10 mar 2010

10/3 Lo sciopero generale e Brunetta (Arduino Rossi)

Lo sciopero generale di Venerdì 12 marzo non entusiasma Brunetta, così ci sono delle polemiche tra Epifani, segretario generale della Cgil, con il ministro noto per le sue provocazioni.
Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta è sempre troppo deciso: ''La Cgil fa sciopero, io fornisco servizi della Pubblica amministrazione e miglioro la pubblica amministrazione: il mondo è bello perché è vario''.
Forse intendeva perché è avariato, però non è tutta colpa dei sindacati: ''Lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione'',
Brunetta è sicuro di migliorare la pubblica amministrazione?
Qualcuno insinua che gli stia dando il colpo mortale.
Nel pubblico impiego da tempo è in corso uno scontro aperto tra i “brunettiani” e i seguaci della CGIL: i primi credono nell'efficacia del sistema pubblico italiano, ma pure, per molti, nell'apparire e nei dati da mostrare alle conferenze stampa.
Che il sistema della pubblica amministrazione dovrebbe essere rivoltato come un calzino è vero.
E' pure certo lasciare tutto questo potere agli stessi dirigenti è improponibile: dopo aver affermato che il vizio della pubblica amministrazione sta in una cattiva politica e nella pessima attività dei sindacati significa mantenere tutto come era prima se non si cambiano gli uomini.
Se questi dirigenti, questi rapporti di potere non funzionavano prima, oggi non possono funzionare solo con qualche premio dirottato verso le persone “giuste”: tutta la politica per ora sta nel risparmio, come si sa anche sulla carta da lettera, oso dire pure su altra carta che non voglio nominare.
E' questo il merito della classe dirigente pubblica?
Temo che non onorerebbe i validi e super titolati capi di agenzie, di uffici, di reparti e sotto reparti se affermassi questo.
Loro, oltre ai fogli contati, alle biro numerate da distribuire al personale fanno di più.
Cosa? Non è chiaro, anzi è misterioso,.
Infatti io ho avuto meno difficoltà nell'interpretare, in modo elementare, la teoria della relatività di Albert Einsten, che comprendere il senso di certe procedure intrecciate: nel capire il senso di certi ragionamenti dei burocrati italiani.
Ora il mistero italiano sta appunto in questo fatto, in questa edera che avvinghia la cosa pubblica.
La Cgil non se ne è accorta?
A quanto pare la lotta, anzi l'ultimo sciopero, non tocca le disfunzioni della pubblica amministrazione e così Brunetta potrebbe vantare dei meriti, che sono tutti da verificare sul campo.
Perché non si sciopera per pretendere la semplificazione della cosa pubblica, che ci darebbe un grande risparmio economico con tante nuove imprese, magari con l'arrivo di capitali dall'estero?
E' banale la mia osservazione?
Io invece sono certo che negli uffici la lotta non sia per come si deve rinnovare il sistema, ma per il posto e la carriera.
Destra contro sinistra?
Il Paese è spaccato in due e le posizioni di lotta, o di contro lotta, si muovono proprio sulla conquista di posti di comando.
Voglio dire che forse le riforme che usciranno per l'amministrazione pubblica saranno simili per entrambi gli schieramenti: si va verso la privatizzazione della burocrazia.
La destra punta a scelte più dure, più dolorose, la sinistra invece utilizzerà maggiormente gli ammortizzatori sociali, ma nulla più.
Il sistema amministrativo italiano non è rinnovabile dal suo interno: lo sanno sia Brunetta che Epifani.
Forse questo sciopero è politico?
Forse è per cause giuste, ma il fisco equo lo si avrà solo quando si riformerà lo Stato.
Pure il lavoro arriverà con una saggia ristrutturazione degli obblighi pubblici per le aziende.