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Ciò che avviene nella libia di Gheddafi è l'esempio peggiore di come si sviluppa la politica estera dell'Occidente: i rivoltosi hanno raccolto subito le simpatie dei media di mezzo mondo, ma........
In pratica Gheddafi ha saputo vincere politicamente con argomentazioni che hanno toccato il “cuore degli occidentali”: c'è il pericolo che Al-Qaeda domini la Libia ed entri nel mediterraneo, poi c'è il rischio della nascita di una nuova Somalia, con pirati, terroristi e una guerra civile endemica, che ha terrorizzato le diplomazie internazionali.
Gheddafi inoltre aveva tanti soldi da spendere per i mercenari e qui la faccenda è diventata addirittura terribile: un esercito di soldati a pagamento lo si può creare facilmente, basta avere scorte di denaro in abbondanza.
Ottimi ufficiali, ottimi esperti nell'uso delle armi sono stati arruolati, in Europa, negli Usa e costoro erano spesso ex militari in congedo.
Inoltre la truppa è stata trovata in Africa, tra gente ostile spesso agli arabi per motivi storici antichi: così abbiamo la stessa situazione delle rivolte contro i signorotti rinascimentali, rivolte anche allora per il pane, che finivano con massacri, con rapine e stupri, da parte di mercenari che erano pure appartenenti a gruppi nazionali diversi o nemici della popolazione schiacciata.
Tutto questo è avvenuto mentre la diplomazia decideva, pensava, meditava, ma la debolezza politica dei rivoltosi era evidente: erano isolati pure nel mondo arabo e islamico, che non riuscivano ad organizzare un solo fronte unito e una risposta alternativa, un governo provvisorio di liberazione, da contrapporre al dittatore libico.
Gheddafi ha molti nemici e in tanti lo vorrebbero in esilio, ma la nostra diplomazia non si è fidata dei ribelli, che spesso si sparavano tra loro, erroneamente si spera, quando le truppe di Gheddafi avanzavano: qualcuno ha affermato che quei ragazzini sui carri-armati, con le mitragliatrice in pugno si sparavano sui piedi.
Il coraggio e l'entusiasmo non hanno mai cambiato il corso della storia ed ora, se realmente il tiranno di tripoli, si riprenderà tutto il Paese, la farà pagare cara ai suoi nemici, agli insorti: i morti saranno tanti e temo che la Libia, un immenso scatolone di sabbia e sassi, è il luogo ideale per far sparire migliaia di cadaveri, senza mai farli trovare.
Quindi ancora una volta la cultura neocolonialista prevale ed è qualcosa di terribile, feroce e disumano: Gheddafi opprimerà la sua gente come un tiranno dei secoli passati.
Cosa capiterà alla sua gente?
Quanti saranno i morti?
10mila, 100mila o un milione di vittime si conteranno, per le morti dirette per il conflitto e quelle indirette per la fuga dei profughi, gli ammalati senza medicine, le epidemie?
I numeri, in questi casi, li troveranno gli storici del futuro, perché questi calcoli nessuno li vuol fare oggi, per motivi diplomaci ed economici: il petrolio libico serve ancora e presto scorrerà ancora negli oleodotti, anzi non ha mai smesso di scorrere.
Non esiste alternativa a Gheddafi?
Non esiste una politica estera occidentale che non sfrutti i conflitti e continui a scambiare armi con petrolio?
Prima o poi il colonnello libico, dovrà rinunciare al potere, ma al suo posto il figlio si è dimostrato abile politicamente e potrebbe essere il suo sostituto.
La Francia e la Gran Bretagna lasceranno fare?
Pare che le dichiarazioni siano legate a interessi particolari dei singoli Paesi europei, sono frasi dette per l'occasione: “Bombardiamo anche da soli, Gheddafi deve andarsene”.
Comunque in molti non amano il tiranno libico, ma in tanti non hanno scelta, o lui o il caos: vedremo come si svolgeranno gli avvenimenti, ma forse si può dire che Gheddafi ha vinto la sua guerra, almeno per ora.
