Loro, i radicali, la chiamano disubbidienza civile, mentre il codice penale lo considera un reato: il coltivare canapa indiana varia da persona a persona.
Se uno è un poveraccio, magari ostile all'ordine costituito, paga con il carcere.
Se è un radicale snob finisce sul Tg1 serale, presentato come un eroe.
La legge è uguale per tutti?
Solo nel mondo delle fiabe e non in Italia.