15 nov 2010

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L'efferato delitto è accaduto a Monte di Procida, in provincia di Napoli. Ad uccidere la piccola è stato o zio tossicodipendente, affetto da turbe psichiche.

Ha uccisa la nipotina di due mesi. L'efferato delitto è accaduto a Monte di Procida, in provincia di Napoli. Ad uccidere la piccola è stato o zio tossicodipendente, affetto da turbe psichiche.

Antonio Raffaele Spinelli ha 29 anni ed è in cura presso un centro d'igiene mentale: è il fratello della madre, che aveva lasciato in custodia la piccola dalla nonna materna, dove è avvenuta la tragedia.

A questo punto è giusto parlare di riforma delle cure psichiatriche, della presunzione di molti strizza cervelli.

Antonio Raffaele Spinelli ha 29 anni ed è in cura presso un centro d'igiene mentale:

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Persecuzioni dei cristiani

Così uccidere cristiani fa parte delle tradizioni di certi popoli e bisogna rispettare le culture esotiche, siamo ….tutti laici e ….democratici.

Così se 500mila cristiani sono fuggiti dall'Iraq proprio non importa: non si è vista nemmeno una raccolta di firme, ma ancora di più non si è neppure notato una campagna di stampa per spingere i governanti a combattere certi compromessi economici e politici, che favoriscono il terrorismo, l'estremismo.

Al-Qaeda non nasce dal nulla e i soldi arrivano da gente ben conosciuta, con governi e poteri compromessi: sino ad oggi si sono elencati degli Stati canaglia, ma in realtà erano altri che, probabilmente, permettevano tutto questo.

Perché non c'è stata una sola manifestazione per una politica dei diritti umani per i cristiani?

Perché i cristiani, quelli autentici, sono perseguitati pure da noi: non con le bombe dei terroristi, ma con le calunnie, le volgarità, gli insulti e il tono sarcastico dei soliti ex.

Ex comunisti, ex socialisti, ex fascisti, neo liberali e liberisti con il posto alle poste, con i figli ben raccomandati: tutti costoro, compreso tanti ex democristiani, fanno il coro ai soliti mass-media.

E' di moda non essere cristiani, è di moda essere laici, anzi atei, materialisti post marxisti, magari un pochetto buddisti e con tante teorie orientali esoteriche strambe, irrazionali.

I cristiani possono bruciare in India e in Africa?

A quanto pare, per i ben pensanti con la pancia piena, è giusto così, anche perché confondono le località geografiche, non conoscono la storia, o se ne inventano una prona all'uso, adatta alla situazione, giurano e spergiurano che è tutto vero: l'hanno letto sul quotidiano nazionale alla moda e quello vale di più della Bibbia e del libro di storia.

Quindi i cristiani possono “crepare” là lontano, per guerre di religione che non esistono: non sanno che i nemici dell'Occidente odiano l'Occidente, il consumismo e la cultura laica e laicista, l'ateismo e non tanto la croce di Cristo come i ben pensanti europei.

Non rimane che attendere che arrivi il loro turno: oggi ai cristiani domani ai babbei, che non muovono un dito per certi crimini.

Persecuzioni e cristianesimo

Ci sono stati casi atroci di violenza fisica, come quei cristiani bruciati vivi in Pakistan: una fotografia mostra dei fanatici divertiti che circondavano un disgraziato mentre bruciava vivo.

In Iraq poi queste comunità, presenti ancora prima dell'arrivo dell'Islam, vengono scacciate o sterminate e nessun tribunale internazionale dei diritti umani, come quello dell'Aja in Olanda, muove un dito o apre un procedimento.

La stampa pone in quarta o quinta pagine queste notizie di “poco conto”: pare che sia una faccenda normale.

Eppure l'opinione pubblica, se mossa con intelligenza, costringerebbe i nostri assonati governanti a muoversi in difesa di questi poveracci, colpevoli di credere in Gesù Cristo: sono accusati di essere filo occidentali, di essere amici dei vecchi colonialisti.

Così pagano, pur non avendo nulla a che fare con l'Occidente, per quel Occidente che se ne infischia di loro, nella migliore delle ipotesi, ma spesso sogghigna ed è interessato ad altri diritti umani offesi, di presunte minoranze oppresse nel mondo e da noi: i nomi non li farò, ma tutti possono capire di chi si parla.

Sono gruppi con abitudini particolari, molto particolari, ma anche costoro interessano solo da noi, per bazzecole, mentre quando sono linciati là, in quei Paesi, non attirano attenzione: sono fatti di quei Paesi.

Pure la condizione delle donne , lontano da noi non ha importanza: sono nate là e la loro cultura deve essere rispettata.

Si parla di ambiente sociale come fosse un habitat naturale, come se costoro fossero specie da proteggere nella foresta, da conservare così come sono: non bisogna mutare le loro condizioni di vita.

I maltrattamenti per le donne e i bambini fanno parte dei loro usi e costumi da accettare sempre: come vecchi colonizzatori razzisti credono nello “sviluppo separato”.