5 ago 2010

Il fossato tra Silvio e il ceto medio


Invece la crisi ha scavato un fossato tra costoro, che vedono perdere il loro livello di benessere: l'uomo più ricco d'Italia così si è avvicinato, con una certa demagogia, al mondo degli artigiani, non solo del Nord, formato da un popolo quasi ricco, ma solo per il suo lavoro e la sua abilità.
Sono pure ex muratori diventati impresari, falegnami ora industriali, con qualche decina di operai dipendenti, abbiamo anche i meccanici datori di lavoro di uno o due ragazzi.

Il popolo della Partita Iva


Si scoprono i ristoratori e i commercianti con un loro benessere provvisorio, con quelli che rischiano ogni giorno di chiudere e quelli che si sono “arresi” e hanno la loro sede operativa dentro i centri commerciali: è il popolo della Partita Iva, spesso quasi ricco, ma con il rischio di dover cessare l'attività ogni giorno in questo periodo di crisi.Quello che sostiene il governo è la speranza di costoro, che non sono sempre eroi, né criminali: è gente che vive nel limbo dei mezzi ricchi che possono finire sul lastrico, che temono i creditori e possiedono bei patrimoni in immobili, perché non si fidano delle banche e neppure dei titoli di Stato.

Il governo di Silvio galleggia?


Ora il quadro si fa confuso e non esiste una forza politica che sappia coagulare le opposizioni, fatta da gente diversa, votata da elettori disparati, che vanno dai pensionati, agli operai, al ceto medio impiegatizio, sino ai tecnici e ai professionisti in carriera.
Il voto strano, che ha salvato la maggioranza, con un centro che si astiene, nasconde l'incapacità di proporre qualcosa di veramente alternativo e nuovo in questo Paese: si può dire che in troppi in parlamento non sappiano cosa fare.
Il governo di Silvio galleggia?
Probabilmente perché non ci sono persone con dei progetti chiari da rendere efficaci strumenti per far funzionare il sistema economico e sociale italiano: in molti preferiscono restare nell'ombra, temono di più dover decidere e governare che nascondersi nell'opposizione.

Non si va a votare

Così si resta a metà del guado e della legislatura: la primavera del 2013 resta la data probabile delle elezioni politiche.
Invece a sinistra la confusione è grande: il Pd pare non volere le elezioni, mentre l’Idv di Di Pietro resta l’unico deciso a voler affrontare gli elettori.
Pure Beppe Grillo si mostra al mondo politico nazionale, certo di essere la sorpresa futura.

A Palermo i mafiosi vogliono la fattura

A Palermo pagavano il pizzo con la fattura.....regolare: questo è stato scoperto durante le indagini contro il vertice delle famiglie mafiose di Ficarazzi.
Le fatture servivano per nascondere il pagamento alla Mafia di questa “sovra-tassa” illegale diffusa nella Provincia di Palermo e non solo, ma questi imprenditori non ottenevano nulla in cambio di questi pagamenti.....con regolare Partita Iva.

Il pizzo si paga con fattura

A Palermo pagavano il pizzo con la fattura.....regolare: questo è stato scoperto durante le indagini contro il vertice delle famiglie mafiose di Ficarazzi.
Le fatture servivano per nascondere il pagamento alla Mafia di questa “sovra-tassa” illegale diffusa nella Provincia di Palermo e non solo, ma questi imprenditori non ottenevano nulla in cambio di questi pagamenti.....con regolare Partita Iva.

Le elezioni possono aspettare

Così si resta a metà del guado e della legislatura: la primavera del 2013 resta la data probabile delle elezioni politiche.
Invece a sinistra la confusione è grande: il Pd pare non volere le elezioni, mentre l’Idv di Di Pietro resta l’unico deciso a voler affrontare gli elettori.
Pure Beppe Grillo si mostra al mondo politico nazionale, certo di essere la sorpresa futura.

La fattura copriva il pagamento del pizzo a una famiglia mafiosa

A Palermo pagavano il pizzo con la fattura.....regolare: questo è stato scoperto durante le indagini contro il vertice delle famiglie mafiose di Ficarazzi.
Le fatture servivano per nascondere il pagamento alla Mafia di questa “sovra-tassa” illegale diffusa nella Provincia di Palermo e non solo, ma questi imprenditori non ottenevano nulla in cambio di questi pagamenti.....con regolare Partita Iva.

Ora il quadro si fa confuso e non esiste una forza politica che sappia coagulare le opposizioni, fatta da gente diversa, votata da elettori disparati, che vanno dai pensionati, agli operai, al ceto medio impiegatizio, sino ai tecnici e ai professionisti in carriera.
Il voto strano, che ha salvato la maggioranza, con un centro che si astiene, nasconde l'incapacità di proporre qualcosa di veramente alternativo e nuovo in questo Paese: si può dire che in troppi in parlamento non sappiano cosa fare.
Il governo di Silvio galleggia?
Probabilmente perché non ci sono persone con dei progetti chiari da rendere efficaci strumenti per far funzionare il sistema economico e sociale italiano: in molti preferiscono restare nell'ombra, temono di più dover decidere e governare che nascondersi nell'opposizione.

Si scoprono i ristoratori e i commercianti con un loro benessere provvisorio, con quelli che rischiano ogni giorno di chiudere e quelli che si sono “arresi” e hanno la loro sede operativa dentro i centri commerciali: è il popolo della Partita Iva, spesso quasi ricco, ma con il rischio di dover cessare l'attività ogni giorno in questo periodo di crisi.
Quello che sostiene il governo è la speranza di costoro, che non sono sempre eroi, né criminali: è gente che vive nel limbo dei mezzi ricchi che possono finire sul lastrico, che temono i creditori e possiedono bei patrimoni in immobili, perché non si fidano delle banche e neppure dei titoli di Stato.