18 feb 2012

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Internet – la censura cieca


Vogliono contenere un fenomeno di cui non ne capiscono la portata e l’importanza.
Quindi bisogna attendere l’eventuale proposta che metta fuori combattimento Internet in Italia, con le solite rivolte degli utenti, dei blogger, di tutti i proprietari di siti.
La voglia di farla pagare a chi osa criticare il potere costituito in Italia è sempre stata forte: la democrazia pare qualcosa da tenere con il guinzaglio e guai a chi si oppone, specialmente se utilizza dei validi argomenti.
Il governo Monti forse ha altro da fare e di cui preoccuparsi, ma già che c’è non rimane che imporre qualcosa ancora di impopolare: infatti la popolarità di questo esecutivo è ai minimi storici.
Gli italiani si dividono in due categorie, quelli furiosi e quelli rassegnati, che sono il gruppo più numeroso.

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Oggi chi vuole vincere su Internet deve capire lo strumento, fatto veramente raro tra i politici, perché la sua dimensione, la possibilità di raggiungere ogni angolo del mondo, la sua natura incontrollabile, la sua malleabilità sono unici nella storia: né la radio, né la televisione o la stampa tradizionale assomigliano a questo mezzo.
Cosa farà il governo tecnico attuale con Internet?
Per ora non si parla di una legge liberticida, di un decreto, magari scritto di notte, per censurare la rete: si vede che Monti teme il giudizio internazionale più della stampa nostrana.
Invece è sicuro che ci siano delle forze pronte a limitare l’uso dello strumento: è un partito trasversale, che in questo momento si trova occasionalmente e straordinariamente tutto unito nella maggioranza di governo.
Costoro se ne infischiano del fatto che castrare la rete significa danneggiare l’economia reale, se ne infischiano del danno di immagine che ne avrebbe l’Italia: a loro importa solo il mantenimento del loro misero e piccolo angolo su cui comandare.

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Oggi chi vuole vincere su Internet deve capire lo strumento, fatto veramente raro tra i politici, perché la sua dimensione, la possibilità di raggiungere ogni angolo del mondo, la sua natura incontrollabile, la sua malleabilità sono unici nella storia: né la radio, né la televisione o la stampa tradizionale assomigliano a questo mezzo.
Cosa farà il governo tecnico attuale con Internet?
Per ora non si parla di una legge liberticida, di un decreto, magari scritto di notte, per censurare la rete: si vede che Monti teme il giudizio internazionale più della stampa nostrana.
Invece è sicuro che ci siano delle forze pronte a limitare l’uso dello strumento: è un partito trasversale, che in questo momento si trova occasionalmente e straordinariamente tutto unito nella maggioranza di governo.
Costoro se ne infischiano del fatto che castrare la rete significa danneggiare l’economia reale, se ne infischiano del danno di immagine che ne avrebbe l’Italia: a loro importa solo il mantenimento del loro misero e piccolo angolo su cui comandare.

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Oggi chi vuole vincere su Internet deve capire lo strumento, fatto veramente raro tra i politici, perché la sua dimensione, la possibilità di raggiungere ogni angolo del mondo, la sua natura incontrollabile, la sua malleabilità sono unici nella storia: né la radio, né la televisione o la stampa tradizionale assomigliano a questo mezzo.
Cosa farà il governo tecnico attuale con Internet?
Per ora non si parla di una legge liberticida, di un decreto, magari scritto di notte, per censurare la rete: si vede che Monti teme il giudizio internazionale più della stampa nostrana.
Invece è sicuro che ci siano delle forze pronte a limitare l’uso dello strumento: è un partito trasversale, che in questo momento si trova occasionalmente e straordinariamente tutto unito nella maggioranza di governo.
Costoro se ne infischiano del fatto che castrare la rete significa danneggiare l’economia reale, se ne infischiano del danno di immagine che ne avrebbe l’Italia: a loro importa solo il mantenimento del loro misero e piccolo angolo su cui comandare.

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Per ora non si parla di una legge liberticida, di un decreto, magari scritto di notte, per censurare la rete: si vede che Monti teme il giudizio internazionale più della stampa nostrana.
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Per ora non si parla di una legge liberticida, di un decreto, magari scritto di notte, per censurare la rete: si vede che Monti teme il giudizio internazionale più della stampa nostrana.
Invece è sicuro che ci siano delle forze pronte a limitare l’uso dello strumento: è un partito trasversale, che in questo momento si trova occasionalmente e straordinariamente tutto unito nella maggioranza di governo.
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La politica e la rete N


Ora non rimane che attendere una ripresa dei mercati, ma pare proprio che l’Italia, nonostante la sua gente vivace e intelligente, sia finita nel pantano.
Di chi è la colpa?
Responsabile è il tirare a campare degli italiani, mai combattivi, se non a parole, che accettano, sopportano tutto e il contrario di tutto.
Le ingiustizie sono palesi, i corrotti sono tanti e ci derubano non solo del futuro, ma anche dell’immagine di questo Paese, che non passa attraverso il Tg1, o i comunicati ufficiali dei partiti, ma parte da Internet e si nutre delle opinioni dei blogger, spesso più realistiche e più oneste di quelle ufficiali.
La politica ufficiale forse non se ne è accorta o forse non vuole accorgersi, ma soprattutto non può far nulla: i mezzi di controllo e di diffusione delle vecchie idee, con i vecchi sistemi, non funzionano più.