3 dic 2023

Quanti tossicodipendenti scendono in piazza?

Mi è capitato di vedere una manifestazione, a dire il vero non eccessivamente numerosa, ma per i miei gusti erano troppi.
Lottavano per la Palestina, fatto antico e da sempre presente nella sinistra nazionale.
Una poverina faceva un comizio con argomentazioni becere, anche un po' ridicole, con termini mille volte sentiti, come imperialismo, fascismo, colonialismo.
Sì, c'erano tutti gli ismi, tranne il cretinismo, che forse non volevano farlo notare per non farsi riconoscere.
La questione palestinese è complessa, tra conflitti etnici, pulizie etniche, razzismo e antisemitismo, con un popolo, quello ebraico, che più verrà odiato e perseguito e più si chiuderà, si arroccherà in questo Stato, che vedono come un rifugio per altri olocausti futuri.
Quindi il sogno di una terra multietnica e multi religiosa pare sempre più utopica, proprio per colpa dell'odio che scaturisce contro di loro, tanto demenziale e tanto criminale oggi più che mai.
Tornerò quindi alla questione della manifestazione e devo dire che se avessero fatto un po' di antidoping ne avremmo viste delle belle.
Osservati da vicino quel gruppo di duecento, trecento persone, parevano essere uscite da realtà del passato, dove gli spinelli erano lasciati per altre sostanze più potenti.
Però non erano giovani, ragazzi, ma quarantenni e cinquantenni spesso, dal volto segnato e dalle rughe precoci, di chi ha abusato della sua vita con tanto, troppe sostanze.
Capii che erano il popolo dei centri sociali, quelli che a quarant'anni vivono sulle spalle dei genitori, magari già in pensione e fanno da padrone in casa.
Sì, per loro la lotta per la libertà della Palestina è un proseguo della lotta per la droga libera e democratica.
Questo è il popolo anarcoide che ripete le frasi ridondanti e antiquate della propaganda comunista degli anni cinquanta.
Mi è parso tutto ridicolo e patetico, anche perché mi chiedo: queste manifestazioni di questi sfigati, oltre a rompere l'anima agli automobilisti, facendoli bestemmiare un po' ed avvicinando un po' di gente ad Israele per rispondere alla rottura di attendere costoro, fermi al semaforo, non so cosa possono servire alla causa palestinese.
Ci volevano anche questi sfigati in piazza per farci sentire la nostalgia degli anni Settanta.
Non vorrei che tanto rumore per nulla spalanchi la strada di un futuro di nuove violenze.