11 nov 2010

Google ha deciso di aumentare i salari dei suoi dipendenti del 10%, per evitare altre fughe verso il rivale Facebook, il social network che sta impensierendo il gigante californiano.

Il motore di ricerca Google ha deciso di aumentare i salari dei suoi dipendenti del 10%, per evitare altre fughe verso il rivale Facebook, il social network che sta impensierendo il gigante californiano.



Si vede che in tempo di crisi chi vale deve essere pagato di più: è l'opposto della cultura italiana, ma da noi il lavoro è spesso ingessato, non dai sindacati, ma da una classe imprenditoriale vetusta, con idee da padron delle ferriere.



Da noi si licenziano chi sa fare e si assumono chi non conosce neppure la lingua italiana, come gli extracomunitari, pur di pagare di meno.



Google vince la concorrenza tenendosi i suoi migliori elementi, da noi li licenzieremmo per assumere....manovali.

Si vede che in tempo di crisi chi vale deve essere pagato di più: è l'opposto della cultura italiana, ma da noi il lavoro è spesso ingessato, non dai sindacati, ma da una classe imprenditoriale vetusta, con idee da padron delle ferriere.

Il motore di ricerca Google ha deciso di aumentare i salari dei suoi dipendenti del 10%, per evitare altre fughe verso il rivale Facebook, il social network che sta impensierendo il gigante californiano.



Si vede che in tempo di crisi chi vale deve essere pagato di più: è l'opposto della cultura italiana, ma da noi il lavoro è spesso ingessato, non dai sindacati, ma da una classe imprenditoriale vetusta, con idee da padron delle ferriere.



Da noi si licenziano chi sa fare e si assumono chi non conosce neppure la lingua italiana, come gli extracomunitari, pur di pagare di meno.



Google vince la concorrenza tenendosi i suoi migliori elementi, da noi li licenzieremmo per assumere....manovali.

Da noi si licenziano chi sa fare e si assumono chi non conosce neppure la lingua italiana, come gli extracomunitari, pur di pagare di meno.

Il motore di ricerca Google ha deciso di aumentare i salari dei suoi dipendenti del 10%, per evitare altre fughe verso il rivale Facebook, il social network che sta impensierendo il gigante californiano.



Si vede che in tempo di crisi chi vale deve essere pagato di più: è l'opposto della cultura italiana, ma da noi il lavoro è spesso ingessato, non dai sindacati, ma da una classe imprenditoriale vetusta, con idee da padron delle ferriere.



Da noi si licenziano chi sa fare e si assumono chi non conosce neppure la lingua italiana, come gli extracomunitari, pur di pagare di meno.



Google vince la concorrenza tenendosi i suoi migliori elementi, da noi li licenzieremmo per assumere....manovali.

Google vince la concorrenza tenendosi i suoi migliori elementi, da noi li licenzieremmo per assumere....manovali.

Il motore di ricerca Google ha deciso di aumentare i salari dei suoi dipendenti del 10%, per evitare altre fughe verso il rivale Facebook, il social network che sta impensierendo il gigante californiano.



Si vede che in tempo di crisi chi vale deve essere pagato di più: è l'opposto della cultura italiana, ma da noi il lavoro è spesso ingessato, non dai sindacati, ma da una classe imprenditoriale vetusta, con idee da padron delle ferriere.



Da noi si licenziano chi sa fare e si assumono chi non conosce neppure la lingua italiana, come gli extracomunitari, pur di pagare di meno.



Google vince la concorrenza tenendosi i suoi migliori elementi, da noi li licenzieremmo per assumere....manovali.
Il motore di ricerca Google ha deciso di aumentare i salari dei suoi dipendenti del 10%, per evitare altre fughe verso il rivale Facebook, il social network che sta impensierendo il gigante californiano.



Si vede che in tempo di crisi chi vale deve essere pagato di più: è l'opposto della cultura italiana, ma da noi il lavoro è spesso ingessato, non dai sindacati, ma da una classe imprenditoriale vetusta, con idee da padron delle ferriere.



Da noi si licenziano chi sa fare e si assumono chi non conosce neppure la lingua italiana, come gli extracomunitari, pur di pagare di meno.



Google vince la concorrenza tenendosi i suoi migliori elementi, da noi li licenzieremmo per assumere....manovali.

Maroni Ruby e il pm del Tribunale dei minori di Milano

Anna Maria Fiorillo è il pm del Tribunale dei minori di Milano e non ci sta con la ricostruzione del Ministro degli interni Roberto Maroni: ha scritto una lettera al Csm per avere chiarimenti e proporre la sua versione dei fatti.

Fiorillo afferma nella sua missiva: "La discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita".

Il Comitato di presidenza di palazzo dei Marescialli valuterà la questione, che certamente ha dei risvolti strani, misteriosi, inquietanti.

Ruby, marocchina e ribelle, con molti misteri

Anna Maria Fiorillo è il pm del Tribunale dei minori di Milano e non ci sta con la ricostruzione del Ministro degli interni Roberto Maroni: ha scritto una lettera al Csm per avere chiarimenti e proporre la sua versione dei fatti.

Fiorillo afferma nella sua missiva: "La discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita".

Il Comitato di presidenza di palazzo dei Marescialli valuterà la questione, che certamente ha dei risvolti strani, misteriosi, inquietanti.

Caso Ruby . il pm Anna Maria Fiorillo vuole chiarezza

Anna Maria Fiorillo è il pm del Tribunale dei minori di Milano e non ci sta con la ricostruzione del Ministro degli interni Roberto Maroni: ha scritto una lettera al Csm per avere chiarimenti e proporre la sua versione dei fatti.

Fiorillo afferma nella sua missiva: "La discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita".

Il Comitato di presidenza di palazzo dei Marescialli valuterà la questione, che certamente ha dei risvolti strani, misteriosi, inquietanti.

non ci sta con la ricostruzione del Ministro degli interni Roberto Maroni: ha scritto una lettera al Csm per avere chiarimenti e proporre la sua versione dei fatti.

Anna Maria Fiorillo è il pm del Tribunale dei minori di Milano e non ci sta con la ricostruzione del Ministro degli interni Roberto Maroni: ha scritto una lettera al Csm per avere chiarimenti e proporre la sua versione dei fatti.

Fiorillo afferma nella sua missiva: "La discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita".

Il Comitato di presidenza di palazzo dei Marescialli valuterà la questione, che certamente ha dei risvolti strani, misteriosi, inquietanti.

Fiorillo afferma nella sua missiva: "La discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita".

Anna Maria Fiorillo è il pm del Tribunale dei minori di Milano e non ci sta con la ricostruzione del Ministro degli interni Roberto Maroni: ha scritto una lettera al Csm per avere chiarimenti e proporre la sua versione dei fatti.

Fiorillo afferma nella sua missiva: "La discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita".

Il Comitato di presidenza di palazzo dei Marescialli valuterà la questione, che certamente ha dei risvolti strani, misteriosi, inquietanti.