La crisi in Italia potrebbe essere risolta con poche scelte, eppure troppo impopolare: i tagli alla politica, l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, la fine delle province e l'accorpamento in una sola amministrazione dei comuni sotto i 5 mila abitanti, la burocrazia trasformata e messa tutta in rete.
Inoltre servono controlli, anche di gruppi di certificazione dei conti pubblici, per lottare senza pietà contro corruzione e contro le varie mafie.
Per far questo serve poco e coraggio, ma nessuno ha voglia di cambiare in Italia, almeno ai vertici del potere.