20 nov 2010

Il ministro per l'Attuazione del Programma, Rotondi vuole che Mara Carfagna rimanga nel governo e nel Pdl: “Mara è patrimonio di tutto il PdL e tutto il partito è orgoglioso di quanto ha fatto e farà ancora nel governo e nel partito”.

Quindi questo pezzo ...di patrimonio dell'umanità deve restare nel Pdl, nel governo. Come farebbero senza di lei gli uomini del centro destra?

Chi gestirebbe meglio di lei le pari opportunità, maschili e femminili?

Cosa farebbe Silvio senza un ministro simile, poi il........ calendario dei ministri avrebbe una grande mancanza.

La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente”.

Frattini vuole Mara ancora tra loro: “La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente”.

Mara Carfagna deve chiedere e le sarà dato, poi tutti le vogliono bene nel governo: una donna come lei, coraggiosa ed aperta mentalmente, libera e ardimentosa, anzi focosa, non la si trova tutti i giorni.

Cara Mara resta ancora, senza di te la politica tornerebbe una noia mortale: con te se ne andrebbe la primavera, diciamo così.




Mara Carfagna deve chiedere e le sarà dato, poi tutti le vogliono bene nel governo:

Frattini vuole Mara ancora tra loro: “La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente”.

Mara Carfagna deve chiedere e le sarà dato, poi tutti le vogliono bene nel governo: una donna come lei, coraggiosa ed aperta mentalmente, libera e ardimentosa, anzi focosa, non la si trova tutti i giorni.

Cara Mara resta ancora, senza di te la politica tornerebbe una noia mortale: con te se ne andrebbe la primavera, diciamo così.




una donna come lei, coraggiosa ed aperta mentalmente, libera e ardimentosa, anzi focosa, non la si trova tutti i giorni.

Frattini vuole Mara ancora tra loro: “La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente”.

Mara Carfagna deve chiedere e le sarà dato, poi tutti le vogliono bene nel governo: una donna come lei, coraggiosa ed aperta mentalmente, libera e ardimentosa, anzi focosa, non la si trova tutti i giorni.

Cara Mara resta ancora, senza di te la politica tornerebbe una noia mortale: con te se ne andrebbe la primavera, diciamo così.
Frattini vuole Mara ancora tra loro: “La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente”.

Mara Carfagna deve chiedere e le sarà dato, poi tutti le vogliono bene nel governo: una donna come lei, coraggiosa ed aperta mentalmente, libera e ardimentosa, anzi focosa, non la si trova tutti i giorni.

Cara Mara resta ancora, senza di te la politica tornerebbe una noia mortale: con te se ne andrebbe la primavera, diciamo così.

Pensioni a 61 dal 2011

Doppia fregatura per i pensionabili dal 2011: dal gennaio serviranno 61 anni per ottenere la pensione, così dicono i giornali.

La riforma del 2007 impose per il 2011 i 60 e 36 anni per andare in pensione, poi la manovra di luglio ha accresciuto a 12 mesi la finestra prima della pensione e così diventano 61 anni.

Come al solito l'informazione giornalistica è sbagliata, o quanto meno imprecisa: la legge così porta la somma età anagrafica + quella lavorativa a 96, con un minimo di 35 anni coperti dai contributi per andare in pensione.

Dal 2013 la somma minima sarà 97, così si andrà in pensione a 62 + 35, o 61 + 36, scendendo sino a 58 anni e 39 anni con i contributi, poi chi avrà 40 anni di lavoro potrà andarsene in pensione anche a 55 anni anagrafici.

Mentre il gradino della finestra rimane e dopo questi requisiti, bisogna sommare i 9 mesi, sino ai 12 mesi del gradino della manovra di luglio.

E' chiaro?

A quanto pare ai giornalisti del settore non lo è, poi si trovano dei disperati che lavorano, come ho visto personalmente, attendendo l'età pensionabile che hanno già maturato, a loro insaputa, perché un giornalista minchione non ha capito un cazzo di pensioni e di altro.

La doppia fregatura la danno anche i giornali e pretendono i nostri soldi in contributi pubblici.














61 anni per andare in pensione

Doppia fregatura per i pensionabili dal 2011: dal gennaio serviranno 61 anni per ottenere la pensione, così dicono i giornali.

La riforma del 2007 impose per il 2011 i 60 e 36 anni per andare in pensione, poi la manovra di luglio ha accresciuto a 12 mesi la finestra prima della pensione e così diventano 61 anni

Come al solito l'informazione giornalistica è sbagliata, o quanto meno imprecisa: la legge così porta la somma età anagrafica + quella lavorativa a 96, con un minimo di 35 anni coperti dai contributi per andare in pensione.

Dal 2013 la somma minima sarà 97, così si andrà in pensione a 62 + 35, o 61 + 36, scendendo sino a 58 anni e 39 anni con i contributi, poi chi avrà 40 anni di lavoro potrà andarsene in pensione anche a 55 anni anagrafici.

Mentre il gradino della finestra rimane e dopo questi requisiti, bisogna sommare i 9 mesi, sino ai 12 mesi del gradino della manovra di luglio.

E' chiaro?

A quanto pare ai giornalisti del settore non lo è, poi si trovano dei disperati che lavorano, come ho visto personalmente, attendendo l'età pensionabile che hanno già maturato, a loro insaputa, perché un giornalista minchione non ha capito un cazzo di pensioni e di altro.

La doppia fregatura la danno anche i giornali e pretendono i nostri soldi in contributi pubblici.














La riforma del 2007 impose per il 2011 i 60 e 36 anni per andare in pensione, poi la manovra di luglio ha accresciuto a 12 mesi la finestra prima della pensione e così diventano 61 anni

Doppia fregatura per i pensionabili dal 2011: dal gennaio serviranno 61 anni per ottenere la pensione, così dicono i giornali.



La riforma del 2007 impose per il 2011 i 60 e 36 anni per andare in pensione, poi la manovra di luglio ha accresciuto a 12 mesi la finestra prima della pensione e così diventano 61 anni



Come al solito l'informazione giornalistica è sbagliata, o quanto meno imprecisa: la legge così porta la somma età anagrafica + quella lavorativa a 96, con un minimo di 35 anni coperti dai contributi per andare in pensione.



Dal 2013 la somma minima sarà 97, così si andrà in pensione a 62 + 35, o 61 + 36, scendendo sino a 58 anni e 39 anni con i contributi, poi chi avrà 40 anni di lavoro potrà andarsene in pensione anche a 55 anni anagrafici.



Mentre il gradino della finestra rimane e dopo questi requisiti, bisogna sommare i 9 mesi, sino ai 12 mesi del gradino della manovra di luglio.



E' chiaro?



A quanto pare ai giornalisti del settore non lo è, poi si trovano dei disperati che lavorano, come ho visto personalmente, attendendo l'età pensionabile che hanno già maturato, a loro insaputa, perché un giornalista minchione non ha capito un cazzo di pensioni e di altro.



La doppia fregatura la danno anche i giornali e pretendono i nostri soldi in contributi pubblici.

Come al solito l'informazione giornalistica è sbagliata, o quanto meno imprecisa: la legge così porta la somma età anagrafica + quella lavorativa a 96, con un minimo di 35 anni coperti dai contributi per andare in pensione.

Doppia fregatura per i pensionabili dal 2011: dal gennaio serviranno 61 anni per ottenere la pensione, così dicono i giornali.

La riforma del 2007 impose per il 2011 i 60 e 36 anni per andare in pensione, poi la manovra di luglio ha accresciuto a 12 mesi la finestra prima della pensione e così diventano 61 anni

Come al solito l'informazione giornalistica è sbagliata, o quanto meno imprecisa: la legge così porta la somma età anagrafica + quella lavorativa a 96, con un minimo di 35 anni coperti dai contributi per andare in pensione.

Dal 2013 la somma minima sarà 97, così si andrà in pensione a 62 + 35, o 61 + 36, scendendo sino a 58 anni e 39 anni con i contributi, poi chi avrà 40 anni di lavoro potrà andarsene in pensione anche a 55 anni anagrafici.

Mentre il gradino della finestra rimane e dopo questi requisiti, bisogna sommare i 9 mesi, sino ai 12 mesi del gradino della manovra di luglio.

E' chiaro?

A quanto pare ai giornalisti del settore non lo è, poi si trovano dei disperati che lavorano, come ho visto personalmente, attendendo l'età pensionabile che hanno già maturato, a loro insaputa, perché un giornalista minchione non ha capito un cazzo di pensioni e di altro.

La doppia fregatura la danno anche i giornali e pretendono i nostri soldi in contributi pubblici.

Dal 2013 la somma minima sarà 97, così si andrà in pensione a 62 + 35, o 61 + 36,

Doppia fregatura per i pensionabili dal 2011: dal gennaio serviranno 61 anni per ottenere la pensione, così dicono i giornali.



La riforma del 2007 impose per il 2011 i 60 e 36 anni per andare in pensione, poi la manovra di luglio ha accresciuto a 12 mesi la finestra prima della pensione e così diventano 61 anni



Come al solito l'informazione giornalistica è sbagliata, o quanto meno imprecisa: la legge così porta la somma età anagrafica + quella lavorativa a 96, con un minimo di 35 anni coperti dai contributi per andare in pensione.



Dal 2013 la somma minima sarà 97, così si andrà in pensione a 62 + 35, o 61 + 36, scendendo sino a 58 anni e 39 anni con i contributi, poi chi avrà 40 anni di lavoro potrà andarsene in pensione anche a 55 anni anagrafici.



Mentre il gradino della finestra rimane e dopo questi requisiti, bisogna sommare i 9 mesi, sino ai 12 mesi del gradino della manovra di luglio.



E' chiaro?



A quanto pare ai giornalisti del settore non lo è, poi si trovano dei disperati che lavorano, come ho visto personalmente, attendendo l'età pensionabile che hanno già maturato, a loro insaputa, perché un giornalista minchione non ha capito un c.... di pensioni e di altro.



La doppia fregatura la danno anche i giornali e pretendono i nostri soldi in contributi pubblici.