SAISON CULTURELLE 2010/2011
EDIPO RE
da Sofocle a Pasolini
di Ulderico Pesce, con la collaborazione di Maria Letizia Gorga
regia Ulderico Pesce, con la consulenza artistica di Anatolij Vasil'ev
con
Maria Letizia Gorga
Maximilian Nisi
Ulderico Pesce
L'Assessorato dell'istruzione e cultura, nell'ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone giovedì 14 aprile 2011, alle ore 21, al Teatro Giacosa di Aosta, lo spettacolo Edipo Re.
Giocasta e Laio generano un bambino nonostante l'oracolo di Delfi abbia detto: "Se avrete un figlio, ucciderà il padre e farà l'amore con la madre". Impauriti, prendono il nuovo nato, gli legano i piedini ad un bastone come un capretto e lo consegnano ad un pastore fedele che dovrà ucciderlo sulla montagna. I piedi del bambino sono molto gonfi per via delle strette della corda ecco perché il pastore, per pietà, non lo uccide, e lo chiama Edipo, che in greco antico significa "piedi gonfi". Edipo gioca con gli antichi campanacci delle vacche che il pastore usa per la transumanza, cresce e diventa grande. Senza saperlo, ammazzerà suo padre, e si accoppierà con sua madre.
Un testo scritto da Sofocle, reinterpretando il mito, nel 425 a.C., come può essere messo in scena oggi cercando di non tradirlo ma di renderlo, nello stesso tempo, comprensibile ad uno spettatore moderno? Come sottrarsi dal desiderio di contaminare il testo fonte di Sofocle con la rilettura cinematografica di Pasolini? E ancora, come fare a non lasciarsi influenzare dagli studi di antropologia, legati al tema, portati avanti da Ernesto De Martino e altri studiosi? La rilettura del testo e la messinscena di Edipo Re sono partite da questi interrogativi.
Maximilian Nisi, in nero smoking con piede fasciato, è un Edipo impetuoso e tragico, forte e arrogante di quell'essere calùmenos che in greco antico significa "il famoso", "il primo fra gli uomini", significato che Pesce sottolinea con un richiamo a non fidarsi, mai, di chi si crede il primo fra gli uomini. Giocasta è Maria Letizia Gorga, che canta anche alcune canzoni sulle musiche tradizionali dei popoli Arberesh stanziati in Basilicata e Calabria, dei greci del Salento e della tradizione pastorale lucana, eseguite dal vivo da Stefano de Meo alle tastiere e da Pasquale Laino ai fiati.
La Saison Culturelle 2010/2011 è realizzata col patrocinio della Fondazione CRT Cassa di Risparmio di Torino.
Lo spettacolo è incluso nella XIIIa Settimana della cultura.
I biglietti gratuiti, da ritirare presso il teatro la sera dello spettacolo, nel limite dei posti disponibili.
Lo spettacolo è incluso negli abbonamenti Pleine Saison, Teatro e Sipario.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Direzione sostegno e sviluppo attività culturale, musicale, teatrale ed artistica, n. verde 800141151, 0165 32778, 0165 273277.