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Affittopoli a Milano lascia perplessi, anzi delusi, un po' disgustati, certi che questa casta politica non è più riformabile.
Roberto Formigoni fa il solito democristiano, dimostrando che fare il cristiano è molto, molto più difficile: “Guardiamo dentro l'elenco e vediamo se ci sono degli abusi, se ci sono persone che occupano in maniera non legittima o privilegiata degli appartamenti. Dopodiché bisognerà certamente intervenire, ma non diamo giudizi immediati".
Dopo aver criticato i giornalisti che non lasciavano lavorare il consigliere Nicole Minetti.
Non si capisce quale fosse il lavoro della Minetti?
Ora ci invita alla calma, con i soldi dei poveri.
Il sindaco di Milano Letizia Moratti consiglia di valutare con attenzione la regolarità, o no, degli affitti, ma, poveretta, basterebbe dare a un contabile, meglio inserire in un computer i dati degli appartamenti, fare la media e poi fare il confronto con il prezzo di mercato, quello della Camera di Commercio di Milano, quelle dei periti ufficiali e stabilire il giochetto.
Milano è carissima?
Dai prezzi del Pio Albergo Trivulzio si nota che assomigliano a quelli di una città di provincia, in centro, ma non di pregio: così scopriamo dai telegiornali nazionali che Milano è conveniente come la periferia di Canicattì, di Brescia, di Asti, anzi forse conviene chiedere a Milano una casa in affitto.
Perché non andiamo i massa al Pio Albergo Trivulzio, visto che sono prezzi ...regolari?
Un inquilino ha parlato che c'era pure il noto, o per qualcuno, famigerato sindaco SUNIA, certo che, se c'erano i comunisti a controllare tutto era in regola, più nessuno poteva protestare: mi dispiace deluderlo, ma mi auguro che il SUNIA non sia dentro in questi …... affari, anche in questi.
