5 ott 2011

On line - Ammazza blog - Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio


Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio, che limiterà in modo vergognoso Internet in Italia e costringerà non solo l’enciclopedia della rete a chiudere, ma tantissimi altri siti liberi e indipendenti.
Il caso è assurdo e costringerebbe ogni blogger a trasgredire la legge o subire ammende pesantissime, sino a 12mila euro: se un nazista volesse esprimere il suoi sentimenti filo nazionalsocialisti, magari esaltando l’olocausto, se un mafiose volesse esaltare le organizzazioni criminali il povero responsabile del sito, del blog rischierebbe l’ammenda per aver rifiutato di pubblicare tale smentita contro articoli anti mafia o anti razzisti.
Così, oltre a dover diffondere opinioni ripugnanti commetterebbe un reato, istigazione a delinquere, obbligato da questa assurda norma incostituzionale: nessuno può costringermi a pubblicare qualsiasi cosa su un sito internet, oppure su un blog.
Questa norme obbligherebbe i responsabili del sito a commettere reati penali, perché nessuna autorità vaglierebbe se la replica è legittima oppure no.
Si nega la proprietà sui siti e i blog, si nega la titolarità: in pratica diverrebbero luoghi pubblici dove scrivere ogni schifezza, da parte di utenti squinternati, per esempio.
La nostra libertà di blogger viene negata in modo vergognoso, i nostri diritti umani sono castrati da questa pazzesca legge ed è giusto chiedere un risarcimento allo Stato Italiano: il fatto è di una tale gravità che sarebbe legittimo richiedere un risarcimento direttamente ai deputati che voteranno tale legge, perché costoro ci stanno derubando di un diritto sancito non solo nella costituzione italiana, ma dalle norme internazionali.

On line - Ammazza blog - Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio


Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio, che limiterà in modo vergognoso Internet in Italia e costringerà non solo l’enciclopedia della rete a chiudere, ma tantissimi altri siti liberi e indipendenti.
Il caso è assurdo e costringerebbe ogni blogger a trasgredire la legge o subire ammende pesantissime, sino a 12mila euro: se un nazista volesse esprimere il suoi sentimenti filo nazionalsocialisti, magari esaltando l’olocausto, se un mafiose volesse esaltare le organizzazioni criminali il povero responsabile del sito, del blog rischierebbe l’ammenda per aver rifiutato di pubblicare tale smentita contro articoli anti mafia o anti razzisti.
Così, oltre a dover diffondere opinioni ripugnanti commetterebbe un reato, istigazione a delinquere, obbligato da questa assurda norma incostituzionale: nessuno può costringermi a pubblicare qualsiasi cosa su un sito internet, oppure su un blog.
Questa norme obbligherebbe i responsabili del sito a commettere reati penali, perché nessuna autorità vaglierebbe se la replica è legittima oppure no.
Si nega la proprietà sui siti e i blog, si nega la titolarità: in pratica diverrebbero luoghi pubblici dove scrivere ogni schifezza, da parte di utenti squinternati, per esempio.
La nostra libertà di blogger viene negata in modo vergognoso, i nostri diritti umani sono castrati da questa pazzesca legge ed è giusto chiedere un risarcimento allo Stato Italiano: il fatto è di una tale gravità che sarebbe legittimo richiedere un risarcimento direttamente ai deputati che voteranno tale legge, perché costoro ci stanno derubando di un diritto sancito non solo nella costituzione italiana, ma dalle norme internazionali.

Blogger - Ammazza blog - Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio


Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio, che limiterà in modo vergognoso Internet in Italia e costringerà non solo l’enciclopedia della rete a chiudere, ma tantissimi altri siti liberi e indipendenti.
Il caso è assurdo e costringerebbe ogni blogger a trasgredire la legge o subire ammende pesantissime, sino a 12mila euro: se un nazista volesse esprimere il suoi sentimenti filo nazionalsocialisti, magari esaltando l’olocausto, se un mafiose volesse esaltare le organizzazioni criminali il povero responsabile del sito, del blog rischierebbe l’ammenda per aver rifiutato di pubblicare tale smentita contro articoli anti mafia o anti razzisti.
Così, oltre a dover diffondere opinioni ripugnanti commetterebbe un reato, istigazione a delinquere, obbligato da questa assurda norma incostituzionale: nessuno può costringermi a pubblicare qualsiasi cosa su un sito internet, oppure su un blog.
Questa norme obbligherebbe i responsabili del sito a commettere reati penali, perché nessuna autorità vaglierebbe se la replica è legittima oppure no.
Si nega la proprietà sui siti e i blog, si nega la titolarità: in pratica diverrebbero luoghi pubblici dove scrivere ogni schifezza, da parte di utenti squinternati, per esempio.
La nostra libertà di blogger viene negata in modo vergognoso, i nostri diritti umani sono castrati da questa pazzesca legge ed è giusto chiedere un risarcimento allo Stato Italiano: il fatto è di una tale gravità che sarebbe legittimo richiedere un risarcimento direttamente ai deputati che voteranno tale legge, perché costoro ci stanno derubando di un diritto sancito non solo nella costituzione italiana, ma dalle norme internazionali.

Blog - Ammazza blog - Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio


Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio, che limiterà in modo vergognoso Internet in Italia e costringerà non solo l’enciclopedia della rete a chiudere, ma tantissimi altri siti liberi e indipendenti.
Il caso è assurdo e costringerebbe ogni blogger a trasgredire la legge o subire ammende pesantissime, sino a 12mila euro: se un nazista volesse esprimere il suoi sentimenti filo nazionalsocialisti, magari esaltando l’olocausto, se un mafiose volesse esaltare le organizzazioni criminali il povero responsabile del sito, del blog rischierebbe l’ammenda per aver rifiutato di pubblicare tale smentita contro articoli anti mafia o anti razzisti.
Così, oltre a dover diffondere opinioni ripugnanti commetterebbe un reato, istigazione a delinquere, obbligato da questa assurda norma incostituzionale: nessuno può costringermi a pubblicare qualsiasi cosa su un sito internet, oppure su un blog.
Questa norme obbligherebbe i responsabili del sito a commettere reati penali, perché nessuna autorità vaglierebbe se la replica è legittima oppure no.
Si nega la proprietà sui siti e i blog, si nega la titolarità: in pratica diverrebbero luoghi pubblici dove scrivere ogni schifezza, da parte di utenti squinternati, per esempio.
La nostra libertà di blogger viene negata in modo vergognoso, i nostri diritti umani sono castrati da questa pazzesca legge ed è giusto chiedere un risarcimento allo Stato Italiano: il fatto è di una tale gravità che sarebbe legittimo richiedere un risarcimento direttamente ai deputati che voteranno tale legge, perché costoro ci stanno derubando di un diritto sancito non solo nella costituzione italiana, ma dalle norme internazionali.

Ammazza blog - Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio


Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio, che limiterà in modo vergognoso Internet in Italia e costringerà non solo l’enciclopedia della rete a chiudere, ma tantissimi altri siti liberi e indipendenti.
Il caso è assurdo e costringerebbe ogni blogger a trasgredire la legge o subire ammende pesantissime, sino a 12mila euro: se un nazista volesse esprimere il suoi sentimenti filo nazionalsocialisti, magari esaltando l’olocausto, se un mafiose volesse esaltare le organizzazioni criminali il povero responsabile del sito, del blog rischierebbe l’ammenda per aver rifiutato di pubblicare tale smentita contro articoli anti mafia o anti razzisti.
Così, oltre a dover diffondere opinioni ripugnanti commetterebbe un reato, istigazione a delinquere, obbligato da questa assurda norma incostituzionale: nessuno può costringermi a pubblicare qualsiasi cosa su un sito internet, oppure su un blog.
Questa norme obbligherebbe i responsabili del sito a commettere reati penali, perché nessuna autorità vaglierebbe se la replica è legittima oppure no.
Si nega la proprietà sui siti e i blog, si nega la titolarità: in pratica diverrebbero luoghi pubblici dove scrivere ogni schifezza, da parte di utenti squinternati, per esempio.
La nostra libertà di blogger viene negata in modo vergognoso, i nostri diritti umani sono castrati da questa pazzesca legge ed è giusto chiedere un risarcimento allo Stato Italiano: il fatto è di una tale gravità che sarebbe legittimo richiedere un risarcimento direttamente ai deputati che voteranno tale legge, perché costoro ci stanno derubando di un diritto sancito non solo nella costituzione italiana, ma dalle norme internazionali.

Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio


Wikipedia si ribella contro la legge bavaglio, che limiterà in modo vergognoso Internet in Italia e costringerà non solo l’enciclopedia della rete a chiudere, ma tantissimi altri siti liberi e indipendenti.
Il caso è assurdo e costringerebbe ogni blogger a trasgredire la legge o subire ammende pesantissime, sino a 12mila euro: se un nazista volesse esprimere il suoi sentimenti filo nazionalsocialisti, magari esaltando l’olocausto, se un mafiose volesse esaltare le organizzazioni criminali il povero responsabile del sito, del blog rischierebbe l’ammenda per aver rifiutato di pubblicare tale smentita contro articoli anti mafia o anti razzisti.
Così, oltre a dover diffondere opinioni ripugnanti commetterebbe un reato, istigazione a delinquere, obbligato da questa assurda norma incostituzionale: nessuno può costringermi a pubblicare qualsiasi cosa su un sito internet, oppure su un blog.
Questa norme obbligherebbe i responsabili del sito a commettere reati penali, perché nessuna autorità vaglierebbe se la replica è legittima oppure no.
Si nega la proprietà sui siti e i blog, si nega la titolarità: in pratica diverrebbero luoghi pubblici dove scrivere ogni schifezza, da parte di utenti squinternati, per esempio.
La nostra libertà di blogger viene negata in modo vergognoso, i nostri diritti umani sono castrati da questa pazzesca legge ed è giusto chiedere un risarcimento allo Stato Italiano: il fatto è di una tale gravità che sarebbe legittimo richiedere un risarcimento direttamente ai deputati che voteranno tale legge, perché costoro ci stanno derubando di un diritto sancito non solo nella costituzione italiana, ma dalle norme internazionali.

Nuova- La Fiat non si schiera e non entra in politica


La Fiat ha espresso critiche aperte a questo governo, a questa maggioranza, ma non si è mai schierata politicamente per questo o per quello: ogni membro della direzione della famiglia Agnelli sceglieva di entrare in politica come decisione personale, nulla più.
Ora il problema dello schieramento delle imprese italiane lascia veramente perplessi: chiedere meno burocrazia e porsi con l'anti-politica, da parte di imprenditori che spesso hanno fatto affari con lo Stato, lascia sorpresi. 

News - La Fiat non si schiera e non entra in politica


La Fiat ha espresso critiche aperte a questo governo, a questa maggioranza, ma non si è mai schierata politicamente per questo o per quello: ogni membro della direzione della famiglia Agnelli sceglieva di entrare in politica come decisione personale, nulla più.
Ora il problema dello schieramento delle imprese italiane lascia veramente perplessi: chiedere meno burocrazia e porsi con l'anti-politica, da parte di imprenditori che spesso hanno fatto affari con lo Stato, lascia sorpresi. 

Italia - La Fiat non si schiera e non entra in politica


La Fiat ha espresso critiche aperte a questo governo, a questa maggioranza, ma non si è mai schierata politicamente per questo o per quello: ogni membro della direzione della famiglia Agnelli sceglieva di entrare in politica come decisione personale, nulla più.
Ora il problema dello schieramento delle imprese italiane lascia veramente perplessi: chiedere meno burocrazia e porsi con l'anti-politica, da parte di imprenditori che spesso hanno fatto affari con lo Stato, lascia sorpresi. 

Home - La Fiat non si schiera e non entra in politica


La Fiat ha espresso critiche aperte a questo governo, a questa maggioranza, ma non si è mai schierata politicamente per questo o per quello: ogni membro della direzione della famiglia Agnelli sceglieva di entrare in politica come decisione personale, nulla più.
Ora il problema dello schieramento delle imprese italiane lascia veramente perplessi: chiedere meno burocrazia e porsi con l'anti-politica, da parte di imprenditori che spesso hanno fatto affari con lo Stato, lascia sorpresi.