La Stampa di Torino, noto giornale della Fiat, o di famiglia, riporta una nota dell'ArciGay: ora la polemiche è troppo facile e ovvia, tali signori di Torino vogliono nascondere i loro affari e il loro “liberismo” unilaterale con questo scandaluccio estivo, vero o inventato che sia.
Visto che costoro portano la Fiat in Serbia e parlano di liero mercato, restituiscano agli italiani tutti i soldi che si sono impossessasi per aiuti di Stato.
Altro che clero pederasta, mentre questi preti possono pure andarsene all'inferno, alla faccia dell'arcigay e organizzazioni simili: certamente costoro si sono nascosti sotto l'abito talare per celare il loro vizietto.
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24 lug 2010
Basta, basta, con il clero pederasta
Occhio, occhio al clero finocchio
La Stampa di Torino, noto giornale della Fiat, o di famiglia, riporta una nota dell'ArciGay: ora la polemiche è troppo facile e ovvia, tali signori di Torino vogliono nascondere i loro affari e il loro “liberismo” unilaterale con questo scandaluccio estivo, vero o inventato che sia.
Visto che costoro portano la Fiat in Serbia e parlano di liero mercato, restituiscano agli italiani tutti i soldi che si sono impossessasi per aiuti di Stato.
Altro che clero pederasta, mentre questi preti possono pure andarsene all'inferno, alla faccia dell'arcigay e organizzazioni simili: certamente costoro si sono nascosti sotto l'abito talare per celare il loro vizietto.
Attenzione, attenzione al clero culattone
La Stampa di Torino, noto giornale della Fiat, o di famiglia, riporta una nota dell'ArciGay: ora la polemiche è troppo facile e ovvia, tali signori di Torino vogliono nascondere i loro affari e il loro “liberismo” unilaterale con questo scandaluccio estivo, vero o inventato che sia.
Visto che costoro portano la Fiat in Serbia e parlano di liero mercato, restituiscano agli italiani tutti i soldi che si sono impossessasi per aiuti di Stato.
Altro che clero pederasta, mentre questi preti possono pure andarsene all'inferno, alla faccia dell'arcigay e organizzazioni simili: certamente costoro si sono nascosti sotto l'abito talare per celare il loro vizietto.
Sacerdoti gay, questi giornalisti non sanno più cosa scrivere.
La Stampa di Torino, noto giornale della Fiat, o di famiglia, riporta una nota dell'ArciGay: ora la polemiche è troppo facile e ovvia, tali signori di Torino vogliono nascondere i loro affari e il loro “liberismo” unilaterale con questo scandaluccio estivo, vero o inventato che sia.
Visto che costoro portano la Fiat in Serbia e parlano di liero mercato, restituiscano agli italiani tutti i soldi che si sono impossessasi per aiuti di Stato.
Altro che clero pederasta, mentre questi preti possono pure andarsene all'inferno, alla faccia dell'arcigay e organizzazioni simili: certamente costoro si sono nascosti sotto l'abito talare per celare il loro vizietto.
Preti gay discriminati? No, chiesa perseguitata
La Stampa di Torino, noto giornale della Fiat, o di famiglia, riporta una nota dell'ArciGay: ora la polemiche è troppo facile e ovvia, tali signori di Torino vogliono nascondere i loro affari e il loro “liberismo” unilaterale con questo scandaluccio estivo, vero o inventato che sia.
Visto che costoro portano la Fiat in Serbia e parlano di liero mercato, restituiscano agli italiani tutti i soldi che si sono impossessasi per aiuti di Stato.
Altro che clero pederasta, mentre questi preti possono pure andarsene all'inferno, alla faccia dell'arcigay e organizzazioni simili: certamente costoro si sono nascosti sotto l'abito talare per celare il loro vizietto.
Uccide i suoi responsabili e poi si spara
Il dramma del lavoro che non c'è e la perdita del posto genera disperati: l'uomo era partito da Sacile (Pordenone) nel Friuli per compiere il suo gesto folle: le sue vittime erano l'amministrazione delegato e il responsabile dell'amministrazione della ditta
Licenziato uccide due datori di lavoro e si suicida in cui lavorare.
La competizione e le difficoltà a trovare un posto decente, con le difficoltà ad essere accettati e a lavorare in modo decente, spinge i conflitti all'interno delle aziende a livelli assurdi, questo è un caso estremo, ma significativo.
Massarosa (Lucca), uccide e si suicida
Uccide due suoi ed datori di lavoro e si uccide: è avvenuto a Massarosa (Lucca) e si chiamava Paolo Lacconi, aveva di 51 anni.
Il dramma del lavoro che non c'è e la perdita del posto genera disperati: l'uomo era partito da Sacile (Pordenone) nel Friuli per compiere il suo gesto folle: le sue vittime erano l'amministrazione delegato e il responsabile dell'amministrazione della ditta
Licenziato uccide due datori di lavoro e si suicida in cui lavorare.
La competizione e le difficoltà a trovare un posto decente, con le difficoltà ad essere accettati e a lavorare in modo decente, spinge i conflitti all'interno delle aziende a livelli assurdi, questo è un caso estremo, ma significativo.
Viene dal Fruili per uccidere i suoi padroni
Uccide due suoi ed datori di lavoro e si uccide: è avvenuto a Massarosa (Lucca) e si chiamava Paolo Lacconi, aveva di 51 anni.
Il dramma del lavoro che non c'è e la perdita del posto genera disperati: l'uomo era partito da Sacile (Pordenone) nel Friuli per compiere il suo gesto folle: le sue vittime erano l'amministrazione delegato e il responsabile dell'amministrazione della ditta
Licenziato uccide due datori di lavoro e si suicida in cui lavorare.
La competizione e le difficoltà a trovare un posto decente, con le difficoltà ad essere accettati e a lavorare in modo decente, spinge i conflitti all'interno delle aziende a livelli assurdi, questo è un caso estremo, ma significativo.
Si uccide dopo aver assassinato i suoi capi
Uccide due suoi ed datori di lavoro e si uccide: è avvenuto a Massarosa (Lucca) e si chiamava Paolo Lacconi, aveva di 51 anni.
Il dramma del lavoro che non c'è e la perdita del posto genera disperati: l'uomo era partito da Sacile (Pordenone) nel Friuli per compiere il suo gesto folle: le sue vittime erano l'amministrazione delegato e il responsabile dell'amministrazione della ditta
Licenziato uccide due datori di lavoro e si suicida in cui lavorare.
La competizione e le difficoltà a trovare un posto decente, con le difficoltà ad essere accettati e a lavorare in modo decente, spinge i conflitti all'interno delle aziende a livelli assurdi, questo è un caso estremo, ma significativo.
Uccide i suoi datori di lavoro e si suicida
Uccide due suoi ed datori di lavoro e si uccide: è avvenuto a Massarosa (Lucca) e si chiamava Paolo Lacconi, aveva di 51 anni.
Il dramma del lavoro che non c'è e la perdita del posto genera disperati: l'uomo era partito da Sacile (Pordenone) nel Friuli per compiere il suo gesto folle: le sue vittime erano l'amministrazione delegato e il responsabile dell'amministrazione della ditta
Licenziato uccide due datori di lavoro e si suicida in cui lavorare.
La competizione e le difficoltà a trovare un posto decente, con le difficoltà ad essere accettati e a lavorare in modo decente, spinge i conflitti all'interno delle aziende a livelli assurdi, questo è un caso estremo, ma significativo.