8 ott 2012

Oggi news Mostra di Attilio Gattafù "Il grido e il silenzio" - cricica di Arianna Iezzi – ari.ari58@live.it

 Domenica 14 ottobre 2012, ore 10,30 presso la Biblioteca Civica Giacinto Gambirasio presentazione a cura di Attilio Pizzigoni, seguirà l’apertura della mostra nel Palazzo Comunale – Seriate (BG). La mostra proseguirà fino a sabato 3 novembre 2012.
Attilio Gattafù
Il grido e il silenzio
Attilio Gattafù, occhi azzurri penetranti, modi gentili, garbati, e ancora, sguardo indagatore che scruta la vita, ne studia i movimenti e analizza i colori, e poi “svuota” la mente sulle tele, posa le mani su legni nodosi. E noi, di fronte alle sue opere non possiamo rimanere indifferenti. La mente ha rielaborato il suo vissuto o la storia che lo circonda e che ci circonda. Davanti alle sue opere abbiamo il dovere di fermarci, di riflettere, di conoscere. Sono denunce dell’infinita e triste vicenda umana che si ripete nei millenni. Sono grida di aiuto e di dolore. Dolore che trapela dagli sguardi di esili personaggi; tristezza e rassegnazione si mescolano fra le folle. Negli autoritratti Attilio è come se mettesse lo spettatore nelle condizioni di avvertire il suo pensiero: “Osservatemi! Io vi osservo! Guardo questo mondo, che fare? Mi ritrovo attonito e rassegnato…” Attilio è schivo della mondanità e dei riflettori, questo gli ha permesso di concentrarsi nel lavoro diventando un artista completo: esperto delle tecniche pittoriche, maestro del disegno, grafico eccellente e non da ultimo scultore. Gattafù mette in mostra l’anima dell’umanità, la ferocia dell’uomo sull’uomo: il grido di aiuto e di sofferenza! Nel dipinto dedicato alla tragedia di Torino del 2007, Attilio è riuscito a trasmettere il dramma con un’esplosione di colori e di oro. Un’esplosione tragica che si trasforma sulla tela suscitando orrore e rabbia e nel contempo diventa opera d’arte. Un altro soggetto frequente di Gattafù è la donna: donne addormentate, amanti sensuali, madri disperate, per lui sempre una donna misteriosa ed inquietante: il silenzio senza fine!



Tremano le nostre menti e i cuori non sanno trattenere moti di tristezza, ma avvertiamo anche segni di speranza, troviamo l’eco del vento che risuona insieme ai delicati colori, volgiamo lo sguardo verso l’infinito, sconosciuto, attraente, nel grande dipinto: “Paesaggio lacustre”; lì fuori c’è luce e stranamente il silenzio.
Arianna Iezzi – e-mail: ari.ari58@live.it

ATTILIO GATTAFU’
Pittore, incisore, scultore

Nato a Bergamo nel 1933, ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti “Carrara” di Bergamo, sotto la guida di Achille Funi e Trento Longaretti e all’Istituto d’Arte “A. Venturi” di Modena. Negli anni Sessanta, insieme ai pittori Florenzio Corona e Attilio Steffanoni, al poeta Romano Leoni, all’architetto Walter Barbero e a Silvio Burattin, entra a far parte del gruppo del dissenso che aveva il suo inspiratore in Giorgio Cesarano. Nel 1994, con presentazione al Centro Culturale “San Bartolomeo” di Bergamo, illustra la Divina Commedia per la casa editrice Grafica & Arte Bergamo. Hanno scritto di Lui: Raffaele De Grada, Marcello Venturoli, Mario Raboni, Giorgio Cesarano, Silvana Weiler Romanin, Ignazio Viola, Tito Spini, Luciano Gallina, Mario Pezzotta, Mario Pernici, Lino Lazzari. Presentato e segnalato come incisore su Bolaffi Arte n.6 del gennaio 1971 dal critico Raffaele De Grada. Vive a Bergamo