14 mag 2016

Violenza politica, la strategia della tensione porta sempre al fascismo

Lasciar fare significa giocare sporco, i centri sociali hanno commesso gravissimi reati penati, organizzazione a delinquere, criminale, banda armata, spesso, azioni in gruppo, organizzate, che dovrebbero essere punite con decenni, se non secoli di carcere, sommando le pene, ma nessuno interviene, perché  in tanti sperano di ottenere vantaggi.
Poi queste forme violente  giustificano repressioni generalizzate e limiti alla libertà  personae, di tutti.
Impedire a qualcuno di esprimere un'idea è  un atto tanto cretino quanto controproducente, specialmente oggi e la violenza di paizza di gruppi di tossicodipendenti, o se preferite tossico deficienti, porta a risultati opposti a quelli sperati dai poverini.
Alla fine vinceranno quei fascisti, che loro picchiano, proprio perché  li picchiano e saranno... martiri, i loro capi cambieranno bandiere e i violenti pagheranno caro e pagheranno tutto: sono cose già  viste nel passato.
Chi ha orecchie per intendere intenda.

Unioni incivili dette civili, lo schifo sta in un Pd ricco ... di nulla

Renzi rappresenta il medio ceto, mediocre, spesso ignorante che non entra miai nell'analisi approfondite, nei discorsi politici, sociali o economici.
Il male che sta provocando alla famiglia italiano dipende anche dal suo basso, oso dire, bassissimo livello culturale: non sapere che la famiglia italiana è  stata un sostegno fondamentale  dalla società  italiana nei 3mila anni di storia, che il Vangelo è  uno dei pilastri culturali e sociali che ci ha difeso da barbari invasori, ci ha permesso di rialzarci dopo pestilenze e carestie.
Tutto questo Renzi non lo sa, l'unica nostra speranza che un ... personaggio simile vada a casa e .... pulisca bene gli Uffizi, .... sperando che non combini guai pure lì.

Immigrazione, lavoro nero, sfrutramento e giochi economici monetari

Loro sono qui perché  qualcuno paga a loro il viaggio molto costoso di circa 10 mila euro per persona, poi lo ripagheranno con almeno un anno di lavoro, ovvero 24mila euro se si calcola il costo di un operaio, mille di stipendio e mille di contributi e tasse per mese, moltiplicato per dodici mesi.
Ovviamente sarà  in nero il tutto quindi il... caporale, spesso compatriota dello sfruttato, si prenderà  una parte del guadagno l'altro lo avrà. .. l'imprenditore, meglio definito padrone, che  con quei soldi  si arricchisce e vince la concorrenza che lo assilla  per l'euro pesante, al cambio, potendo pure esportare.
Tutti guadagnano tranne l'Italiano che resta disoccupato e l'immigrato che deve lavorare 60, 70 ore alla settimana per mangiare.

Papa Francesco, non amare cani e gatti non è da ... San Feancesco

Pare un buon padre innocente, ma in realtà il papa sa bene dove e come colpisce: i cani e i gatti piacciono, escludiamo le esagerazioni, alle persone sole.
In genere costano pure poco e danno affetto e calore, spesso a persone depresse, deluse e stanche.
San Francesco, quello santo veramente, parlava di fratelli e sorelle nel mondo del creato,  animali, acqua  e stelle, luna, sole e fuoco.
Invece di attaccare chi accarezza gli animali potrebbe attaccare gli schiavisti, chi sfrutta i poveri, chi vive nel lusso, ma per far questo bisognerebbe essere .....cristiani.
Il papa è  cristiano?
Io ho molti dubbi.

Pil mondiale individuale, noi siamo ricchi e non lo sappiamo

La distribuzione della ricchezza è sbagliata, infatti dividendo il pil mondiale si ha un reddito pro capite  di 6000 euro, 500 al mese, per in7 miliardi di abitanti del puaneta.
Questa media è poi da assottigliare, con un taglio per le tasse, quindi avremo un 4000 euro a persona all'anno, ovvero   320 o 330 euro al mese, per persona, circa 1300 euro in 4, per avere casa, vestiti e cibo, ovvero la povertà  assoluta, con lo stretto, strettissimo necessario.
Quindi in Italia sono pochi coloro che vivono con tali soldi,  pensionati con la minima, disoccupati, cassaintegrati, esodati.
Mentre tutti gli altri stanno meglio, in Italia.
Peggio stanno quelli che vivono nel Sud del mondo e non sono.... stati comprati dai nostri schiavisti.

Apprezzata dal pubblico la settima edizione di Les Mots. Festival della parola in Valle d'Aosta

Bureau de presse
Ufficio stampa COMUNICATO STAMPA Aosta, venerdì 13 maggio 2016
Apprezzata dal pubblico la settima edizione di Les Mots. Festival della parola in Valle d'Aosta
Si è conclusa con un grande successo di pubblico la settima edizione di Les Mots. Festival della parola in Valle d'Aosta, organizzato dall'Assessorato dell'istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta che ha fatto registrare 40 mila presenze animando, con quasi 100 eventi e con una grande libreria, la piazza centrale di Aosta per 18 giorni.
La scelta del periodo, dal 21 aprile all'8 di maggio con le festività del 25 aprile e del 1° maggio si è rivelata vincente. Tanti sono stati i turisti che hanno partecipato alla manifestazione insieme ai valdostani.
La libreria temporanea, gestita dai librai di Aosta, ha fatto registrare 39 mila 577 entrate e un successo sia in termini di vendita sia in termini di partecipazione, con circa 12 mila volumi venduti e il totale degli ordini che supera di gran lunga i 200 mila euro, in crescita significativa rispetto all'edizione passata. La presenza costante del maestro Carlo Benvenuto, che con la sua musica ha fatto da trait d'union tra una presentazione e l'altra, è stata una novità molto apprezzata.
L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, esprime grande soddisfazione per essere riusciti, anche quest'anno, nonostante le difficoltà economiche, a portare sul palcoscenico di Piazza Chanoux di Aosta un appuntamento letterario così importante e amato dal pubblico valdostano e dai turisti che hanno animato il centro cittadino durante i ponti primaverili.
Les Mots, con i suoi numerosi ospiti e il suo ampio e diversificato calendario di eventi, ha permesso alla comunità di confrontarsi su tematiche contemporanee e, in particolare, sulla "Sfida", fil rouge proposto quest'anno come tema del Festival, ma anche di valorizzare le eccellenze e le professionalità regionali attraverso il rafforzamento del legame tra cultura e territorio.
L'Assessore Rini conclude ringraziando tutti gli enti e associazioni del territorio per l'importante sinergia messa in atto nell'organizzazione di questo importante evento, apprezzato da tutta la comunità valdostana.
Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura
Tel. 0165.273431
www.regione.vda.it

13 mag 2016

Pensioni addio, ora le avranno solo i pederasti?

La stampa ha abbassato il tono, perché, dice un mio amico,” sono delle luride puttane”, ma i soldi per i poveracci nei cantieri o chi lavora con il cancro negli uffici o nelle officine non ci sono per mandarli in pensione, mentre Renzi parla di evento storico il fatto che i sodomiti avranno la pensione di reversibilità.
La rabbia cresce dentro e lo schifo pure, io mi trattengo nello sputare addosso ai pennivendoli per strada, ai renziani sogghignanti e ......repellenti sapendo che è  un errore.......
Voi siate calmi, ogni reazione violenta sarà contro di voi e loro sanno sempre passare per martiri.
Il mio amico… cafone e triviale dice sempre che sono “dei figli di puttana”, ma io mi limito a riportare le sue frasi,... condannandole, sostenendo che non si insultano i … figli di mamma loro.

Unioni civili, Renzi a Porta a Porta dopo i mafiosi

Renzi è arrivato e ha sparlato: "Ho giurato sulla Costituzione non sul   Vangelo"

Un tempo però fece carriera, grazie agli Scout Agesci, cattolici, giurò fedeltà e promise molte cose…come lealtà e onestà.

Lui rappresenta il peggio assoluto degli ultimi 2mila anni in Italia, con il suo sorriso ……  doppio,

comunicato stampa - La Di Felice Edizioni di Martinsicuro

alla XXIX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino il 13 maggio.
La casa editrice Di Felice Edizioni di Martinsicuro parteciperà alla XXIX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, il cui tema quest’anno è Visioni. In particolare sarà ospite il 13 maggio alle ore 17 nel Padiglione 3 P10-R09 per presentare il libro “Gaudeamus” del poeta romeno George Bacovia con il traduttore e curatore dell’opera Geo Vasile e l’editrice Valeria Di Felice. L'Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite il Centro Nazionale del Libro e l'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia organizza infatti la partecipazione della Romania alla più importante manifestazione di questo genere in Italia con uno stand nazionale e una serie di manifestazioni dal tema La Romania incontra le culture del mondo.

E proprio in questa occasione verrà ricordata la poesia di Bacovia che continua ancora oggi – come scrive Geo Vasile nella introduzione al libro - “a quasi sessant’anni dalla scomparsa dell’autore, ad offrire il messaggio poetico e profetico di una sincopata ma longeva parabola moderna, romena e insieme europea. Le note che seguono si propongono di presentare Bacovia a partire dal volume Piombo (1916) fino a Stanze borghesi (1946), ma anche il poeta della partitura unica, chiaroveggente, di grande impatto per la poesia romena degli ultimi decenni del secolo scorso. Bacovia è lo stenografo dell’intenzionalità vuota del reale: il poeta è sceso all’inferno, ma anche al grado zero del linguaggio in nome della vita, in nome di una poesia che fa da epitaffio e testamento al capezzale dell’avvenire. Individuando nei suoi versi delle affinità con la filosofia di vita e la visione artistica dell’opera di Eminescu, Lucian Blaga, Emil Cioran, ma anche con gli scritti di Georg Trakl, Heidegger o Gottfried Benn, l’accademico Mihai Cimpoi non esita ad avvalorare l’opera di Bacovia quale emblema del ventesimo secolo letterario romeno, conclusione asserita nel titolo stesso della monografia dedicata al poeta romeno.”

Pensioni e promesse elettorali

Il pensiero debole si muove su questo argomento perché, oltre a questo argomento, abbiamo diversi interessi che si scontrano: banche e assicurazioni vorrebbero che parte dei contributi si trasformassero in fondi pensione, basterebbero mille euro all'anno, per 40 anni, per avere una bella pensione a 60 anni, ma per fare questo bisognerebbe bonificare il sotto bosco dei faccendieri e dei ladri…. In banca, corrotti, e sempre non puniti.