Beppe
Grillo sta mostrando i muscoli alla casta, ma abbiamo visto anche Di
Pietro essere tradito da i suoi collaboratori: la corruzione non si
combatte solo con nomi nuovi, ma con una sana politica di riforma, o
meglio con sistemi di controllo incrociato, fatto in modo
intelligente e se non basta usare controlli nazionali, bisogna usare
controlli internazionali, di revisori dei conti anche stranieri.
Più
nulla deve essere messo in discussione e nessun furbo deve rubare,
truffare, ingannare e inquinare per cosche mafiose: se nella proposta
di Grillo non c’è questa ipotesi allora tutto andrà alla malora.