10 mag 2013

Gay e matrimoni vari - Il Ministro delle pari opportunità Josefa Idem


Il Ministro delle pari opportunità Josefa Idem vuole una legge per le coppie di fatto e per i gay: : "i passi verso una legge per il riconoscimento delle unioni civili di gay e lesbiche".
La scelta è grave e pericolosa, ormai il Paese rischia il ritorno di forze reazionarie, che hanno l’appoggio dei militari, in certi casi, dei gruppi di potere ed altro ancora.
Scegliere invece per decisioni così gravi, contro la famiglia naturale, porta inevitabilmente in moto forze uguali e contrarie, molto, molto pericolose, per la democrazia.

Youtube offre un servizio a canali televisivi a pagamento


Youtube offre un servizio a canali televisivi a pagamento: Google parte con 53 canali a 0,99 dollari mensili, quindi una somma minima, quasi irrisoria: bisogna però capire cosa significhi questa scelta di Google, che ha fatto tutto, sino ad oggi, gratis.
I tempi sono difficili e la pubblicità rende sempre di meno, o comunque su Internet non rende molto, per alcuni problemi legati alla eccessiva diffusione di questa pubblicità, a livello internazionale.

Beppe Grillo risponde alla demagogia idiota della sinistra


Beppe Grillo risponde alla demagogia idiota della sinistra, per il Movimento 5 Stelle: "Se si è nati in Italia da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni, è fatto acquisito………non può essere deciso a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente".
Il fatto che si prende lo spunto per ius soli come metodo per avere qualche voto in più, a sinistra è quanto meno squallido, poi questa legge non assicura l’integrazione dei nuovi arrivati e porrà dei limiti futuri, come l’espulsione in massa dei non integrati, anche se cittadini italiani.
La cittadinanza potrebbe diventare aleatoria per tutti.

Facebook login e Internet, google e tutti gli altri per un pezzetto di libertà

La libertà è qualcosa che non può essere divisa dalla verità, ma su internet di verità ne trovi poca, poca: infatti tutti sparano le loro affermazioni contro tutto e contro tutti, poi se la logica si .... offende, se la razionalità segnala assurdità tutto va bene: si insulta e si insulta chi critica con intelligenza.
Quindi libertà, verità e intelligenza dovrebbero andare di pari passo, ma.... sono troppi che sono fumati e si sentono in diritto di sara sentenze, ma le sentenze degli asini non salgono in cielo, recita un proverbio.

Transessuale per non finire in prigione in Colombia .. boss dei sequestri non sfugge a 60 anni di prigione

E' stato catturato a Barranquilla, città costiera della Colombia,   Giovanni Rebolledo, boss dei sequestri di persona deve scontare 60 anni di carcere per diversi reati: pur di non finire in carcere ha deciso di trasformarsi in trans e di prostituirsi.
La polizia l'ha identificato ed arrestato, ma il fatto sfugge a noi occidentali, a noi italiani: le carceri colombiane sono peggio dell'inferno, come per molti altri Paesi del mondo.

Blog ... Beppe Grillo non perdona i suoi deputati che non si auto tassano, rinunciando a parte dello stipendio da onorevole

I soldi fanno gola a tutti ed è difficile rinunciarvi: così qualche deputato grillini passerà agli avversari, per un pugno di euro, rafforzerà questo governo impopolare, senza futuro e senza speranze, che farà crescere il malcontento contro i partiti.
Ormai i tempi sono stretti e i tagli sono necessari, ma loro non lo sa: la politica ha i tempi stretti o perdiamo altri pezzi di questo Paese.

Imu... l'acconto per la prima casa a settembre... è tutto qua il regalo del governo

Dopo le dichiarazioni e le promesse ora l'Imu verrà pagato a settembre, solo per la prima casa e poi  a dicembre per la seconda rata.

Qualcuno dice che è una grande buffonata, una grande presa per il naso: le famiglie non guadagneranno nulla se pagheranno a settembre la prima rata dell'Imu: per l'Imu i risparmi delle famiglie se ne vanno, si rinuncia alla salute, alle visite mediche, talvolta ai farmaci e al cibo.
Tutto questo perché loro non vogliono rinunciare alle loro poltrone nelle province e a metà di quelle dei deputati e dei senatori.
Sarebbe giusto a questo punto che se ne vadano a casa, prima di combinare altri guai al paese.

Sanità Pubblica, in calo per il super tcket .. anche la salute è in crisi

Le prestazioni sono calate dell'8,5%, mentre per quanto riguarda le analisi c'è stato un calo del 17,2%, ma purtroppo la salute pubblica interessa meno allo Stato e si rischia proprio di veder un calo generale degli interventi, specialmente per gli anziani pensionati, così perdiamo anche una conquista fondamentale, la salute, diritto scritto nella costiruzione, ma i giudici della costituente non se ne accorgono, come il diritto al lavoro, mentre il diritto a i rimborsi pubblici ai martiti ... non si toccano.

Boss si transforma in trans per sfuggire alla prigione in Colombia

E' stato catturato a Barranquilla, città costiera colombiana,   Giovanni Rebolledo, boss dei sequestri di persona in Colombia, Paese martoriato dalla peggior criminalità del pianeta: il personaggio per sfuggire a una pena di 60 anni di carcere, che non vedrà mai scontati per le condizioni disumane delle carceri colombiane, si è trasformato in trans e si prostituiva, pur di evitare l'orrore e la morte attrocie e precoce nelle patrie prigioni.
Potremmo esportare un po' dei nostri carcerati in Paesi poveri, così da svuotare le nostre prigioni ed aiutare questi Paesi con il pagamento per il sostentamento dei nostri carcerati: al prezzo di uno in Italia là se ne mantegono 30 o più.
Sarebbe un vero affare per tutti.......

9 mag 2013

III. AD ANGELO MAI, QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI DI CICERONE DELLA REPUBBLICA. di Leopardi


III.AD ANGELO MAI,
QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI DI CICERONE
DELLA REPUBBLICA.

      Italo ardito, a che giammai non posi
Di svegliar dalle tombe
I nostri padri? ed a parlar gli meni
A questo secol morto, al quale incombe
Tanta nebbia di tedio? E come or vieni
Sì forte a’ nostri orecchi e sì frequente,
Voce antica de’ nostri,
Muta sì lunga etade? e perchè tanti
Risorgimenti? In un balen feconde
Venner le carte; alla stagion presente
I polverosi chiostri
Serbaro occulti i generosi e santi
Detti degli avi. E che valor t’infonde,
Italo egregio, il fato? O con l’umano
Valor forse contrasta il fato invano?
      Certo senza de’ numi alto consiglio
Non è ch’ove più lento
E grave è il nostro disperato obblio,
A percoter ne rieda ogni momento
Novo grido de’ padri. Ancora è pio
Dunque all’Italia il cielo; anco si cura
Di noi qualche immortale:
Ch’essendo questa o nessun’altra poi
L’ora da ripor mano alla virtude
Rugginosa dell’itala natura,
Veggiam che tanto e tale
È il clamor de’ sepolti, e che gli eroi
Dimenticati il suol quasi dischiude,
A ricercar s’a questa età sì tarda
Anco ti giovi, o patria, esser codarda.
       Di noi serbate, o gloriosi, ancora
Qualche speranza? in tutto
Non siam periti? A voi forse il futuro
Conoscer non si toglie. Io son distrutto
Nè schermo alcuno ho dal dolor, che scuro
M’è l’avvenire, e tutto quanto io scerno
È tal che sogno e fola
Fa parer la speranza. Anime prodi,
Ai tetti vostri inonorata, immonda
Plebe successe; al vostro sangue è scherno
E d’opra e di parola
Ogni valor; di vostre eterne lodi
Nè rossor più nè invidia; ozio circonda
I monumenti vostri; e di viltade
Siam fatti esempio alla futura etade.
       Bennato ingegno, or quando altrui non cale
De’ nostri alti parenti,
A te ne caglia, a te cui fato aspira
Benigno sì che per tua man presenti
Paion que’ giorni allor che dalla dira
Obblivione antica ergean la chioma,
Con gli studi sepolti,
I vetusti divini, a cui natura
Parlò senza svelarsi, onde i riposi
Magnanimi allegràr d’Atene e Roma.
Oh tempi, oh tempi avvolti
In sonno eterno! Allora anco immatura
La ruina d’Italia, anco sdegnosi
Eravam d’ozio turpe, e l’aura a volo
Più faville rapia da questo suolo.
       Eran calde le tue ceneri sante,
Non domito nemico
Della fortuna, al cui sdegno e dolore
Fu più l’averno che la terra amico.
L’averno: e qual non è parte migliore
Di questa nostra? E le tue dolci corde
Susurravano ancora
Dal tocco di tua destra, o sfortunato
Amante. Ahi dal dolor comincia e nasce
L’italo canto. E pur men grava e morde
Il mal che n’addolora
Del tedio che n’affoga. Oh te beato,
A cui fu vita il pianto! A noi le fasce
Cinse il fastidio; a noi presso la culla
Immoto siede, e su la tomba, il nulla.
       Ma tua vita era allor con gli astri e il mare,
Ligure ardita prole,
Quand’oltre alle colonne, ed oltre ai liti
Cui strider l’onde all’attuffar del sole
Parve udir su la sera, agl’infiniti
Flutti commesso, ritrovasti il raggio
Del Sol caduto, e il giorno
Che nasce allor ch’ai nostri è giunto al fondo;
E rotto di natura ogni contrasto,
Ignota immensa terra al tuo viaggio
Fu gloria, e del ritorno
Ai rischi. Ahi ahi, ma conosciuto il mondo
Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto
L’etra sonante e l’alma terra e il mare
Al fanciullin, che non al saggio, appare.
       Nostri sogni leggiadri ove son giti
Dell’ignoto ricetto
D’ignoti abitatori, o del diurno
Degli astri albergo, e del rimoto letto
Della giovane Aurora, e del notturno
Occulto sonno del maggior pianeta?
Ecco svaniro a un punto,
E figurato è il mondo in breve carta;
Ecco tutto è simile, e discoprendo,
Solo il nulla s’accresce. A noi ti vieta
Il vero appena è giunto,
O caro immaginar; da te s’apparta
Nostra mente in eterno; allo stupendo
Poter tuo primo ne sottraggon gli anni;
E il conforto perì de’ nostri affanni.
       Nascevi ai dolci sogni intanto, e il primo
Sole splendeati in vista,
Cantor vago dell’arme e degli amori,
Che in età della nostra assai men trista
Empièr la vita di felici errori:
Nova speme d’Italia. O torri, o celle,
O donne, o cavalieri,
O giardini, o palagi! a voi pensando,
In mille vane amenità si perde
La mente mia. Di vanità, di belle
Fole e strani pensieri
Si componea l’umana vita: in bando
Li cacciammo: or che resta? or poi che il verde
È spogliato alle cose? Il certo e solo
Veder che tutto è vano altro che il duolo.
       O Torquato, o Torquato, a noi l’eccelsa
Tua mente allora, il pianto
A te, non altro, preparava il cielo.
Oh misero Torquato! il dolce canto
Non valse a consolarti o a sciorre il gelo
Onde l’alma t’avean, ch’era sì calda,
Cinta l’odio e l’immondo
Livor privato e de’ tiranni. Amore,
Amor, di nostra vita ultimo inganno,
T’abbandonava. Ombra reale e salda
Ti parve il nulla, e il mondo
Inabitata piaggia. Al tardo onore
Non sorser gli occhi tuoi; mercè, non danno,
L’ora estrema ti fu. Morte domanda
Chi nostro mal conobbe, e non ghirlanda.
       Torna torna fra noi, sorgi dal muto
E sconsolato avello,
Se d’angoscia sei vago, o miserando
Esemplo di sciagura. Assai da quello
Che ti parve sì mesto e sì nefando,
È peggiorato il viver nostro. O caro,
Chi ti compiangeria,
Se, fuor che di se stesso, altri non cura?
Chi stolto non direbbe il tuo mortale
Affanno anche oggidì, se il grande e il raro
Ha nome di follia;
Nè livor più, ma ben di lui più dura
La noncuranza avviene ai sommi? o quale,
Se più de’ carmi, il computar s’ascolta,
Ti appresterebbe il lauro un’altra volta?
       Da te fino a quest’ora uom non è sorto,
O sventurato ingegno,
Pari all’italo nome, altro ch’un solo,
Solo di sua codarda etate indegno
Allobrogo feroce, a cui dal polo
Maschia virtù, non già da questa mia
Stanca ed arida terra,
Venne nel petto; onde privato, inerme,
(Memorando ardimento) in su la scena
Mosse guerra a’ tiranni: almen si dia
Questa misera guerra
E questo vano campo all’ire inferme
Del mondo. Ei primo e sol dentro all’arena
Scese, e nullo il seguì, che l’ozio e il brutto
Silenzio or preme ai nostri innanzi a tutto.
       Disdegnando e fremendo, immacolata
Trasse la vita intera,
E morte lo scampò dal veder peggio.
Vittorio mio, questa per te non era
Età nè suolo. Altri anni ed altro seggio
Conviene agli alti ingegni. Or di riposo
Paghi viviamo, e scorti
Da mediocrità: sceso il sapiente
E salita è la turba a un sol confine,
Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso,
Segui; risveglia i morti,
Poi che dormono i vivi; arma le spente
Lingue de’ prischi eroi; tanto che in fine
Questo secol di fango o vita agogni
E sorga ad atti illustri, o si vergogni.