2 set 2010

 

I finiani temono le contestazioni organizzate a Mirabello, per la Festa del Tricolore, che dovrebbe essere un rito di iniziazione per la nascita del nuovo partito di Gianfranco Fini: contestatori prezzolati non arriveranno in pullman, lo assicura il ministro del Turismo Michela Brambilla.

Fini resta sempre al centro della contesa e solo lui può salvare, se non il Cavaliere, la legislatura.

Cosa vuole Gianfranco?

Si unì con Silvio, non in matrimonio, ma in stretta alleanza politica quando venne sdoganato: allora, circa 20 anni fa, era il segretario di un partito in odore di nostalgia, sì, di essere l'erede del partito fascista.

La destra di allora era conservatrice, tradizionalista, non credeva nel divorzio, nell'aborto, ma nella Patria, nella Famiglia, nello Stato, in Dio e nella fedeltà, anche se formale, alla Chiesa.

Mi rammento pure le prese di posizioni di Fini a favore di Benito Mussolini, definito un grande statista e contro gli insegnanti omosessuali.

Cosa è cambiato nel bravo ragazzo tutto di un pezzo, fedele alla bandiera (quella è rimasta), al partito e alla parola data?

Qualcuno ha insinuato che bisogna "cherchez la femme", ovvero cercare la donna: i francesi sono convinti che dietro molti mutamenti, positivi, ma anche negativi di molti uomini c'è una donna.

Le donne hanno un fascino lieve e piacevole sugli uomini, parlo dei veri uomini, intesi come maschi: sono gli uomini non rozzi che si fanno plasmare un po' dalle loro donne, ma questo è un'altra questione.

Gianfranco vuole certamente di più e la sua lunga marcia di avvicinamento al potere, a quello supremo di Capo dello Stato in una Repubblica Presidenziale lo affascina: lui ha tutto per diventare un Presidente della Repubblica, il primo presidente della 3° Repubblica, chiamiamola così, anche se la 1° Repubblica non è mai terminata.

Ora si vedrà di che stoffa è fatto Fini.

E' un politico di razza che capisce come vanno le cose e sa agire di conseguenza oppure è solo un uomo che deve tutto a Silvio e senza di lui non è nulla?

Fini da solo saprà riconquistare una parte del suo vecchio elettorato?

Gli elettori di Alleanza Nazionale voteranno per Fini o per i suoi colonnelli, rimasti con Berlusconi?

Intanto Gianfranco non vuole arrivare alle elezioni anticipate e lui che è un uomo di classe, fa la......."prima donna", in senso lato ovviamente: certamente sta tra il Cavaliere e il Pd, costringendo tutti a fargli la corte, naturalmente politicamente.

Bersani lo vuole nel suo governo di salvezza nazionale, Berlusconi lo rivuole a casa, buono e tranquillo, fedele come un tempo.

Se Berlusconi fosse sconfitto questa volta perderebbe tutto?

Sta per arrivare il giorno del giudizio per Silvio?

I giudici "cattivi" lo vogliono processare, l'alleato più fedele se ne va e pure l'amata moglie si separa da lui: tempi difficili per l'uomo più ricco d'Italia.

Anche i ricchi piangono?

Silvio invece pare inossidabile e resiste, convinto che alla fine vincerà, ma non sa che i tempi delle televisioni commerciali sono finiti: se non si butta nella raccolta pubblicitaria con Internet per Lui e per il suo impero imprenditoriale, i giorni sono contati.



 


Lo scontro si fa duro e la sinistra prosegue nelle sue iniziative per arrivare a una nuova maggioranza senza essere costretti a sciogliere le Camere.

I finiani temono le contestazioni organizzate a Mirabello, per la Festa del Tricolore, che dovrebbe essere un rito di iniziazione per la nascita del nuovo partito di Gianfranco Fini: contestatori prezzolati non arriveranno in pullman, lo assicura il ministro del Turismo Michela Brambilla.

Fini resta sempre al centro della contesa e solo lui può salvare, se non il Cavaliere, la legislatura.

Cosa vuole Gianfranco?

Si unì con Silvio, non in matrimonio, ma in stretta alleanza politica quando venne sdoganato: allora, circa 20 anni fa, era il segretario di un partito in odore di nostalgia, sì, di essere l'erede del partito fascista.

La destra di allora era conservatrice, tradizionalista, non credeva nel divorzio, nell'aborto, ma nella Patria, nella Famiglia, nello Stato, in Dio e nella fedeltà, anche se formale, alla Chiesa.

Mi rammento pure le prese di posizioni di Fini a favore di Benito Mussolini, definito un grande statista e contro gli insegnanti omosessuali.

Cosa è cambiato nel bravo ragazzo tutto di un pezzo, fedele alla bandiera (quella è rimasta), al partito e alla parola data?

Qualcuno ha insinuato che bisogna "cherchez la femme", ovvero cercare la donna: i francesi sono convinti che dietro molti mutamenti, positivi, ma anche negativi di molti uomini c'è una donna.

Le donne hanno un fascino lieve e piacevole sugli uomini, parlo dei veri uomini, intesi come maschi: sono gli uomini non rozzi che si fanno plasmare un po' dalle loro donne, ma questo è un'altra questione.

Gianfranco vuole certamente di più e la sua lunga marcia di avvicinamento al potere, a quello supremo di Capo dello Stato in una Repubblica Presidenziale lo affascina: lui ha tutto per diventare un Presidente della Repubblica, il primo presidente della 3° Repubblica, chiamiamola così, anche se la 1° Repubblica non è mai terminata.

Ora si vedrà di che stoffa è fatto Fini.

E' un politico di razza che capisce come vanno le cose e sa agire di conseguenza oppure è solo un uomo che deve tutto a Silvio e senza di lui non è nulla?

Fini da solo saprà riconquistare una parte del suo vecchio elettorato?

Gli elettori di Alleanza Nazionale voteranno per Fini o per i suoi colonnelli, rimasti con Berlusconi?

Intanto Gianfranco non vuole arrivare alle elezioni anticipate e lui che è un uomo di classe, fa la......."prima donna", in senso lato ovviamente: certamente sta tra il Cavaliere e il Pd, costringendo tutti a fargli la corte, naturalmente politicamente.

Bersani lo vuole nel suo governo di salvezza nazionale, Berlusconi lo rivuole a casa, buono e tranquillo, fedele come un tempo.

Se Berlusconi fosse sconfitto questa volta perderebbe tutto?

Sta per arrivare il giorno del giudizio per Silvio?

I giudici "cattivi" lo vogliono processare, l'alleato più fedele se ne va e pure l'amata moglie si separa da lui: tempi difficili per l'uomo più ricco d'Italia.

Anche i ricchi piangono?

Silvio invece pare inossidabile e resiste, convinto che alla fine vincerà, ma non sa che i tempi delle televisioni commerciali sono finiti: se non si butta nella raccolta pubblicitaria con Internet per Lui e per il suo impero imprenditoriale, i giorni sono contati.


 

Se non sarà così il governo potrebbe cadere: questo è il trabocchetto che attende il Cavaliere al suo rientro nella vita politica attiva a settembre.

Lo scontro si fa duro e la sinistra prosegue nelle sue iniziative per arrivare a una nuova maggioranza senza essere costretti a sciogliere le Camere.

I finiani temono le contestazioni organizzate a Mirabello, per la Festa del Tricolore, che dovrebbe essere un rito di iniziazione per la nascita del nuovo partito di Gianfranco Fini: contestatori prezzolati non arriveranno in pullman, lo assicura il ministro del Turismo Michela Brambilla.

Fini resta sempre al centro della contesa e solo lui può salvare, se non il Cavaliere, la legislatura.

Cosa vuole Gianfranco?

Si unì con Silvio, non in matrimonio, ma in stretta alleanza politica quando venne sdoganato: allora, circa 20 anni fa, era il segretario di un partito in odore di nostalgia, sì, di essere l'erede del partito fascista.

La destra di allora era conservatrice, tradizionalista, non credeva nel divorzio, nell'aborto, ma nella Patria, nella Famiglia, nello Stato, in Dio e nella fedeltà, anche se formale, alla Chiesa.

Mi rammento pure le prese di posizioni di Fini a favore di Benito Mussolini, definito un grande statista e contro gli insegnanti omosessuali.

Cosa è cambiato nel bravo ragazzo tutto di un pezzo, fedele alla bandiera (quella è rimasta), al partito e alla parola data?

Qualcuno ha insinuato che bisogna "cherchez la femme", ovvero cercare la donna: i francesi sono convinti che dietro molti mutamenti, positivi, ma anche negativi di molti uomini c'è una donna.

Le donne hanno un fascino lieve e piacevole sugli uomini, parlo dei veri uomini, intesi come maschi: sono gli uomini non rozzi che si fanno plasmare un po' dalle loro donne, ma questo è un'altra questione.

Gianfranco vuole certamente di più e la sua lunga marcia di avvicinamento al potere, a quello supremo di Capo dello Stato in una Repubblica Presidenziale lo affascina: lui ha tutto per diventare un Presidente della Repubblica, il primo presidente della 3° Repubblica, chiamiamola così, anche se la 1° Repubblica non è mai terminata.

Ora si vedrà di che stoffa è fatto Fini.

E' un politico di razza che capisce come vanno le cose e sa agire di conseguenza oppure è solo un uomo che deve tutto a Silvio e senza di lui non è nulla?

Fini da solo saprà riconquistare una parte del suo vecchio elettorato?

Gli elettori di Alleanza Nazionale voteranno per Fini o per i suoi colonnelli, rimasti con Berlusconi?

Intanto Gianfranco non vuole arrivare alle elezioni anticipate e lui che è un uomo di classe, fa la......."prima donna", in senso lato ovviamente: certamente sta tra il Cavaliere e il Pd, costringendo tutti a fargli la corte, naturalmente politicamente.

Bersani lo vuole nel suo governo di salvezza nazionale, Berlusconi lo rivuole a casa, buono e tranquillo, fedele come un tempo.

Se Berlusconi fosse sconfitto questa volta perderebbe tutto?

Sta per arrivare il giorno del giudizio per Silvio?

I giudici "cattivi" lo vogliono processare, l'alleato più fedele se ne va e pure l'amata moglie si separa da lui: tempi difficili per l'uomo più ricco d'Italia.

Anche i ricchi piangono?

Silvio invece pare inossidabile e resiste, convinto che alla fine vincerà, ma non sa che i tempi delle televisioni commerciali sono finiti: se non si butta nella raccolta pubblicitaria con Internet per Lui e per il suo impero imprenditoriale, i giorni sono contati.




Ci sarà un nuovo testo per il processo breve, di questo si è discusso a Palazzo Grazioli con Berlusconi: così si dovrebbe avere non più un'amnistia generalizzata, ma uno scudo per il premier, da poter affrontare il rischio dei finiani in parlamento.

Se non sarà così il governo potrebbe cadere: questo è il trabocchetto che attende il Cavaliere al suo rientro nella vita politica attiva a settembre.

Lo scontro si fa duro e la sinistra prosegue nelle sue iniziative per arrivare a una nuova maggioranza senza essere costretti a sciogliere le Camere.

I finiani temono le contestazioni organizzate a Mirabello, per la Festa del Tricolore, che dovrebbe essere un rito di iniziazione per la nascita del nuovo partito di Gianfranco Fini: contestatori prezzolati non arriveranno in pullman, lo assicura il ministro del Turismo Michela Brambilla.

Fini resta sempre al centro della contesa e solo lui può salvare, se non il Cavaliere, la legislatura.

Cosa vuole Gianfranco?

Si unì con Silvio, non in matrimonio, ma in stretta alleanza politica quando venne sdoganato: allora, circa 20 anni fa, era il segretario di un partito in odore di nostalgia, sì, di essere l'erede del partito fascista.

La destra di allora era conservatrice, tradizionalista, non credeva nel divorzio, nell'aborto, ma nella Patria, nella Famiglia, nello Stato, in Dio e nella fedeltà, anche se formale, alla Chiesa.

Mi rammento pure le prese di posizioni di Fini a favore di Benito Mussolini, definito un grande statista e contro gli insegnanti omosessuali.

Cosa è cambiato nel bravo ragazzo tutto di un pezzo, fedele alla bandiera (quella è rimasta), al partito e alla parola data?

Qualcuno ha insinuato che bisogna "cherchez la femme", ovvero cercare la donna: i francesi sono convinti che dietro molti mutamenti, positivi, ma anche negativi di molti uomini c'è una donna.

Le donne hanno un fascino lieve e piacevole sugli uomini, parlo dei veri uomini, intesi come maschi: sono gli uomini non rozzi che si fanno plasmare un po' dalle loro donne, ma questo è un'altra questione.

Gianfranco vuole certamente di più e la sua lunga marcia di avvicinamento al potere, a quello supremo di Capo dello Stato in una Repubblica Presidenziale lo affascina: lui ha tutto per diventare un Presidente della Repubblica, il primo presidente della 3° Repubblica, chiamiamola così, anche se la 1° Repubblica non è mai terminata.

Ora si vedrà di che stoffa è fatto Fini.

E' un politico di razza che capisce come vanno le cose e sa agire di conseguenza oppure è solo un uomo che deve tutto a Silvio e senza di lui non è nulla?

Fini da solo saprà riconquistare una parte del suo vecchio elettorato?

Gli elettori di Alleanza Nazionale voteranno per Fini o per i suoi colonnelli, rimasti con Berlusconi?

Intanto Gianfranco non vuole arrivare alle elezioni anticipate e lui che è un uomo di classe, fa la......."prima donna", in senso lato ovviamente: certamente sta tra il Cavaliere e il Pd, costringendo tutti a fargli la corte, naturalmente politicamente.

Bersani lo vuole nel suo governo di salvezza nazionale, Berlusconi lo rivuole a casa, buono e tranquillo, fedele come un tempo.

Se Berlusconi fosse sconfitto questa volta perderebbe tutto?

Sta per arrivare il giorno del giudizio per Silvio?

I giudici "cattivi" lo vogliono processare, l'alleato più fedele se ne va e pure l'amata moglie si separa da lui: tempi difficili per l'uomo più ricco d'Italia.

Anche i ricchi piangono?

Silvio invece pare inossidabile e resiste, convinto che alla fine vincerà, ma non sa che i tempi delle televisioni commerciali sono finiti: se non si butta nella raccolta pubblicitaria con Internet per Lui e per il suo impero imprenditoriale, i giorni sono contati.



1 set 2010

FLI per Fini grande festa a Mirabello





Ci sarà un nuovo testo per il processo breve, di questo si è discusso a Palazzo Grazioli con Berlusconi: così si dovrebbe avere non più un'amnistia generalizzata, ma uno scudo per il premier, da poter affrontare il rischio dei finiani in parlamento.

Se non sarà così il governo potrebbe cadere: questo è il trabocchetto che attende il Cavaliere al suo rientro nella vita politica attiva a settembre.

Lo scontro si fa duro e la sinistra prosegue nelle sue iniziative per arrivare a una nuova maggioranza senza essere costretti a sciogliere le Camere.

I finiani temono le contestazioni organizzate a Mirabello, per la Festa del Tricolore, che dovrebbe essere un rito di iniziazione per la nascita del nuovo partito di Gianfranco Fini: contestatori prezzolati non arriveranno in pullman, lo assicura il ministro del Turismo Michela Brambilla.

Fini resta sempre al centro della contesa e solo lui può salvare, se non il Cavaliere, la legislatura.

Cosa vuole Gianfranco?

Si unì con Silvio, non in matrimonio, ma in stretta alleanza politica quando venne sdoganato: allora, circa 20 anni fa, era il segretario di un partito in odore di nostalgia, sì, di essere l'erede del partito fascista.

La destra di allora era conservatrice, tradizionalista, non credeva nel divorzio, nell'aborto, ma nella Patria, nella Famiglia, nello Stato, in Dio e nella fedeltà, anche se formale, alla Chiesa.

Mi rammento pure le prese di posizioni di Fini a favore di Benito Mussolini, definito un grande statista e contro gli insegnanti omosessuali.

Cosa è cambiato nel bravo ragazzo tutto di un pezzo, fedele alla bandiera (quella è rimasta), al partito e alla parola data?

Qualcuno ha insinuato che bisogna “cherchez la femme”, ovvero cercare la donna: i francesi sono convinti che dietro molti mutamenti, positivi, ma anche negativi di molti uomini c'è una donna.

Le donne hanno un fascino lieve e piacevole sugli uomini, parlo dei veri uomini, intesi come maschi: sono gli uomini non rozzi che si fanno plasmare un po' dalle loro donne, ma questo è un'altra questione.

Gianfranco vuole certamente di più e la sua lunga marcia di avvicinamento al potere, a quello supremo di Capo dello Stato in una Repubblica Presidenziale lo affascina: lui ha tutto per diventare un Presidente della Repubblica, il primo presidente della 3° Repubblica, chiamiamola così, anche se la 1° Repubblica non è mai terminata.

Ora si vedrà di che stoffa è fatto Fini.

E' un politico di razza che capisce come vanno le cose e sa agire di conseguenza oppure è solo un uomo che deve tutto a Silvio e senza di lui non è nulla?

Fini da solo saprà riconquistare una parte del suo vecchio elettorato?

Gli elettori di Alleanza Nazionale voteranno per Fini o per i suoi colonnelli, rimasti con Berlusconi?

Intanto Gianfranco non vuole arrivare alle elezioni anticipate e lui che è un uomo di classe, fa la.......”prima donna”, in senso lato ovviamente: certamente sta tra il Cavaliere e il Pd, costringendo tutti a fargli la corte, naturalmente politicamente.

Bersani lo vuole nel suo governo di salvezza nazionale, Berlusconi lo rivuole a casa, buono e tranquillo, fedele come un tempo.

Se Berlusconi fosse sconfitto questa volta perderebbe tutto?

Sta per arrivare il giorno del giudizio per Silvio?

I giudici “cattivi” lo vogliono processare, l'alleato più fedele se ne va e pure l'amata moglie si separa da lui: tempi difficili per l'uomo più ricco d'Italia.

Anche i ricchi piangono?

Silvio invece pare inossidabile e resiste, convinto che alla fine vincerà, ma non sa che i tempi delle televisioni commerciali sono finiti: se non si butta nella raccolta pubblicitaria con Internet per Lui e per il suo impero imprenditoriale, i giorni sono contati.



Bergamo, mostra di COCCO TOMMASO ESPONE ALLA "VINERIA LA BIGONCIA"

COCCO TOMMASO ESPONE ALLA
"VINERIA LA BIGONCIA"
VIA PITENTINO, 8 - BERGAMO
INAUGURAZIONE ALLE ORE 18,00
SABATO 4 SETTEMBRE 2010
PRESENTAZIONE A CURA DI
ARIANNA IEZZI


Ad agosto meno vendite auto Fiat

 

Il gruppo Fiat perde i colpi: ha subito una nuova diminuzione delle vendite, con una riduzione delle immatricolazioni ad agosto del 26,38% rispetto ad agosto del 2009.

Cala pure la quota di mercato della Fiat in Italia, che scende al 30,65%, contro un 33,62% dell'agosto successivo.

Fiat, Alfa Romeo e Lancia assieme perdono terreno con 21.065 autovetture contro le 28.617 del 2009.

Tutto negativo quindi e forse questo spiega perché i dirigenti della casa automobilistica italiana sono così duri con gli operai di Melfi.

Le perdite della Fiat

 

Il gruppo Fiat perde i colpi: ha subito una nuova diminuzione delle vendite, con una riduzione delle immatricolazioni ad agosto del 26,38% rispetto ad agosto del 2009.

Cala pure la quota di mercato della Fiat in Italia, che scende al 30,65%, contro un 33,62% dell'agosto successivo.

Fiat, Alfa Romeo e Lancia assieme perdono terreno con 21.065 autovetture contro le 28.617 del 2009.

Tutto negativo quindi e forse questo spiega perché i dirigenti della casa automobilistica italiana sono così duri con gli operai di Melfi.

Scendono le vendite delle auto del Gruppo Fiat

 

Il gruppo Fiat perde i colpi: ha subito una nuova diminuzione delle vendite, con una riduzione delle immatricolazioni ad agosto del 26,38% rispetto ad agosto del 2009.

Cala pure la quota di mercato della Fiat in Italia, che scende al 30,65%, contro un 33,62% dell'agosto successivo.

Fiat, Alfa Romeo e Lancia assieme perdono terreno con 21.065 autovetture contro le 28.617 del 2009.

Tutto negativo quindi e forse questo spiega perché i dirigenti della casa automobilistica italiana sono così duri con gli operai di Melfi.

Vetture immatricolazioni ad agosto del 26,38% rispetto ad agosto del 2009.

 

Il gruppo Fiat perde i colpi: ha subito una nuova diminuzione delle vendite, con una riduzione delle immatricolazioni ad agosto del 26,38% rispetto ad agosto del 2009.

Cala pure la quota di mercato della Fiat in Italia, che scende al 30,65%, contro un 33,62% dell'agosto successivo.

Fiat, Alfa Romeo e Lancia assieme perdono terreno con 21.065 autovetture contro le 28.617 del 2009.

Tutto negativo quindi e forse questo spiega perché i dirigenti della casa automobilistica italiana sono così duri con gli operai di Melfi.