7 nov 2010

La riforma della giustizia deve essere fatta e bisogna imporre un controllo sui giudici, ma non dell'Esecutivo, ma elettivo: devono essere i cittadini che eleggono i massimi magistrati, coloro che dirigono, controllano e verificano tutta la magistratura.

La giustizia in Italia, ma non solo, lascia perplessi: le sentenze che scagionano gli stupratori, le penne incerte, sopratutto l'impossibilità di vedere in carcere i ...ricchi delude: quasi mai se non mai i potenti, i danarosi, restano in carcere di più di qualche mese.
Pure se hanno ucciso qualcuno, la loro pene si conclude in un carcere breve: sono i poveracci che restano in prigione per anni, per tutta la vita.
I grandi truffatori, i politici e affiliati, i faccendieri, i colpevoli di bancarotta fraudolenta da noi sono sempre liberi, anche se subiscono condanne per decenni di carcere.
Siamo uno dei Paesi più corrotti al mondo, a livello del terzo mondo, ma i corrotti, i corruttori non terminano mai, se no per brevi periodi, nelle prigioni.
Bisognerebbe insorgere contro le leggi e i giudici di ogni genere, pretendere un maggior controllo democratico sulla magistratura, ma a quanto pare nessuno è interessato a questa non giustizia.
Abbiamo i pennivendoli più repellenti del mondo che quando si chiede giustizia per i truffatori, per i corrotti, ti definiscono giustizialista, anche forcaiolo.
Pretendere il carcere per certi delinquenti in giacca e cravatta pare un crimine per individui ...indipendenti come un cane alla catena.
La riforma della giustizia deve essere fatta e bisogna imporre un controllo sui giudici, ma non dell'Esecutivo, ma elettivo: devono essere i cittadini che eleggono i massimi magistrati, coloro che dirigono, controllano e verificano tutta la magistratura.
E' un sogno?
Negli Usa è da anni una realtà.

E' un sogno?

La giustizia in Italia, ma non solo, lascia perplessi: le sentenze che scagionano gli stupratori, le penne incerte, sopratutto l'impossibilità di vedere in carcere i ...ricchi delude: quasi mai se non mai i potenti, i danarosi, restano in carcere di più di qualche mese.
Pure se hanno ucciso qualcuno, la loro pene si conclude in un carcere breve: sono i poveracci che restano in prigione per anni, per tutta la vita.
I grandi truffatori, i politici e affiliati, i faccendieri, i colpevoli di bancarotta fraudolenta da noi sono sempre liberi, anche se subiscono condanne per decenni di carcere.
Siamo uno dei Paesi più corrotti al mondo, a livello del terzo mondo, ma i corrotti, i corruttori non terminano mai, se no per brevi periodi, nelle prigioni.
Bisognerebbe insorgere contro le leggi e i giudici di ogni genere, pretendere un maggior controllo democratico sulla magistratura, ma a quanto pare nessuno è interessato a questa non giustizia.
Abbiamo i pennivendoli più repellenti del mondo che quando si chiede giustizia per i truffatori, per i corrotti, ti definiscono giustizialista, anche forcaiolo.
Pretendere il carcere per certi delinquenti in giacca e cravatta pare un crimine per individui ...indipendenti come un cane alla catena.
La riforma della giustizia deve essere fatta e bisogna imporre un controllo sui giudici, ma non dell'Esecutivo, ma elettivo: devono essere i cittadini che eleggono i massimi magistrati, coloro che dirigono, controllano e verificano tutta la magistratura.
E' un sogno?
Negli Usa è da anni una realtà.

Negli Usa è da anni una realtà.

La giustizia in Italia, ma non solo, lascia perplessi: le sentenze che scagionano gli stupratori, le penne incerte, sopratutto l'impossibilità di vedere in carcere i ...ricchi delude: quasi mai se non mai i potenti, i danarosi, restano in carcere di più di qualche mese.
Pure se hanno ucciso qualcuno, la loro pene si conclude in un carcere breve: sono i poveracci che restano in prigione per anni, per tutta la vita.
I grandi truffatori, i politici e affiliati, i faccendieri, i colpevoli di bancarotta fraudolenta da noi sono sempre liberi, anche se subiscono condanne per decenni di carcere.
Siamo uno dei Paesi più corrotti al mondo, a livello del terzo mondo, ma i corrotti, i corruttori non terminano mai, se no per brevi periodi, nelle prigioni.
Bisognerebbe insorgere contro le leggi e i giudici di ogni genere, pretendere un maggior controllo democratico sulla magistratura, ma a quanto pare nessuno è interessato a questa non giustizia.
Abbiamo i pennivendoli più repellenti del mondo che quando si chiede giustizia per i truffatori, per i corrotti, ti definiscono giustizialista, anche forcaiolo.
Pretendere il carcere per certi delinquenti in giacca e cravatta pare un crimine per individui ...indipendenti come un cane alla catena.
La riforma della giustizia deve essere fatta e bisogna imporre un controllo sui giudici, ma non dell'Esecutivo, ma elettivo: devono essere i cittadini che eleggono i massimi magistrati, coloro che dirigono, controllano e verificano tutta la magistratura.
E' un sogno?
Negli Usa è da anni una realtà.
La giustizia in Italia, ma non solo, lascia perplessi: le sentenze che scagionano gli stupratori, le penne incerte, sopratutto l'impossibilità di vedere in carcere i ...ricchi delude: quasi mai se non mai i potenti, i danarosi, restano in carcere di più di qualche mese.
Pure se hanno ucciso qualcuno, la loro pene si conclude in un carcere breve: sono i poveracci che restano in prigione per anni, per tutta la vita.
I grandi truffatori, i politici e affiliati, i faccendieri, i colpevoli di bancarotta fraudolenta da noi sono sempre liberi, anche se subiscono condanne per decenni di carcere.
Siamo uno dei Paesi più corrotti al mondo, a livello del terzo mondo, ma i corrotti, i corruttori non terminano mai, se no per brevi periodi, nelle prigioni.
Bisognerebbe insorgere contro le leggi e i giudici di ogni genere, pretendere un maggior controllo democratico sulla magistratura, ma a quanto pare nessuno è interessato a questa non giustizia.
Abbiamo i pennivendoli più repellenti del mondo che quando si chiede giustizia per i truffatori, per i corrotti, ti definiscono giustizialista, anche forcaiolo.
Pretendere il carcere per certi delinquenti in giacca e cravatta pare un crimine per individui ...indipendenti come un cane alla catena.
La riforma della giustizia deve essere fatta e bisogna imporre un controllo sui giudici, ma non dell'Esecutivo, ma elettivo: devono essere i cittadini che eleggono i massimi magistrati, coloro che dirigono, controllano e verificano tutta la magistratura.
E' un sogno?
Negli Usa è da anni una realtà.

Matrimoni finiti e figli sempre a carico

Vi racconti un caso giudiziario, così come mi è stato raccontato da gente fidata e seria: un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie.
Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro: iniziò la causa di separazione e l'uomo era pure …...handicappato ovvero aveva sofferto di una Meningite da giovane e gli era stata riconosciuta un'invalidità.
Lavorava ed aveva pure l'assegno di accompagnamento.
Così il giudice decise, nella sentenza di separazione, di riconoscere il mantenimento verso la moglie abile al lavoro, ma nulla facente e al figlio disoccupato.
Così l'uomo invalido, sessantenne dovette pagare e mantenere moglie e figlio fannullone.
Chiaramente è tutta una situazione che ha dell'incredibile: bisogna dire che il poveretto non ebbe abili avvocati, perché non li cercò, ma solo perché la sua capacità di intendere e di volere era limitata dalla sua antica malattia.
Il caso è emblematico della nostra società: un padre deve mantenere il figlio lavativo più che trentenne mentre lui malato ed anziano deve ancora lavorare.
Lo impone la sentenza di un giudice che si appella alla legge, sostenendo che non è colpa sua, ma della legge: io invece so bene che ogni articolo di legge, ogni parola, ha diverse interpretazione.
Così, senza ombra, di dubbio tutta la colpa è di chi interpreta la legge in questo modo distorto e contro natura: i giudici non si possono appellare sempre al principio che loro seguono le norme legislative e le applicano alla lettera.
Non è la prima sentenza di questo genere: altre sentenze di questa ….sostanza sono state lette nei nostri tribunali e non fanno onore all'Italia.

Divorzio e separazioni

Vi racconti un caso giudiziario, così come mi è stato raccontato da gente fidata e seria: un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie.
Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro: iniziò la causa di separazione e l'uomo era pure …...handicappato ovvero aveva sofferto di una Meningite da giovane e gli era stata riconosciuta un'invalidità.
Lavorava ed aveva pure l'assegno di accompagnamento.
Così il giudice decise, nella sentenza di separazione, di riconoscere il mantenimento verso la moglie abile al lavoro, ma nulla facente e al figlio disoccupato.
Così l'uomo invalido, sessantenne dovette pagare e mantenere moglie e figlio fannullone.
Chiaramente è tutta una situazione che ha dell'incredibile: bisogna dire che il poveretto non ebbe abili avvocati, perché non li cercò, ma solo perché la sua capacità di intendere e di volere era limitata dalla sua antica malattia.
Il caso è emblematico della nostra società: un padre deve mantenere il figlio lavativo più che trentenne mentre lui malato ed anziano deve ancora lavorare.
Lo impone la sentenza di un giudice che si appella alla legge, sostenendo che non è colpa sua, ma della legge: io invece so bene che ogni articolo di legge, ogni parola, ha diverse interpretazione.
Così, senza ombra, di dubbio tutta la colpa è di chi interpreta la legge in questo modo distorto e contro natura: i giudici non si possono appellare sempre al principio che loro seguono le norme legislative e le applicano alla lettera.
Non è la prima sentenza di questo genere: altre sentenze di questa ….sostanza sono state lette nei nostri tribunali e non fanno onore all'Italia.

Con figli separazioni

Vi racconti un caso giudiziario, così come mi è stato raccontato da gente fidata e seria: un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie.
Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro: iniziò la causa di separazione e l'uomo era pure …...handicappato ovvero aveva sofferto di una Meningite da giovane e gli era stata riconosciuta un'invalidità.
Lavorava ed aveva pure l'assegno di accompagnamento.
Così il giudice decise, nella sentenza di separazione, di riconoscere il mantenimento verso la moglie abile al lavoro, ma nulla facente e al figlio disoccupato.
Così l'uomo invalido, sessantenne dovette pagare e mantenere moglie e figlio fannullone.
Chiaramente è tutta una situazione che ha dell'incredibile: bisogna dire che il poveretto non ebbe abili avvocati, perché non li cercò, ma solo perché la sua capacità di intendere e di volere era limitata dalla sua antica malattia.
Il caso è emblematico della nostra società: un padre deve mantenere il figlio lavativo più che trentenne mentre lui malato ed anziano deve ancora lavorare.
Lo impone la sentenza di un giudice che si appella alla legge, sostenendo che non è colpa sua, ma della legge: io invece so bene che ogni articolo di legge, ogni parola, ha diverse interpretazione.
Così, senza ombra, di dubbio tutta la colpa è di chi interpreta la legge in questo modo distorto e contro natura: i giudici non si possono appellare sempre al principio che loro seguono le norme legislative e le applicano alla lettera.
Non è la prima sentenza di questo genere: altre sentenze di questa ….sostanza sono state lette nei nostri tribunali e non fanno onore all'Italia.

Separati e giudici

Vi racconti un caso giudiziario, così come mi è stato raccontato da gente fidata e seria: un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie.
Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro: iniziò la causa di separazione e l'uomo era pure …...handicappato ovvero aveva sofferto di una Meningite da giovane e gli era stata riconosciuta un'invalidità.
Lavorava ed aveva pure l'assegno di accompagnamento.
Così il giudice decise, nella sentenza di separazione, di riconoscere il mantenimento verso la moglie abile al lavoro, ma nulla facente e al figlio disoccupato.
Così l'uomo invalido, sessantenne dovette pagare e mantenere moglie e figlio fannullone.
Chiaramente è tutta una situazione che ha dell'incredibile: bisogna dire che il poveretto non ebbe abili avvocati, perché non li cercò, ma solo perché la sua capacità di intendere e di volere era limitata dalla sua antica malattia.
Il caso è emblematico della nostra società: un padre deve mantenere il figlio lavativo più che trentenne mentre lui malato ed anziano deve ancora lavorare.
Lo impone la sentenza di un giudice che si appella alla legge, sostenendo che non è colpa sua, ma della legge: io invece so bene che ogni articolo di legge, ogni parola, ha diverse interpretazione.
Così, senza ombra, di dubbio tutta la colpa è di chi interpreta la legge in questo modo distorto e contro natura: i giudici non si possono appellare sempre al principio che loro seguono le norme legislative e le applicano alla lettera.
Non è la prima sentenza di questo genere: altre sentenze di questa ….sostanza sono state lette nei nostri tribunali e non fanno onore all'Italia.

un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie

Vi racconti un caso giudiziario, così come mi è stato raccontato da gente fidata e seria: un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie.
Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro: iniziò la causa di separazione e l'uomo era pure …...handicappato ovvero aveva sofferto di una Meningite da giovane e gli era stata riconosciuta un'invalidità.
Lavorava ed aveva pure l'assegno di accompagnamento.
Così il giudice decise, nella sentenza di separazione, di riconoscere il mantenimento verso la moglie abile al lavoro, ma nulla facente e al figlio disoccupato.
Così l'uomo invalido, sessantenne dovette pagare e mantenere moglie e figlio fannullone.
Chiaramente è tutta una situazione che ha dell'incredibile: bisogna dire che il poveretto non ebbe abili avvocati, perché non li cercò, ma solo perché la sua capacità di intendere e di volere era limitata dalla sua antica malattia.
Il caso è emblematico della nostra società: un padre deve mantenere il figlio lavativo più che trentenne mentre lui malato ed anziano deve ancora lavorare.
Lo impone la sentenza di un giudice che si appella alla legge, sostenendo che non è colpa sua, ma della legge: io invece so bene che ogni articolo di legge, ogni parola, ha diverse interpretazione.
Così, senza ombra, di dubbio tutta la colpa è di chi interpreta la legge in questo modo distorto e contro natura: i giudici non si possono appellare sempre al principio che loro seguono le norme legislative e le applicano alla lettera.
Non è la prima sentenza di questo genere: altre sentenze di questa ….sostanza sono state lette nei nostri tribunali e non fanno onore all'Italia.

Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro

Vi racconti un caso giudiziario, così come mi è stato raccontato da gente fidata e seria: un uomo quasi sessantenne decise di separarsi dalla moglie.
Aveva pure un figlio ormai 33enne che non lavorava, perché non cercava lavoro: iniziò la causa di separazione e l'uomo era pure …...handicappato ovvero aveva sofferto di una Meningite da giovane e gli era stata riconosciuta un'invalidità.
Lavorava ed aveva pure l'assegno di accompagnamento.
Così il giudice decise, nella sentenza di separazione, di riconoscere il mantenimento verso la moglie abile al lavoro, ma nulla facente e al figlio disoccupato.
Così l'uomo invalido, sessantenne dovette pagare e mantenere moglie e figlio fannullone.
Chiaramente è tutta una situazione che ha dell'incredibile: bisogna dire che il poveretto non ebbe abili avvocati, perché non li cercò, ma solo perché la sua capacità di intendere e di volere era limitata dalla sua antica malattia.
Il caso è emblematico della nostra società: un padre deve mantenere il figlio lavativo più che trentenne mentre lui malato ed anziano deve ancora lavorare.
Lo impone la sentenza di un giudice che si appella alla legge, sostenendo che non è colpa sua, ma della legge: io invece so bene che ogni articolo di legge, ogni parola, ha diverse interpretazione.
Così, senza ombra, di dubbio tutta la colpa è di chi interpreta la legge in questo modo distorto e contro natura: i giudici non si possono appellare sempre al principio che loro seguono le norme legislative e le applicano alla lettera.
Non è la prima sentenza di questo genere: altre sentenze di questa ….sostanza sono state lette nei nostri tribunali e non fanno onore all'Italia.