E' divertente quanto siamo fessi noi italiani: ci sono alcune organizzazioni che ci accusano di essere dei fannulloni, di non essere disposti ad abbassare la schiena e a sporcarci le mani per certi mestieri, per guadagnarci il pane.
Così la CGIL, con Cisl e Uil, con Acli e patronati vari, la Caritas in prima fila, ripete che gli italiani non vogliono più fare certi lavori: per la mia cultura, per la cultura di molti è un gravissimo insulto.
Chi sono coloro che insultano?
Sono sindacalisti con il culo ben comodo e al caldo, sono preti che parlano e sparlano dal pulpito, ma in vita loro non hanno mai provato la fatica.
Sono pennivendoli che campano grazie alle sovvenzioni pubbliche, alle raccomandazioni politiche.
E' tutta gente ben sistemata e non conoscono la disoccupazione, né la disperazione di chi non ha lavoro, o ha perso il lavoro magari dopo i 40 anni: per loro le porte sono tutte chiuse, forse dovrebbero tingersi la faccia di nero e dire, “sì, buana”.
Allora, comprando un permesso di soggiorno da qualche marocchino, potrebbero trovar lavoro.