5 mar 2010

25/2 La guerra santa di Gheddafi (Arduino Rossi)

Il leader libico Muammar Gheddafi ha chiamato i suoi “fedeli” alla jihad (guerra santa) contro la Svizzera, per il referendum contro i minareti: si votò il 29 novembre del 2009 e si ebbero il 57,7% di sì, per impedire la costruzione dei minareti.

Le sue parole sono di fuoco: ''La jihad deve essere proclamata contro l'infedele e apostata Svizzera, che distrugge le case di Allah......la jihad contro la Svizzera, contro il sionismo, contro l'aggressione straniera, non è terrorismo. Ogni musulmano nel mondo che abbia a che fare con la Svizzera è un infedele, è contro l'Islam, contro il profeta Maometto, contro il Corano".

Ora l'Italia si trova in difficoltà per la sua politica, che fra l'altro c'è costata tanti soldi da dare a questo personaggio, per rimborsi fantomatici.

Gheddafi perde il pelo, ma non il vizio e la jihad è anche per questioni sue personali con la Svizzera, ma questo il “grande condottiero” non l'ha detto.

La possibilità che contro la Svizzera si scateni una guerra è improbabile, anche perché Gheddafi non è visto in modo positivo dalla sua gente, specialmente dai fanatici islamici, individui pronti a morire per Allah, ma non per Gheddafi.

I guai stanno con chi ha trattato con questo signore e non si è ricordato dell'atteggiamento che ha sempre avuto questo personaggio: è stato implicato in fatti gravi di terrorismo in passato, ha scacciato gli italiani dalla Libia, è pure un dittatore che prima era legato all'Unione Sovietica.

Le sue affermazioni hanno fatto riempire le pagine dei giornali, pure con un certo senso di ironia verso questo signore molto strano, oso dire insolito, quasi......

Come è stato possibile che un individuo simile possa mantenere il potere nella sua spopolata terra, quasi totalmente desertica?

Un tempo la Libia fu definita uno scatolone di sabbia, oggi c'è ancora del petrolio che fa gola anche a noi italiani

La politica estera di chi non guarda con chi tratta, ha dei limiti.

Si sa che i dittatori spesso sono interlocutori ottimali, ideali per fare buoni affari: non ci sono parlamenti, stampa, un'opinione pubblica da accontentare.

Loro decidono, comprano, vendono e non ci sono critiche: se ci sono corrotti, se ci sono intrallazzi, sperperi, inquinamenti nessuno può protestare.

Però, ….un però c'è, spesso sono capricciosi e per questioni personali dichiarano guerra.

Vedremo le truppe libiche sui cammelli andare all'assalto delle vette elvetiche?

Se ci fossero atti terroristici contro la Repubblica Svizzera sarà necessario chiudere ogni rapporto con il dittatore di Tripoli e fare in modo che cada.

Non è possibile creare la democrazia nei Paesi islamici?

Forse non servono i cannoni, forse non è necessario organizzare complotti: sarà sufficiente dialogare con le menti intelligenti e colte di questi Paesi.

Non diamo più risarcimenti insensati ai dittatori da operetta.

Smettiamo di firmare accordi con personaggi imprevedibili: serve un po' di intelligenza e tanta capacità di dialogo, con individui che amano la cultura, che sono laici e credono nella libertà di scelta delle persone, donne, uomini, fedeli e infedeli.

La logica di Gheddafi porterà poi a far prevalere un accordo vantaggioso per entrambi i contendenti: non è da escludere che il nostro colonnello riporti i suoi soldi nelle banche elvetiche, sempre se no li abbia mai spostati dai sicuri forzieri nel cuore delle Alpi.