21 feb 2011

Privata giustizia e prepotenza dei ricchi e dei potenti




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I politici italiani, di desta e di sinistra si devono unire per impedire il massacro delle querele e degli esposti inutili, pericolosi, intimidatori: si deve costituire un filtro giudiziario, che non copra di querele assurde i tribunali italiani.
Abbiamo il marito che .....”trascina” in tribunale il gatto della moglie, perché lo guarda in certi momenti particolari, abbiamo chi usa questa arma per intimidire ragazzi e ragazzini, ma anche giornali, siti web, pure prelati che esprimono i loro pareri.
E' quasi impossibile che costoro vincano una causa, ma la giustizia è così lenta che diventa già una punizione arrivare a una sentenza assolutoria, poi c'è la causa civile.
Si inizia a 30 anni e si finisce a 60, 70 anni e non è un'esagerazione: il penale dura, nei 3 gradi di giudizio, circa 15, 20 anni, poi si attacca il civile e dura anche quello 15, 20 anni.
Se un pazzo trova un avvocato delle cause perse, da pagare anche a rate, un morto di fame che con quelle cause copre a mala pena le spese dello studio, quello ti trascina in tribunale e tu devi sostenere tutte queste spese, magari per il posto auto, per una parolaccia detta all'assemblea condominiale, per il cane che abbaia troppo.
Si finisce così lungo un calvario, tranne se si sceglie il giudice di pace, lungo decenni: si vince quasi vecchi o già vecchi e non si recupera un centesimo perché il nostro accusatore muore senza eredità, nel frattempo, o non ha e non mai avuto un centesimo.
Gravissimo è l'uso degli esposti, da parte di associazioni potenti, potentati politici ed associazioni ...misteriose, che tendono a impedire il libero pensiero delle persone: l'esposto è solo l'atto di richiesta di intervento dell'Autorità di P.S. presentato in caso di dissidi privati da una o da entrambe le parti coinvolte.
In sostanza, l’esposto è la segnalazione che il cittadino fa all’autorità giudiziaria per sottoporre alla sua attenzione fatti di cui ha notizia affinché valuti se ricorre un’ipotesi di reato.
In pratica è una piccola cosa che porta a quasi nulla, ma sono problemi, paure che limitano la libertà di una persona, quando ad essere colpito è un giovane, un nullatenente, sì, un poveraccio con pochi soldi in tasca.
Tutto questo non deve più capitare perché le querele devono riguardare i reati come furto, rapine e violenze varie.
Pure per le istigazioni a delinquere si deve intervenire, per i reati come insulti e calunnia, poi tutto il resto è un abuso e per colpa della nostra giustizia troppo lenta, gli innocenti sono costretti a sborsare decine di migliaia di euro per difendersi dagli idioti, dagli anti-democratici, nemici del libero pensiero, dai psicopatici.
Internet è a rischio e sono a rischio i pareri dei ragazzi, che hanno un misero stipendio e non possono spendere migliaia di euro in avvocati per difendersi da accuse spesso ridicole.
L'insulto e la calunnia devono essere punite, magari con delle ammende, semplici, almeno per le prime volte, per gli incensurati.
Il parere non deve neppure essere censurato, tranne quando prende linee razziste, ma anche lì bisogna stare attenti: una cosa è l'insulto e un'altra è la tesi da contrastare con idee e non con la censura.
La censura è sempre l'attività preferita dai cretini: nella storia non c'è stata un solo censore particolarmente intelligente, tranne qualche doppiogiochista.
L'intelligenza sta nell'espressione del pensiero o nel contrastare con argomenti le tesi altrui, ma mai nel cancellarle, nel bruciare i libri, nello strapparsi le vesti.
Chiunque vuole i giudici per impedire di esprimere un'idea commette un abuso, contrastando il primo diritto di una persona: quello della libertà di coscienza e di pensiero.
Compie un atto stupido: i tiranni del Nord Africa ora capiscono cosa significa impedire la libertà di parola.
Alcuni fatti iniziano a far preoccupare e a questo punto non è solo il diritto di mandare a quel Paese qualcuno, che molti, in Internet, ritengono intoccabile: mi ripeto, l'insulto è un reato, ma le idee non lo sono mai.
I regimi peggiori sono quelli che non fanno differenza tra libero pensiero e libero ...insulto: l'Italia è messa male per quanto riguarda la libertà di stampa, ci hanno collocato allo stesso livello della Turchia, che molti considerano una semi-democrazia.