Pussy
Riot è il caso delle ragazze condannate per aver offeso il
sentimento religioso russo, ma la canzone era una presa in giro del
l’ex presidente russo Putin, l’ultimo Zar politico e figlio
legittimo del KGb: intanto c’è stata la liberazione di una
ragazza, mentre c’è la conferma in appello
per le altre due. Nadia Tolokonnikova, 22 anni, e Maria Aliokhina, 24
anni, che sconteranno la loro pena in una colonia penale.
La
Russia attuale difende le sue religioni, quella Ortodossa e anche
l’islamica, con la censura di L’Innocenza dei Mussulmani.
E’
il ritorno del cesare papismo, ovvero di un rapporto stretto tra
religione e potere politico, un rapporto che ha già causato molti
guai al mondo: Dio, Patria non vanno e non stanno bene assieme, si
rischia di fare un cattivo alla religione, alla libertà delle
persone, per un fascismo russo, non migliore degli altri fascismi.