colpevoli per pedofili e ...giornalisti

Le responsabilità sono sempre individuali e non collettive: era giusto denunciare quel 1% di preti pedofili, percentuale più o meno uguale se non inferiore a quella degli altri pedofili di tutte le altre categorie, compreso il sesso femminile, (ci sono pure delle mamme pedofile).
Questo non significa che il resto della popolazione sia colpevole per questo piccolo gruppo di mostri, come per il rimanente dei preti: il 99% dei papà, delle mamme, dei nonni e zii sono innocenti, come per il 99% degli insegnanti, dei pediatri, dei sacerdoti.