10 giu 2011

Borghezio e il convegno del Gruppo Bildelberg a St. Moritz














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Borghezio cercò di assistere al convegno del Gruppo Bildelberg a St. Moritz, un gruppo di uomini della finanza e imprenditori vari, potentissimi, che si ritrovano, guarda caso, in Svizzera, nella capitale mondiale del lusso.
Borghezio è stato trattato con violenza ed arroganza da gente che si può permettere tutto e se ne infischia di destra, sinistra e centro, di leghisti e di fascisti, di comunisti, di razzisti e di nazisti, di xenofobi e di democratici, di sionisti e di antisemiti.
Per loro tutto è uguale e tutto ha uno scopo solo, il loro unico dio, detto appunto dio quattrino, domina su ogni cosa.
Ideologie e anti-ideologie, per chi è al di sopra del bene e del male, sono uguali: ha un suo relativismo morale assoluto e non crede in nulla oltre al vantaggio economico.
Il guadagno e tutto ciò che porta al guadagno stanno alla base del loro Universo: religione, terrorismo, fanatismo, fede politica, anche sportiva, sono strumenti che servono e vengono sfruttati per tali fini.
Non sono superiori come quoziente intellettivo agli altri mortali, hanno questa idea fissa nel cervello e come re Mida, quello che toccano diventa oro, ma non possono godere di nulla perché il loro cinismo impedisce gioia e piacere.
Così mi diletto nel costatare, senza però voler sembrare un personaggio ostile alla potente e opulenta repubblica Elvetica, che dalla Svizzera sono partiti e transitati tanti avvenimenti storici.
I rivoluzionari di mezza Europa vivevano, si rifugiavano a Ginevra, una delle capitali del capitalismo mondale: c'erano anarchici, socialisti rivoluzionari, tra cui il giovane Benito Mussolini, proto comunisti e tanti massimalisti.
Questo avveniva all'inizio del Novecento e proprio durante la Prima Guerra Mondiale un gruppo di giovani sovversivi russi, detti bolscevichi, che significa appartenenti alla minoranza, partirono dalla Svizzera ed attraversarono la Germania in guerra sino ad arrivare indenni, senza grosse difficoltà, a San Pietroburgo, da dove organizzarono la rivoluzione d'Ottobre, nel 1917.
Di altro genere fu il rapporto tra la democratica repubblica Elvetica e lo Stato Nazista: ci furono ebrei protetti sul loro territorio e altri espulsi in Germania.
Ci fu una politica ambigua fatta da depositi bancari di differente origine, sia degli oppositori, che dei nazisti.
Inoltre esiste la vicenda strana, misteriosa degli intrallazzi economici e segreti che passavano sempre dalla “neutrale” Svizzera: pare che degli imprenditori statunitensi, per esempio, mantennero rapporti d'affari con la Germania nazista anche negli ultimi anni del Secondo Conflitto Mondiale, sfruttando la neutralità svizzera.
Così si può dire, senza tradire la verità storica, che si possono fare ottimi affari con i rivoluzionari, con i terroristi, magari sfruttandoli per i propri fini, con l'estrema destra senza tradire i propri ideali, quelli del guadagno speculativo.
Quindi la Svizzera, ma non solo, ha un cuore ed è il cuore dell'Occidente, anzi del mondo finanziario mondiale: per secoli i riservati e seri banchieri svizzeri hanno assicurato i capitali depositati di mafiosi, di enti religiosi, di dittatori, di imprenditori onesti ed evasori, con conti di partiti di estrema sinistra e di estrema destra, di fanatici islamici, di laici ed atei.
Il denaro non ha odore, non è mai sporco, quando lo si deposita in banca.
Borghezio non lo sapeva?
Doveva sapere che i soldi comandano il mondo, o almeno tutto gira attorno al denaro: la Svizzera ha poi i depositi dei partiti e dei politici di tutto il mondo.
L'ultimo che la sfidò fu Gheddafi, ma ora ha altri problemi da risolvere e probabilmente i suoi soldi sono sempre in Svizzera, che manterrà la sua riservatezza.