4 mar 2012

oggi - Internet – la censura cieca


Vogliono contenere un fenomeno di cui non ne capiscono la portata e l’importanza.
Quindi bisogna attendere l’eventuale proposta che metta fuori combattimento Internet in Italia, con le solite rivolte degli utenti, dei blogger, di tutti i proprietari di siti.
La voglia di farla pagare a chi osa criticare il potere costituito in Italia è sempre stata forte: la democrazia pare qualcosa da tenere con il guinzaglio e guai a chi si oppone, specialmente se utilizza dei validi argomenti.
Il governo Monti forse ha altro da fare e di cui preoccuparsi, ma già che c’è non rimane che imporre qualcosa ancora di impopolare: infatti la popolarità di questo esecutivo è ai minimi storici.
Gli italiani si dividono in due categorie, quelli furiosi e quelli rassegnati, che sono il gruppo più numeroso.

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Gli italiani si dividono in due categorie, quelli furiosi e quelli rassegnati, che sono il gruppo più numeroso.

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Quindi bisogna attendere l’eventuale proposta che metta fuori combattimento Internet in Italia, con le solite rivolte degli utenti, dei blogger, di tutti i proprietari di siti.
La voglia di farla pagare a chi osa criticare il potere costituito in Italia è sempre stata forte: la democrazia pare qualcosa da tenere con il guinzaglio e guai a chi si oppone, specialmente se utilizza dei validi argomenti.
Il governo Monti forse ha altro da fare e di cui preoccuparsi, ma già che c’è non rimane che imporre qualcosa ancora di impopolare: infatti la popolarità di questo esecutivo è ai minimi storici.
Gli italiani si dividono in due categorie, quelli furiosi e quelli rassegnati, che sono il gruppo più numeroso.

Video Beppe Grlllo - Monti e la manovra economica



No, ha rinviato il disastro, ma solo la rivoluzione culturale, che porti a premiare il merito oggettivo, reale e vero, non quello fantomatico di dati statistici corretti, ci potrà salvare: dobbiamo entrare nella globalizzazione e non perdere tempo, o verremo schiacciati.
Serve soprattutto la fine della cultura che ciò che appare è ciò che conta: la maledetta mentalità che ciò che conta è apparire sostituì la cultura popolare italiana, tutta fatti e niente panzane.
Era la cultura di un'Italia contadina, artigiana, di opera con il senso del reale sempre davanti agli occhi: fu l'Italia che regalò il benessere a questo Paese.
Donò un patrimonio artistico invidiabile, incalcolabile, unico al mondo.
Invece il declinò iniziò con un'Italia che mostrava i muscoli, che non possedeva, pretendeva di diventare la 4° potenza economica del mondo.
Oggi rischiamo invece di terminare nella voragine dei Paesi poveri e tutto perché non abbiamo combattuto la corruzione, con i suoi sprechi e con i suoi figlioli ben sistemati ai vertici del potere: corrotti, faccendieri, raccomandati.

nuove misure - Il governo Monti ci ha salvato? con il c.......


No, ha rinviato il disastro, ma solo la rivoluzione culturale, che porti a premiare il merito oggettivo, reale e vero, non quello fantomatico di dati statistici corretti, ci potrà salvare: dobbiamo entrare nella globalizzazione e non perdere tempo, o verremo schiacciati.
Serve soprattutto la fine della cultura che ciò che appare è ciò che conta: la maledetta mentalità che ciò che conta è apparire sostituì la cultura popolare italiana, tutta fatti e niente panzane.
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Invece il declinò iniziò con un'Italia che mostrava i muscoli, che non possedeva, pretendeva di diventare la 4° potenza economica del mondo.
Oggi rischiamo invece di terminare nella voragine dei Paesi poveri e tutto perché non abbiamo combattuto la corruzione, con i suoi sprechi e con i suoi figlioli ben sistemati ai vertici del potere: corrotti, faccendieri, raccomandati.

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