Parlo di questo povero Paese, l'Italia, che ha nel suo Dna un passato triste di non libertà e da questa non libertà nasce tutto, tutte le ingiustizie, la corruzione, il servilismo e le prepotenze del potere assoluto.
La libertà di dire ciò che si vuole è limitata da sentenze della Consulta, in pratica si rischia sempre di essere denunciati per diffamazione, anche quando si descrivono i fatti oggettivi.
I corrotti e i ladri di Stato, i farabutti, gli stragisti se la sono sempre cavata, grazie a una meschina stampa complice, convivente, grazie alla repressione reale verso coloro che denunciavano i misfatti: costoro non trovavano più lavoro.