9 feb 2011

Notizie News e il ricordo delle foibe


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Oggi comunismo - socialismo reale e i massacri del passato


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
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Pedofilia e l'infanzia abusata


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La pedofilia che cosa è?
E' una malattia? E' una perversione di mente sane?
E' la degenerazione di desideri sessuali che non sanno uscire da un egoismo individuale e diventano un piacere malato?
Non so dare e non voglio dare una risposta invece volevo capire come sia possibile nascondere crimini simili senza che nessuno se ne accorga, in Svizzera come in Italia.
Io sono un po' tradizionalista: le donne mi sembrano predisposte a certi lavori, con i bambini piccoli.
Con questo discorso non voglio escludere l'immagine maschile, anzi credo nel padre presente nella prima infanzia: comunque un padre può impegnarsi quanto si vuole con i piccoli e i piccolissimi, ma non sarà mai una madre, dolce e sensibile come una donna.
Un uomo, può essere presente, ma non sarà qualcosa di diverso di un padre: può essere affettuoso, ma non sarà delicato, sarà sensibile, ma non sarà mai tenero come lo sa essere una mamma, una maestra d'asilo.
Quindi è giusto che pure gli uomini si impegnino in questo settore umano, quello dell'infanzia, ma stiamo attenti: i pedofili, piccolissima minoranza, vanno dove c'è l'infanzia.
Vigilare non fa mai male.





Lele Mora ad Arcore con le foto di Corona e Ruby rubacuori


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Lele Mora ora pure lui è sotto inchiesta e la showgirl Sara Tommasi, presente alle feste di Arcore è indicata come complice delle allegre feste da tutti i mass-media.
Ora pare implicata pure la camorra e indagano i pm di Napoli.
Sara Tommasi era affettuosa con il cavaliere, da intercettazioni di SMS, si parla anche di droga per le ragazze da portare alle feste più … inibite e pronte all’uso.
Ci sono pure le Foto di Corona, rubate dal suo studio: lui sostiene che è stata la mafia, ma le sue foto valgono molto al … mercato nero del gossip.

Gossip Lele Mora, Sara Tommasi, Arcore e le foto di Corona rubate dalla ...mafia


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Lele Mora ora pure lui è sotto inchiesta e la showgirl Sara Tommasi, presente alle feste di Arcore è indicata come complice delle allegre feste da tutti i mass-media.
Ora pare implicata pure la camorra e indagano i pm di Napoli.
Sara Tommasi era affettuosa con il cavaliere, da intercettazioni di SMS, si parla anche di droga per le ragazze da portare alle feste più … inibite e pronte all’uso.
Ci sono pure le Foto di Corona, rubate dal suo studio: lui sostiene che è stata la mafia, ma le sue foto valgono molto al … mercato nero del gossip.

Fidanzato Berlusconi fidanzata e ....Ruby


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Bunga bunga non si ferma, lo scandalo non si arresta e l’interesse, anche morboso prosegue ad attirare l’attenzione della gente: quelle che ormai paiono festini da fine impero lasciano tutti un po’ perplessi: Silvio pare un vecchio Sultano con il suo harem.
Ci sono pure gli eunuchi e le favorite?
Parrebbe di sì ed è tutto già visto, rivisto e antico.
Siamo alla fine dell’impero di Silvio Berlusconi?
Prima o poi tutto cade, i monti si spianeranno per l’erosione delle acque e del vento, le querce secolari si schiantano al suolo.
Verrà il giorno di Silvio e sarà più vicino senza l’ausilio dei violenti che cercano di assaltare la sua casetta ad Arcore.

Ruby - Bunga bunga non si ferma


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Bunga bunga non si ferma, lo scandalo non si arresta e l’interesse, anche morboso prosegue ad attirare l’attenzione della gente: quelle che ormai paiono festini da fine impero lasciano tutti un po’ perplessi: Silvio pare un vecchio Sultano con il suo harem.


Ci sono pure gli eunuchi e le favorite?
Parrebbe di sì ed è tutto già visto, rivisto e antico.
Siamo alla fine dell’impero di Silvio Berlusconi?
Prima o poi tutto cade, i monti si spianeranno per l’erosione delle acque e del vento, le querce secolari si schiantano al suolo.
Verrà il giorno di Silvio e sarà più vicino senza l’ausilio dei violenti che cercano di assaltare la sua casetta ad Arcore.

Rapporti di sessualità e coppia



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Per San Valentino le cose si complicano: 1 giovane su 4 è insoddisfatto del rapporto sessuale, mentre alcool e Internet rendono difficile il rapporto di coppia: che l’alcool fosse un fattore negativo, ma Internet invece è una sorpresa, a meno che si intenda che allontana i partner dalla vita reale e li richiuda in rapporti virtuali, belli, ma poco eccitanti, per nulla soddisfacenti, almeno dal punto di vista erotico, sentimentale, tranne per l’amore platonico.

Inibizione sessualità di coppia


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Depressione sessualità di coppia


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