4 nov 2010

Ai Pm Nadia dirà la verità?

Nadia Macrì, la escort di 27anni non concederà interviste, per ordine del Pm che sta valutando l'accusa contro Silvio di favoreggiamento della prostituzione contro il premier Silvio Berlusconi e Renato Brunetta.

La ragazza ha affermato: "Non intendendo, quindi, per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione, viene revocata la conferenza stampa".

Nadia la bella ora farà tremare Silvio e il più amato tra i ministri, Renato Brunetta?

Si sa che certe storie però hanno poco seguito giuridico, anche perché dovremmo creare carceri per milioni di persone: il favoreggiamento della prostituzione è un reato molto diffuso.

la escort di 27anni non concederà interviste, per ordine del Pm che sta valutando l'accusa contro Silvio di favoreggiamento della prostituzione contro il premier Silvio Berlusconi e Renato Brunetta

Nadia Macrì, la escort di 27anni non concederà interviste, per ordine del Pm che sta valutando l'accusa contro Silvio di favoreggiamento della prostituzione contro il premier Silvio Berlusconi e Renato Brunetta.

La ragazza ha affermato: "Non intendendo, quindi, per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione, viene revocata la conferenza stampa".

Nadia la bella ora farà tremare Silvio e il più amato tra i ministri, Renato Brunetta?

Si sa che certe storie però hanno poco seguito giuridico, anche perché dovremmo creare carceri per milioni di persone: il favoreggiamento della prostituzione è un reato molto diffuso.

La ragazza ha affermato: "Non intendendo, quindi, per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione, viene revocata la conferenza stampa".

Nadia Macrì, la escort di 27anni non concederà interviste, per ordine del Pm che sta valutando l'accusa contro Silvio di favoreggiamento della prostituzione contro il premier Silvio Berlusconi e Renato Brunetta.


La ragazza ha affermato: "Non intendendo, quindi, per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione, viene revocata la conferenza stampa".

Nadia la bella ora farà tremare Silvio e il più amato tra i ministri, Renato Brunetta?

Si sa che certe storie però hanno poco seguito giuridico, anche perché dovremmo creare carceri per milioni di persone: il favoreggiamento della prostituzione è un reato molto diffuso.

Nadia la bella ora farà tremare Silvio e il più amato tra i ministri, Renato Brunetta?

Nadia Macrì, la escort di 27anni non concederà interviste, per ordine del Pm che sta valutando l'accusa contro Silvio di favoreggiamento della prostituzione contro il premier Silvio Berlusconi e Renato Brunetta.

La ragazza ha affermato: "Non intendendo, quindi, per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione, viene revocata la conferenza stampa".

Nadia la bella ora farà tremare Silvio e il più amato tra i ministri, Renato Brunetta?

Si sa che certe storie però hanno poco seguito giuridico, anche perché dovremmo creare carceri per milioni di persone: il favoreggiamento della prostituzione è un reato molto diffuso.

il favoreggiamento della prostituzione è un reato molto diffuso.

Nadia Macrì, la escort di 27anni non concederà interviste, per ordine del Pm che sta valutando l'accusa contro Silvio di favoreggiamento della prostituzione contro il premier Silvio Berlusconi e Renato Brunetta.

La ragazza ha affermato: "Non intendendo, quindi, per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione, viene revocata la conferenza stampa".

Nadia la bella ora farà tremare Silvio e il più amato tra i ministri, Renato Brunetta?

Si sa che certe storie però hanno poco seguito giuridico, anche perché dovremmo creare carceri per milioni di persone: il favoreggiamento della prostituzione è un reato molto diffuso.

Pubblicità online - I soldi della pubblicità nella rete

I soldi della pubblicità nella rete



Il primo miliardo di euro nella pubblicità via Internet in Italia è previsto per il 2010: c'è un incremento della raccolta pubblicitaria del 3,2% in genere, ma per Internet sarà del 15% ed è ormai verso la soglia del Miliardo di euro.

Il mercato pubblicitario si sta trasferendo in rete, ma in molti non se ne sono accorti.

Siamo verso la fine dell'era delle televisioni commerciali e la rete, che vive grazie alla pubblicità, diventerà negli anni il principale veicolo di diffusione, con i banner.

Inoltre Internet è internazionale e la raccolta sarà pure straniera, così o l'Italia impara a ...navigare in rete, o perderà i proventi della pubblicità propria, che andranno a ditte estere.

Tutto dipende dai web-men italici: se si sapranno ingegnare avranno l'occasione di conquistare spazi e proventi, altrimenti verremo colonizzati da altri.

La guerra non è solo per conquistare spazio nei motori di ricerca, ma nell'attirare utenti su certi siti pubblicitari: in pratica si combatte per il famoso click sul banner, che dà ...denari.

A dire il vero spesso si rimane delusi o offesi se preferite: all'inizio la pubblicità rende somme da portare alla disperazione, o che fanno ridere.

Per le prime mille visite si è pagati, udite, udite, ben un centesimo: sì un centesimo e a quel punto il responsabile del sito, del blog, che si era convinto di diventare ricco con Internet, si strappa.....i capelli, maledice questo o quello.

Invece tutto su Internet è più complicato e non tutte le parole chiave hanno lo stesso valore commerciale.

Così esiste un Internet intelligente, pure colto, che vive di volontariato, mentre esiste un Internet tutto commerciale, ben sponsorizzato, che inizia a fare i soldi.

Non voglio criticare il secondo per esaltare il valore umano e sociale del primo: senza la pubblicità, brutta, invadente, noiosa, fastidiosa non esisterebbe la rete, oppure costerebbe moltissimo di più e sarebbe per i soliti privilegiati, con molti soldi, ma pure sarebbe una cosuccia piccola per specialisti, ricercatori scientifici, professori e pochi altri.

E certo ormai che la rete muterà il mondo, travolgendo culture antiche, o modificandole profondamente, sicuro che solo l'arma dell'intelligenza e della conoscenza saranno vincenti, devo pure ammettere che tutto questo è grazie a quella cosa che definisco stupida, che spesso disprezzo pure un po'.

Il miliardo, o anche il miliardo e 500 milioni di utilizzatori di Internet del pianeta possono guardare, sfogliare, vedere, le pagine web, perché i pubblicitari fanno il loro mestiere.

Purtroppo questo strumento troverà limiti alla sua diffusione verso quella parte della popolazione mondiale che non può accedere, per motivi economici, a un computer.

Parlo dei due terzi degli abitanti del pianeta, che sono troppo poveri, o anche con un'alfabetizzazione limitata, che impedisce a loro di toccare una tastiera: Internet per loro resta qualcosa di lontano e irraggiungibile, per ora.

Fra decenni, si spera prima possibile, anche loro conosceranno la rete, quella immensa fonte di conoscenza, di scienza e di scemenza.

Il mondo cambierà, è certo e non saranno i terroristi barbuti a imporsi, ma i web-men, pure loro nel bene e nel male.

Siamo verso la fine dell'era delle televisioni commerciali e la rete, che vive grazie alla pubblicità, diventerà negli anni il principale veicolo di diffusione, con i banner.

I soldi della pubblicità nella rete



Il primo miliardo di euro nella pubblicità via Internet in Italia è previsto per il 2010: c'è un incremento della raccolta pubblicitaria del 3,2% in genere, ma per Internet sarà del 15% ed è ormai verso la soglia del Miliardo di euro.

Il mercato pubblicitario si sta trasferendo in rete, ma in molti non se ne sono accorti.

Siamo verso la fine dell'era delle televisioni commerciali e la rete, che vive grazie alla pubblicità, diventerà negli anni il principale veicolo di diffusione, con i banner.

Inoltre Internet è internazionale e la raccolta sarà pure straniera, così o l'Italia impara a ...navigare in rete, o perderà i proventi della pubblicità propria, che andranno a ditte estere.

Tutto dipende dai web-men italici: se si sapranno ingegnare avranno l'occasione di conquistare spazi e proventi, altrimenti verremo colonizzati da altri.

La guerra non è solo per conquistare spazio nei motori di ricerca, ma nell'attirare utenti su certi siti pubblicitari: in pratica si combatte per il famoso click sul banner, che dà ...denari.

A dire il vero spesso si rimane delusi o offesi se preferite: all'inizio la pubblicità rende somme da portare alla disperazione, o che fanno ridere.

Per le prime mille visite si è pagati, udite, udite, ben un centesimo: sì un centesimo e a quel punto il responsabile del sito, del blog, che si era convinto di diventare ricco con Internet, si strappa.....i capelli, maledice questo o quello.

Invece tutto su Internet è più complicato e non tutte le parole chiave hanno lo stesso valore commerciale.

Così esiste un Internet intelligente, pure colto, che vive di volontariato, mentre esiste un Internet tutto commerciale, ben sponsorizzato, che inizia a fare i soldi.

Non voglio criticare il secondo per esaltare il valore umano e sociale del primo: senza la pubblicità, brutta, invadente, noiosa, fastidiosa non esisterebbe la rete, oppure costerebbe moltissimo di più e sarebbe per i soliti privilegiati, con molti soldi, ma pure sarebbe una cosuccia piccola per specialisti, ricercatori scientifici, professori e pochi altri.

E certo ormai che la rete muterà il mondo, travolgendo culture antiche, o modificandole profondamente, sicuro che solo l'arma dell'intelligenza e della conoscenza saranno vincenti, devo pure ammettere che tutto questo è grazie a quella cosa che definisco stupida, che spesso disprezzo pure un po'.

Il miliardo, o anche il miliardo e 500 milioni di utilizzatori di Internet del pianeta possono guardare, sfogliare, vedere, le pagine web, perché i pubblicitari fanno il loro mestiere.

Purtroppo questo strumento troverà limiti alla sua diffusione verso quella parte della popolazione mondiale che non può accedere, per motivi economici, a un computer.

Parlo dei due terzi degli abitanti del pianeta, che sono troppo poveri, o anche con un'alfabetizzazione limitata, che impedisce a loro di toccare una tastiera: Internet per loro resta qualcosa di lontano e irraggiungibile, per ora.

Fra decenni, si spera prima possibile, anche loro conosceranno la rete, quella immensa fonte di conoscenza, di scienza e di scemenza.

Il mondo cambierà, è certo e non saranno i terroristi barbuti a imporsi, ma i web-men, pure loro nel bene e nel male.

Inoltre Internet è internazionale e la raccolta sarà pure straniera, così o l'Italia impara a ...navigare in rete, o perderà i proventi della pubblicità propria, che andranno a ditte estere.

I soldi della pubblicità nella rete



Il primo miliardo di euro nella pubblicità via Internet in Italia è previsto per il 2010: c'è un incremento della raccolta pubblicitaria del 3,2% in genere, ma per Internet sarà del 15% ed è ormai verso la soglia del Miliardo di euro.

Il mercato pubblicitario si sta trasferendo in rete, ma in molti non se ne sono accorti.

Siamo verso la fine dell'era delle televisioni commerciali e la rete, che vive grazie alla pubblicità, diventerà negli anni il principale veicolo di diffusione, con i banner.

Inoltre Internet è internazionale e la raccolta sarà pure straniera, così o l'Italia impara a ...navigare in rete, o perderà i proventi della pubblicità propria, che andranno a ditte estere.

Tutto dipende dai web-men italici: se si sapranno ingegnare avranno l'occasione di conquistare spazi e proventi, altrimenti verremo colonizzati da altri.

La guerra non è solo per conquistare spazio nei motori di ricerca, ma nell'attirare utenti su certi siti pubblicitari: in pratica si combatte per il famoso click sul banner, che dà ...denari.

A dire il vero spesso si rimane delusi o offesi se preferite: all'inizio la pubblicità rende somme da portare alla disperazione, o che fanno ridere.

Per le prime mille visite si è pagati, udite, udite, ben un centesimo: sì un centesimo e a quel punto il responsabile del sito, del blog, che si era convinto di diventare ricco con Internet, si strappa.....i capelli, maledice questo o quello.

Invece tutto su Internet è più complicato e non tutte le parole chiave hanno lo stesso valore commerciale.

Così esiste un Internet intelligente, pure colto, che vive di volontariato, mentre esiste un Internet tutto commerciale, ben sponsorizzato, che inizia a fare i soldi.

Non voglio criticare il secondo per esaltare il valore umano e sociale del primo: senza la pubblicità, brutta, invadente, noiosa, fastidiosa non esisterebbe la rete, oppure costerebbe moltissimo di più e sarebbe per i soliti privilegiati, con molti soldi, ma pure sarebbe una cosuccia piccola per specialisti, ricercatori scientifici, professori e pochi altri.

E certo ormai che la rete muterà il mondo, travolgendo culture antiche, o modificandole profondamente, sicuro che solo l'arma dell'intelligenza e della conoscenza saranno vincenti, devo pure ammettere che tutto questo è grazie a quella cosa che definisco stupida, che spesso disprezzo pure un po'.

Il miliardo, o anche il miliardo e 500 milioni di utilizzatori di Internet del pianeta possono guardare, sfogliare, vedere, le pagine web, perché i pubblicitari fanno il loro mestiere.

Purtroppo questo strumento troverà limiti alla sua diffusione verso quella parte della popolazione mondiale che non può accedere, per motivi economici, a un computer.

Parlo dei due terzi degli abitanti del pianeta, che sono troppo poveri, o anche con un'alfabetizzazione limitata, che impedisce a loro di toccare una tastiera: Internet per loro resta qualcosa di lontano e irraggiungibile, per ora.

Fra decenni, si spera prima possibile, anche loro conosceranno la rete, quella immensa fonte di conoscenza, di scienza e di scemenza.

Il mondo cambierà, è certo e non saranno i terroristi barbuti a imporsi, ma i web-men, pure loro nel bene e nel male.

Non voglio criticare il secondo per esaltare il valore umano e sociale del primo: senza la pubblicità, brutta, invadente, noiosa, fastidiosa non esisterebbe la rete, oppure costerebbe moltissimo di più e sarebbe per i soliti privilegiati, con molti soldi, ma pure sarebbe una cosuccia piccola per specialisti, ricercatori scientifici, professori e pochi altri.

I soldi della pubblicità nella rete



Il primo miliardo di euro nella pubblicità via Internet in Italia è previsto per il 2010: c'è un incremento della raccolta pubblicitaria del 3,2% in genere, ma per Internet sarà del 15% ed è ormai verso la soglia del Miliardo di euro.

Il mercato pubblicitario si sta trasferendo in rete, ma in molti non se ne sono accorti.

Siamo verso la fine dell'era delle televisioni commerciali e la rete, che vive grazie alla pubblicità, diventerà negli anni il principale veicolo di diffusione, con i banner.

Inoltre Internet è internazionale e la raccolta sarà pure straniera, così o l'Italia impara a ...navigare in rete, o perderà i proventi della pubblicità propria, che andranno a ditte estere.

Tutto dipende dai web-men italici: se si sapranno ingegnare avranno l'occasione di conquistare spazi e proventi, altrimenti verremo colonizzati da altri.

La guerra non è solo per conquistare spazio nei motori di ricerca, ma nell'attirare utenti su certi siti pubblicitari: in pratica si combatte per il famoso click sul banner, che dà ...denari.

A dire il vero spesso si rimane delusi o offesi se preferite: all'inizio la pubblicità rende somme da portare alla disperazione, o che fanno ridere.

Per le prime mille visite si è pagati, udite, udite, ben un centesimo: sì un centesimo e a quel punto il responsabile del sito, del blog, che si era convinto di diventare ricco con Internet, si strappa.....i capelli, maledice questo o quello.

Invece tutto su Internet è più complicato e non tutte le parole chiave hanno lo stesso valore commerciale.

Così esiste un Internet intelligente, pure colto, che vive di volontariato, mentre esiste un Internet tutto commerciale, ben sponsorizzato, che inizia a fare i soldi.

Non voglio criticare il secondo per esaltare il valore umano e sociale del primo: senza la pubblicità, brutta, invadente, noiosa, fastidiosa non esisterebbe la rete, oppure costerebbe moltissimo di più e sarebbe per i soliti privilegiati, con molti soldi, ma pure sarebbe una cosuccia piccola per specialisti, ricercatori scientifici, professori e pochi altri.

E certo ormai che la rete muterà il mondo, travolgendo culture antiche, o modificandole profondamente, sicuro che solo l'arma dell'intelligenza e della conoscenza saranno vincenti, devo pure ammettere che tutto questo è grazie a quella cosa che definisco stupida, che spesso disprezzo pure un po'.

Il miliardo, o anche il miliardo e 500 milioni di utilizzatori di Internet del pianeta possono guardare, sfogliare, vedere, le pagine web, perché i pubblicitari fanno il loro mestiere.

Purtroppo questo strumento troverà limiti alla sua diffusione verso quella parte della popolazione mondiale che non può accedere, per motivi economici, a un computer.

Parlo dei due terzi degli abitanti del pianeta, che sono troppo poveri, o anche con un'alfabetizzazione limitata, che impedisce a loro di toccare una tastiera: Internet per loro resta qualcosa di lontano e irraggiungibile, per ora.

Fra decenni, si spera prima possibile, anche loro conosceranno la rete, quella immensa fonte di conoscenza, di scienza e di scemenza.

Il mondo cambierà, è certo e non saranno i terroristi barbuti a imporsi, ma i web-men, pure loro nel bene e nel male.

E certo ormai che la rete muterà il mondo, travolgendo culture antiche, o modificandole profondamente, sicuro che solo l'arma dell'intelligenza e della conoscenza saranno vincenti, devo pure ammettere che tutto questo è grazie a quella cosa che definisco stupida, che spesso disprezzo pure un po'.

I soldi della pubblicità nella rete



Il primo miliardo di euro nella pubblicità via Internet in Italia è previsto per il 2010: c'è un incremento della raccolta pubblicitaria del 3,2% in genere, ma per Internet sarà del 15% ed è ormai verso la soglia del Miliardo di euro.

Il mercato pubblicitario si sta trasferendo in rete, ma in molti non se ne sono accorti.

Siamo verso la fine dell'era delle televisioni commerciali e la rete, che vive grazie alla pubblicità, diventerà negli anni il principale veicolo di diffusione, con i banner.

Inoltre Internet è internazionale e la raccolta sarà pure straniera, così o l'Italia impara a ...navigare in rete, o perderà i proventi della pubblicità propria, che andranno a ditte estere.

Tutto dipende dai web-men italici: se si sapranno ingegnare avranno l'occasione di conquistare spazi e proventi, altrimenti verremo colonizzati da altri.

La guerra non è solo per conquistare spazio nei motori di ricerca, ma nell'attirare utenti su certi siti pubblicitari: in pratica si combatte per il famoso click sul banner, che dà ...denari.

A dire il vero spesso si rimane delusi o offesi se preferite: all'inizio la pubblicità rende somme da portare alla disperazione, o che fanno ridere.

Per le prime mille visite si è pagati, udite, udite, ben un centesimo: sì un centesimo e a quel punto il responsabile del sito, del blog, che si era convinto di diventare ricco con Internet, si strappa.....i capelli, maledice questo o quello.

Invece tutto su Internet è più complicato e non tutte le parole chiave hanno lo stesso valore commerciale.

Così esiste un Internet intelligente, pure colto, che vive di volontariato, mentre esiste un Internet tutto commerciale, ben sponsorizzato, che inizia a fare i soldi.

Non voglio criticare il secondo per esaltare il valore umano e sociale del primo: senza la pubblicità, brutta, invadente, noiosa, fastidiosa non esisterebbe la rete, oppure costerebbe moltissimo di più e sarebbe per i soliti privilegiati, con molti soldi, ma pure sarebbe una cosuccia piccola per specialisti, ricercatori scientifici, professori e pochi altri.

E certo ormai che la rete muterà il mondo, travolgendo culture antiche, o modificandole profondamente, sicuro che solo l'arma dell'intelligenza e della conoscenza saranno vincenti, devo pure ammettere che tutto questo è grazie a quella cosa che definisco stupida, che spesso disprezzo pure un po'.

Il miliardo, o anche il miliardo e 500 milioni di utilizzatori di Internet del pianeta possono guardare, sfogliare, vedere, le pagine web, perché i pubblicitari fanno il loro mestiere.

Purtroppo questo strumento troverà limiti alla sua diffusione verso quella parte della popolazione mondiale che non può accedere, per motivi economici, a un computer.

Parlo dei due terzi degli abitanti del pianeta, che sono troppo poveri, o anche con un'alfabetizzazione limitata, che impedisce a loro di toccare una tastiera: Internet per loro resta qualcosa di lontano e irraggiungibile, per ora.

Fra decenni, si spera prima possibile, anche loro conosceranno la rete, quella immensa fonte di conoscenza, di scienza e di scemenza.

Il mondo cambierà, è certo e non saranno i terroristi barbuti a imporsi, ma i web-men, pure loro nel bene e nel male.