11 apr 2011

Blog - Beppe Grillo e i giornali online sovvenzionati



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Talvolta ritornano!
Di chi parlo?
Non sono dei non morti che escono dalle loro tombe, sono i pennivendoli nazionali, quelli che ogni tanto vediamo sbucare tra le news di Google.
Fanno il verso alla politica, del gruppo di appartenenza, destra, sinistra e centro, combattono Berlusconi o lo amano come un padre, diciamo come un papi.
Però hanno un solo nemico Beppe Grillo, colui che li vorrebbe vedere al lavoro, quello vero: senza le sovvenzioni alla stampa politica loro non esisterebbero, o meglio dovrebbero svolgere altre attività, come impiegati, operai, muratori, insegnanti e guadagnarsi il pane ogni giorno.
Per fortuna ci sono le sovvenzione pubbliche che li nutrono e i loro siti, come la maggioranza dei siti, non sopravvivrebbero con i pochi centesimi di raccolta pubblicitaria: non si pagherebbero le spese di una redazioni con i costi del mantenimento del sito, l’affitto di due stanze della sede del giornale, con 3 o 4 redattori con il direttore, il telefono, il fax e i computer.
Invece riescono a restare a galla con qualche sovvenzione pubblica e privata: scrivono ciò che vuole l’editore, non possono esprimere le loro idee, sempre se le hanno.
Chi è il loro nemico?
Beppe Grillo ovviamente e lo odiano, lo insultano e lo accusano di ogni nefandezza: è per la sua richiesta di tagli alla stampa, alle sovvenzioni pubbliche ai partiti.
Tutto questo porterebbe alla morte di queste testate inutili, anzi dannose, per di più questi “professionisti” spesso si piazzano male nelle news di Google: non hanno un futuro in una logica di competizione leale.
Ma dove avete buttato i vostri soldi (scusate, volevo dire i nostri soldi) cari politici italiani?

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Però hanno un solo nemico Beppe Grillo, colui che li vorrebbe vedere al lavoro, quello vero: senza le sovvenzioni alla stampa politica loro non esisterebbero, o meglio dovrebbero svolgere altre attività, come impiegati, operai, muratori, insegnanti e guadagnarsi il pane ogni giorno.
Per fortuna ci sono le sovvenzione pubbliche che li nutrono e i loro siti, come la maggioranza dei siti, non sopravvivrebbero con i pochi centesimi di raccolta pubblicitaria: non si pagherebbero le spese di una redazioni con i costi del mantenimento del sito, l’affitto di due stanze della sede del giornale, con 3 o 4 redattori con il direttore, il telefono, il fax e i computer.
Invece riescono a restare a galla con qualche sovvenzione pubblica e privata: scrivono ciò che vuole l’editore, non possono esprimere le loro idee, sempre se le hanno.
Chi è il loro nemico?
Beppe Grillo ovviamente e lo odiano, lo insultano e lo accusano di ogni nefandezza: è per la sua richiesta di tagli alla stampa, alle sovvenzioni pubbliche ai partiti.
Tutto questo porterebbe alla morte di queste testate inutili, anzi dannose, per di più questi “professionisti” spesso si piazzano male nelle news di Google: non hanno un futuro in una logica di competizione leale.
Ma dove avete buttato i vostri soldi (scusate, volevo dire i nostri soldi) cari politici italiani?

Ultimissime - Beppe Grillo e i giornali online sovvenzionati



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Però hanno un solo nemico Beppe Grillo, colui che li vorrebbe vedere al lavoro, quello vero: senza le sovvenzioni alla stampa politica loro non esisterebbero, o meglio dovrebbero svolgere altre attività, come impiegati, operai, muratori, insegnanti e guadagnarsi il pane ogni giorno.
Per fortuna ci sono le sovvenzione pubbliche che li nutrono e i loro siti, come la maggioranza dei siti, non sopravvivrebbero con i pochi centesimi di raccolta pubblicitaria: non si pagherebbero le spese di una redazioni con i costi del mantenimento del sito, l’affitto di due stanze della sede del giornale, con 3 o 4 redattori con il direttore, il telefono, il fax e i computer.
Invece riescono a restare a galla con qualche sovvenzione pubblica e privata: scrivono ciò che vuole l’editore, non possono esprimere le loro idee, sempre se le hanno.
Chi è il loro nemico?
Beppe Grillo ovviamente e lo odiano, lo insultano e lo accusano di ogni nefandezza: è per la sua richiesta di tagli alla stampa, alle sovvenzioni pubbliche ai partiti.
Tutto questo porterebbe alla morte di queste testate inutili, anzi dannose, per di più questi “professionisti” spesso si piazzano male nelle news di Google: non hanno un futuro in una logica di competizione leale.
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Però hanno un solo nemico Beppe Grillo, colui che li vorrebbe vedere al lavoro, quello vero: senza le sovvenzioni alla stampa politica loro non esisterebbero, o meglio dovrebbero svolgere altre attività, come impiegati, operai, muratori, insegnanti e guadagnarsi il pane ogni giorno.
Per fortuna ci sono le sovvenzione pubbliche che li nutrono e i loro siti, come la maggioranza dei siti, non sopravvivrebbero con i pochi centesimi di raccolta pubblicitaria: non si pagherebbero le spese di una redazioni con i costi del mantenimento del sito, l’affitto di due stanze della sede del giornale, con 3 o 4 redattori con il direttore, il telefono, il fax e i computer.
Invece riescono a restare a galla con qualche sovvenzione pubblica e privata: scrivono ciò che vuole l’editore, non possono esprimere le loro idee, sempre se le hanno.
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Beppe Grillo ovviamente e lo odiano, lo insultano e lo accusano di ogni nefandezza: è per la sua richiesta di tagli alla stampa, alle sovvenzioni pubbliche ai partiti.
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Gambirasio Yara e il terriccio è solo del campo del ritrovamento





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I confronti del Dna proseguono e forse potrebbe bastare un parente dell'assassino, con un Dna simile, a incastrare il mostro, restringendo la cerchia dei sospettati, o sospettabili.
Pare impossibile che i tabulati, le video camere e il Dna non diano prove per incastrare il mostro.
Deve essere certamente una questione di tempo.
Yara è rimasta probabilmente sempre nel campo di Chignolo d'Isola e non c'è alcun terriccio differente sugli abiti di Yara Gambirasio, così le prime ipotesi, che portano l'omicidio dalla palestra di Brembate sino a Chignolo rimangono valide.

News - Yara Gambirasio e il terriccio è solo del campo del ritrovamento





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I confronti del Dna proseguono e forse potrebbe bastare un parente dell'assassino, con un Dna simile, a incastrare il mostro, restringendo la cerchia dei sospettati, o sospettabili.
Pare impossibile che i tabulati, le video camere e il Dna non diano prove per incastrare il mostro.
Deve essere certamente una questione di tempo.
Yara è rimasta probabilmente sempre nel campo di Chignolo d'Isola e non c'è alcun terriccio differente sugli abiti di Yara Gambirasio, così le prime ipotesi, che portano l'omicidio dalla palestra di Brembate sino a Chignolo rimangono valide.