Un
fatto è certo: serve una riforma della democrazia, non solo con
mutamenti costituzionali, ma dell’idea stessa di politica, non più
vista come dibattici ideologici, ma con discussioni sul cosa fare,
come risolvere i problemi e come progettare l’Italia del futuro.
Per
far questo servono progetti chiari, sapere in che epoca viviamo:
siamo nel bel mezzo della rivoluzione della globalizzazione, non solo
per le merci, ma soprattutto per le idee.
Non
è più possibile, per piccoli gruppi, dominare una nazione,
controllando la stampa, le televisioni.
Internet
dà spazio a tutte le voci del Paese.
Le
panzane che ci raccontavano solo pochi anni fa, per tenerci buoni,
con giustificazioni improbabili, per farci ingoiare i bocconi amari
senza protestare, ormai non passano senza essere derise, smascherate.


