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Beppe Grillo ha il coraggio e il genio di denunciare qualcosa che altri, a sinistra, non fanno: si invitano gli extracomunitari in Italia, Silvio Berlusconi lo fece apertamente alla televisione pubblica tunisina, promettendo casa e lavoro a tutti.
A destra si fa della demagogia, con espressioni volgari, poi si fa poco o niente contro lo sfruttamento degli “schiavi” immigrati: la causa prima di questi ultimi arrivi, tutta gente che fugge dalla disoccupazione.
Si cercano tanti schiavi, degli sfruttati che svolgano i lavori che gli italiani non vogliono più fare: lavorare l'amianto senza sicurezza né attrezzatura adatte, lavorare nell'edilizia senza impalcature decenti, lavorare nelle fabbriche con sostanze tossiche, che provocano il cancro.
Tutto questo poi deve essere pagato pochissimo e le case promesse sono tuguri in periferia: l'infelice presa di posizione del Presidente della Repubblica, per ospitare tutti, è qualcosa di assurdo.
Noi andammo all'estero, noi italiani, ma in Paesi semi-disabitati, o in periodi storici distanti, in condizioni differenti dall'Italia di oggi, in crisi economica.
Certamente i politicanti italiani vogliono la guerra tra poveri e la vogliono pure certi sindacalisti, per fini eversivi, come i padroni, che non definisco imprenditori, che hanno sempre bisogno di disperati, di gente che ha fame, per imporre il peggior sfruttamento possibile.