14 nov 2010

Silvio Berlusconi e la fiducia o la crisi

Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

Berlusconi e la fiducia per la Finanziaria.

Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

Gogerno Berlusconi chiede la fiducia alla Camera e al Senato

Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.

Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.


Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale

Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

Silvio Berlusconi vuole che sia votata la finanziaria, alla camera e al senato, poi ottenuta la fiducia per la Finanziaria, come chiede il capo dello Stato, o si va al voto o lui resta al potere, tutto come prima.
Quindi o Silvio o morte....della legislatura e un voto disastroso per Gianfranco, bollato dai suoi ex amici un traditore.
Un fatto è certo la crisi e la continuità della mancanza di lavoro sta portando avanti un clima difficile, con un crescenti sentimenti xenofobi: la coalizione di centro e di sinistra sono destinate, prima o poi, a un disastro elettorale: solo i fedelissimi del disciolto partito comunista, voteranno sempre a sinistra, ma scordiamoci delle patetiche “avanguardie”, tutto il resto va a destra ed è una brutta destra.

Gianfranco Fini e gli altri due, Rutelli e Casini, insieme per....l'Italia

Francesco Rutelli si è unito con Fini e Casini: “Siamo qui per dare insieme risposte al Paese”.

Rutelli reduce di molte battaglie in tanti gruppi politici ora si è trovato al centro:
'Vogliamo unirci sulla base di una comuni visione del futuro. Nel suo intervento, Gianfranco Fini ha ribadito che in questa fase storica non possiamo permetterci una politica che vede nell'altro solo un nemico. Solo in Italia la semplice ricerca di un compromesso di ciò che può unire viene bollata come tradimento”.

Traditori non sono, ma forse sono un po'....opportunisti: sono usciti tutte e tre da antiche formazioni politiche e tutti e tre sono degli esperti navigatori della politica nazionale: Rutelli iniziò come radicale, poi passò nei gruppo dei verdi e confluì, come sindaco di Roma, in quelle formazioni di centro sinistra.

Casini è un democristiano puro e duro, irriducibile, filo Andreotti da tempi non sospetti, rappresenta quel genere di politico della prima repubblica che si sapeva ...muovere molto bene, restando un pochetto .....scivoloso.

Infine Fini, di nome Gianfranco, è un uomo che partì da destra, ricevette la benedizione di Almirante e finì per sposare Silvio Berlusconi, detto il Cavaliere, si intende politicamente: alla fine divorziò.

A dire il vero non si capisce perché: i suoi uomini lo hanno lasciato solo e forse sarebbe bastato fargli sentire l'odore della carica di presidente del Consiglio per calmarlo.

Che peccato! Ora è nato un nuovo polo, benedetto dalla stampa, dalla confindustria e anche dai sindacati, ma difficilmente questo polo di centro vincerà le elezioni, forse potrebbe subire batoste: ormai la classe economica che sta alle spalle di questi tre, “i tre dell'Ave Maria” li potremmo chiamare, come in un vecchio film western, è in decadenza.

E' formata da imprenditori legati mani e piedi allo Stato, allo statalismo, che si sono arricchiti grazie ai rapporti che hanno avuto con tutti i governi di questo Povero Paese.

E' ora che questo vetusto potere democristiano, socialista, fascista liberale, di affari e di appalti facili vada alla malora e con loro i tre ultimi pistoleri d'Italia.

Il governo e i tre del centro

Francesco Rutelli si è unito con Fini e Casini: “Siamo qui per dare insieme risposte al Paese”.

Rutelli reduce di molte battaglie in tanti gruppi politici ora si è trovato al centro:
'Vogliamo unirci sulla base di una comuni visione del futuro. Nel suo intervento, Gianfranco Fini ha ribadito che in questa fase storica non possiamo permetterci una politica che vede nell'altro solo un nemico. Solo in Italia la semplice ricerca di un compromesso di ciò che può unire viene bollata come tradimento”.

Traditori non sono, ma forse sono un po'....opportunisti: sono usciti tutte e tre da antiche formazioni politiche e tutti e tre sono degli esperti navigatori della politica nazionale: Rutelli iniziò come radicale, poi passò nei gruppo dei verdi e confluì, come sindaco di Roma, in quelle formazioni di centro sinistra.

Casini è un democristiano puro e duro, irriducibile, filo Andreotti da tempi non sospetti, rappresenta quel genere di politico della prima repubblica che si sapeva ...muovere molto bene, restando un pochetto .....scivoloso.

Infine Fini, di nome Gianfranco, è un uomo che partì da destra, ricevette la benedizione di Almirante e finì per sposare Silvio Berlusconi, detto il Cavaliere, si intende politicamente: alla fine divorziò.

A dire il vero non si capisce perché: i suoi uomini lo hanno lasciato solo e forse sarebbe bastato fargli sentire l'odore della carica di presidente del Consiglio per calmarlo.

Che peccato! Ora è nato un nuovo polo, benedetto dalla stampa, dalla confindustria e anche dai sindacati, ma difficilmente questo polo di centro vincerà le elezioni, forse potrebbe subire batoste: ormai la classe economica che sta alle spalle di questi tre, “i tre dell'Ave Maria” li potremmo chiamare, come in un vecchio film western, è in decadenza.

E' formata da imprenditori legati mani e piedi allo Stato, allo statalismo, che si sono arricchiti grazie ai rapporti che hanno avuto con tutti i governi di questo Povero Paese.

E' ora che questo vetusto potere democristiano, socialista, fascista liberale, di affari e di appalti facili vada alla malora e con loro i tre ultimi pistoleri d'Italia.

Casini, Fini e Rutelli - il patto dei tre....... amiconi

Francesco Rutelli si è unito con Fini e Casini: “Siamo qui per dare insieme risposte al Paese”.

Rutelli reduce di molte battaglie in tanti gruppi politici ora si è trovato al centro:
'Vogliamo unirci sulla base di una comuni visione del futuro. Nel suo intervento, Gianfranco Fini ha ribadito che in questa fase storica non possiamo permetterci una politica che vede nell'altro solo un nemico. Solo in Italia la semplice ricerca di un compromesso di ciò che può unire viene bollata come tradimento”.

Traditori non sono, ma forse sono un po'....opportunisti: sono usciti tutte e tre da antiche formazioni politiche e tutti e tre sono degli esperti navigatori della politica nazionale: Rutelli iniziò come radicale, poi passò nei gruppo dei verdi e confluì, come sindaco di Roma, in quelle formazioni di centro sinistra.

Casini è un democristiano puro e duro, irriducibile, filo Andreotti da tempi non sospetti, rappresenta quel genere di politico della prima repubblica che si sapeva ...muovere molto bene, restando un pochetto .....scivoloso.

Infine Fini, di nome Gianfranco, è un uomo che partì da destra, ricevette la benedizione di Almirante e finì per sposare Silvio Berlusconi, detto il Cavaliere, si intende politicamente: alla fine divorziò.

A dire il vero non si capisce perché: i suoi uomini lo hanno lasciato solo e forse sarebbe bastato fargli sentire l'odore della carica di presidente del Consiglio per calmarlo.

Che peccato! Ora è nato un nuovo polo, benedetto dalla stampa, dalla confindustria e anche dai sindacati, ma difficilmente questo polo di centro vincerà le elezioni, forse potrebbe subire batoste: ormai la classe economica che sta alle spalle di questi tre, “i tre dell'Ave Maria” li potremmo chiamare, come in un vecchio film western, è in decadenza.

E' formata da imprenditori legati mani e piedi allo Stato, allo statalismo, che si sono arricchiti grazie ai rapporti che hanno avuto con tutti i governi di questo Povero Paese.

E' ora che questo vetusto potere democristiano, socialista, fascista liberale, di affari e di appalti facili vada alla malora e con loro i tre ultimi pistoleri d'Italia.