16 set 2010

ha bisogno di nutrirsi di molta paura verso gli stranieri, contro i diversi, nel senso più ampio possibile.

Non credo che il nazismo abbia bisogno di tutto l'apparato scenico degli anni Trenta in Germania per poter risalire a galla: ha bisogno di nutrirsi di molta paura verso gli stranieri, contro i diversi, nel senso più ampio possibile.

Non servono discorsi dal balcone o una guida carismatica, la storia non si ripete mai: bastano decisioni pratiche, che hanno effetti immediati, ma non prendono in considerazione il costo umano.

No, non credo che il nuovo nazismo abbia un colore politico, che si debba collocare solo a destra, lo ritroviamo pure a sinistra, in tante forme di classismo e di buonismo trionfanti: sostenere per esempio il diritto di vivere le proprie tradizioni per certi gruppi etnici è giusto, ma quando questi usi e costumi colpiscono i diritti delle persone, dei bambini, delle donne si fa dell'autentico fascismo trionfante, un razzismo reale e feroce, che si basa sui principi dello sviluppo separato e quindi considera nei fatti come inferiori, con minori diritti, quelle popolazioni.

Non voglio “andare al fiume e attendere il passaggio dei primi cadaveri”, come recita un proverbio orientale: spero che questa cultura, che tende a disprezzare i deboli e gli ultimi, venga sconfitta, altrimenti avremo e vedremo altri orrori.
Ora il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.

Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.



Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.



Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.

Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere

Il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.

Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

Il cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone

Il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.

Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

Positivismo, Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.

Il nazismo resta tra le pieghe della nostra società: è un male scaturito dal cuore nero dell'Europa, con un suo retaggio culturale di nazionalismo estremo, di xenofobia, di razzismo, di scientismo ideologico, di positivismo fanatico e credulone, che riteneva e ritiene, che la scienza abbia una verità assoluta da difendere.

Sì, è la scienza vista non come una continua ricerca razionale ed oggettiva della realtà, ma come un punto di riferimento assolutista per le proprie incertezze e i propri dilemmi esistenziali.

Tutto questo apparteneva alla società europee degli anni Trenta come a quella di oggi: due depravazioni che sono ancora presenti nel nostro mondo e che attendono di sbucare, di tornare, come le pestilenze del passato, ogni due o tre generazioni.

soldi in tasca e una strana libertà di azione, che li rende facile preda di gruppi di sbandati

Il male della violenza sui ragazzi non è solo quello orrendo della pedofilia, ma esiste una violenza che è più sottile: quella della cattiva educazione, quella che favorisce l'emarginazione sociale, o la violenza giovanile.

Troppi ragazzi sono “predestinati” dal loro tipo di esistenza a un'emarginazione terribile e disumana: sono i figli senza famiglia, di famiglie disagiate, non solo economicamente, ma anche psicologicamente.

Molti ragazzi non hanno padre o madre, ma solo tanti soldi in tasca e una strana libertà di azione, che li rende facile preda di gruppi di sbandati con esperienze difficili, con la tossicodipendenze, con l'alcolismo.

famiglie disagiate, non solo economicamente, ma anche psicologicamente

Il male della violenza sui ragazzi non è solo quello orrendo della pedofilia, ma esiste una violenza che è più sottile: quella della cattiva educazione, quella che favorisce l'emarginazione sociale, o la violenza giovanile.



Troppi ragazzi sono “predestinati” dal loro tipo di esistenza a un'emarginazione terribile e disumana: sono i figli senza famiglia, di famiglie disagiate, non solo economicamente, ma anche psicologicamente.



Molti ragazzi non hanno padre o madre, ma solo tanti soldi in tasca e una strana libertà di azione, che li rende facile preda di gruppi di sbandati con esperienze difficili, con la tossicodipendenze, con l'alcolismo.

Troppi ragazzi sono “predestinati” dal loro tipo di esistenza a un'emarginazione terribile e disumana

Il male della violenza sui ragazzi non è solo quello orrendo della pedofilia, ma esiste una violenza che è più sottile: quella della cattiva educazione, quella che favorisce l'emarginazione sociale, o la violenza giovanile.

Troppi ragazzi sono “predestinati” dal loro tipo di esistenza a un'emarginazione terribile e disumana: sono i figli senza famiglia, di famiglie disagiate, non solo economicamente, ma anche psicologicamente.

Molti ragazzi non hanno padre o madre, ma solo tanti soldi in tasca e una strana libertà di azione, che li rende facile preda di gruppi di sbandati con esperienze difficili, con la tossicodipendenze, con l'alcolismo.