5 mar 2011

Uktimissime - Yara Gambirasio -- facebook e gli imbecilli


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Yara Gambirasio è stata insultata dei soliti noti su Facebook: gruppi di amiconi, qualche volta minorenni, ma anche maggiorenni.......sfortunati, si ritrovano e ridono di una ragazzina di 13 anni.
E' il mondo dei minchioni che esce allo scoperto, ma non troppo: io avevo elencato tra costoro i 5 milioni di alcolizzati e i 2/3 milioni di tossicodipendenti, fumatori di hashish, ma soprattutto cocainomani, consumatori di anfetamina e altri.
In realtà costoro hanno altro da fare e forse non perdono tempo per Yara: oltre al ragazzino un po' tonto, normale, ma al limite del ritardo mentale, che si sente forte scrivendo battute squallide su Yara, abbiamo maggiorenni, uomini e donne.
Vorrei vedere chi sono costoro, ma un'idea l'ho: sono uomini e donne sole, di una solitudine terribile e disperata.
Non parlo dei singole, ma di tutti coloro che non riescono ad avere un rapporto sano con il mondo e in particolare con l'altro sesso: sono coloro che odiano tutto ciò che è normale, naturale, spontaneo.
Hanno una grande rabbia contro il mondo e gli esseri umani perché loro falliscono sempre, qualsiasi cosa facciano.
Così oggi se la prendono con la piccola Yara perché.......neppure loro lo sanno, ma forse perché una ragazzina normale, con una famiglia normale, con sogni, desideri normali, ha subito, ha patito ed è morta.
Il problema sta appunto in un fatto ovvio: è vero che chi gestisce tutto questo, i social network, non possono controllare ogni frase degli utenti, ma spesso queste schifezze vengono segnalate e …..non spariscono dalla rete.
I Social Network poi non hanno le caratteristiche dei motori di ricerca, come Google, che rendono facilmente individuabili chi parla male di questo o di quello, con una semplice ricerca per nome e cognome: i gruppi spesso sono chiusi e così è facile che tutto degeneri in spacconate da ragazzotti boriosi e ridicoli.
Le denunce penali servono a poco e tutto queste porta a limitare la nostra libertà su Internet, fatto impossibile in pratica, ma che porta però sempre dei rischi: la logica repressiva conduce inevitabilmente a fare di tutta l'erba un fascio.
La soluzione c'è: si possono spingere i gestori dei social network a cancellare dai loro siti i profili di certi individui, poi non servono pene pesanti, ma piccole e veloci.
Potrebbero servire delle multe, che aumentano per i recidivi, da imporre in tempi rapidi, rapidissimi, poi, per gli incorreggibili, si potrebbero imporre dei lavori socialmente utili, sempre in tempi reali, immediati, in poche settimane dai fatti.
In troppi credono che l'Internet sia uno spazio....libero, dove ogni idiozia possa essere detta e scritta, ma in realtà solo in casa propria certi discorsi si possono fare, tra amici e parenti sghignazzanti per battute grasse, untuose, sadiche e disgustose.
Lì la privacy protegge le persone, su internet invece si è in una piazza pubblica, anzi si urla verso il mondo intero, in troppi non se ne accorgono: è una libertà che nessuno ci deve togliere, ma è anche vero che certe forme espressive, certi discorsi, più demenziali che criminali, devono sparire.
I nemici della nostra libertà, di tutto il mondo, si servono di questi personaggi, della loro scemenza, per giustificare atti e leggi per censurare il pensiero che si muove su Internet: dobbiamo essere noi a denunciare, senza fare sempre le spie alle forze dell'ordine per ogni sciocchezza, tutte le porcherie che si muovo.
Se entrate in qualche social network, tra i commenti vari, dalla politica allo sport, ci si imbatte in mille parolacce, in diecimila calunnie, in istigazioni a delinquere.
Qualcuno deve avvisare i gestori di ciò che capita e pretendere che certi individui scompaiano dai profili, o altri imporranno le loro regole, ma limiteranno non solo gli imbecilli della rete, ma pure chi esprime le sue critiche al potere costituito.